Nelle parrocchie e nelle diocesi sono sempre di più i sacerdoti che danno la comunione ai divorziati risposati, e lo stesso papa Francesco in una telefonata privata si è sbilanciato a favore dei sacramenti "a chi chiede solo accoglienza e misericordia". Anche i cattolici praticanti hanno candidamente dichiarato di essere lontani anni luce, nelle convinzioni e nella prassi quotidiana, dagli orientamenti del Catechismo della Chiesa Cattolica. In un reportage che documenta l'ufficialità e il "dietro le quinte" del Sinodo sulla famiglia, il vaticanista Ignazio Ingrao racconta tutto ciò che già si è mosso e si muoverà intorno ai nodi più spinosi. Un'inchiesta che svela i retroscena, gli schieramenti dei cardinali e dei vescovi, i meeting segreti, lo scontro fra progressisti e conservatori, le resistenze e i contrasti che papa Bergoglio deve affrontare nella sua politica di riforma che si prospetta foriera di grandi cambiamenti, paragonabili alla portata di un Concilio. Francesco non ha voluto tenere nascoste le divisioni e il dibattito interno, pubblicando i risultati della votazione sul documento finale. I paragrafi su divorziati risposati e omosessuali non sono passati e l'ala conservatrice appoggiata dall'esterno da Ruini ha dato battaglia, incalzando anche il papa emerito Benedetto XVI, che si è rifiutato di scendere in campo. Su sesso, amore e nuove famiglie i cattolici e la modernità continueranno a confrontarsi. Tra spaccature e colpi di scena, lo scontro è appena cominciato.
L'Arcivescovo di Milano si rivolge a tutti i battezzati e a quanti vorranno accogliere le sue parole per proporre gli Orientamenti pastorali per il 2012-2013, Anno della fede, affinché ogni i cristiano continui ad "almentare" la propria fede domandando: "Credo; aiuta la mia incredulità" (Mc 9,24)."La fede cristiana è generata e alimentata dall'incontro con Gesù, verità vivente e personale: è risposta alla persuasiva bellezza del mistero più che esito di una ricerca inquieta, è fiducia nutrita dall'incontro con il Signore più che una scelta causata dalla sfiducia nelle risorse umane e da uno smarrimento che non trova altra via d'uscita. L'attrattiva di Colui che è stato innalzato (cfr. Gv 8,28), la luce offerta dalle sue parole (cfr. Gv 8,12), il dono dello Spirito (cfr. Gv 20,22), consentono ad ogni uomo e ad ogni donna di partecipare nella fede alla Vita divina. Coloro che accolgono il dono dello Spirito Santo sono liberi davvero (cfr. Gv 8,36). Veri figli nel Figlio possono chiamare Dio col nome di Padre (cfr. Gal 4,6). In questo contesto il Papa invita a vivere e ad approfondire la verità della fede, sostenuti dagli insegnamenti del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nell'Anno della fede le nostre comunità dovranno concentrarsi sull'essenziale: il rapporto con Gesù che consente l'accesso alla Comunione trinitaria e rende partecipi della Vita divina. Come ogni profonda relazione amorosa il dono della fede chiede i linguaggi della gratitudine.
Il volume, che si inserisce nella collana della L.E.V. dedicata alla conoscenza e all'approfondimento delle attività del Collegio Cardinalizio, raccoglie i discorsi più significativi pronunciati dal Cardinale Ennio Antonelli dal settembre del 2008, in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia. In particolare il Porporato si sofferma, negli interventi qui riportati, su fondamentali tematiche incentrate sulla famiglia, da quelle religiose a quelle sociali e politiche, quali la missione educativa della famiglia nella società moderna, i matrimoni misti in Medio Oriente, la famiglia intesa come soggetto di evangelizzazione, l'impegno della Chiesa per i diritti dei minori, la famiglia e il futuro dell'Europa, il rapporto tra famiglia e impresa, considerate come cellule vitali per la società, l'importanza della Familiaris Consortio da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI. Il volume fornisce dunque, attraverso un'autorevole voce della Chiesa cattolica, un ausilio che tutti i fedeli (sacerdoti e laici) possono utilizzare per affrontare argomenti spesso delicati e scottanti, rafforzando così il proprio senso di appartenenza alla famiglia.