Il terzo volume del Dizionario Biografico dell’Episcopato Sardo raccoglie il contributo di 23 studiosi isolani su una trentina di vescovi e diversi vicari capitolari che hanno operato in Sardegna nell’Ottocento.
Gli autori ricostruiscono la realtà ecclesiale di base con particolare sensibilità verso la vita e la religiosità del popolo. L’indagine sull’opera, il magistero, il contesto in cui i presuli hanno operato si fonda su fonti biblio- grafiche sicure e su una capillare ricerca archivistica. Il volume offre una rinnovata visione di Chiesa regionale, con luci e ombre, mostrandone gli stretti rapporti con la società isolana.
I curatori
Francesco Atzeni è Ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Cagliari. Ha pubblicato tra gli altri i volumi: I Repubblicani in Sardegna (1988); Il movimento repubblicano nella crisi del Patto di fratellanza (1989); Studi in onore di Ottorino Pietro Alberti (1998, con T. Cabizzosu); Riformismo e modernizzazione. Classe dirigente e questione sarda tra Ottocento e No- vecento (2000); La Sardegna nel Risorgimento (2014, con A. Mattone).
Tonino Cabizzosu è Ordinario di Storia della Chiesa nella Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e responsabile dell’Ufficio Beni Culturali nella diocesi di Ozieri. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni che analizzato l’incidenza del mondo cattolico nella società sarda degli ultimi due secoli. Si segnalano: Chiesa e società nella Sardegna Centro Settentrionale. 1850- 1900 (1986); Ricerche socio-religiose sulla Chiesa sarda tra ’800 e ’900 (4 voll., 1999-2017); Per una storia del Seminario regionale di Cuglieri. 1927-1971 (2017).
Il volume affronta i complessi aspetti della storia risorgimentale della Sardegna: dal sottosviluppo economico alla nascita del sistema bancario, dall'unificazione del mercato alla crescita della popolazione, dalla fine degli usi collettivi alla nascita della proprietà privata della terra, dalle strade ai porti, dalle scienze alla letteratura, dalle istituzioni al diritto. Da queste pagine emerge nitidamente come la Questione sarda e la istanza autonomistica siano nate, pochi decenni prima dell'Unità, con la cosiddetta "fusione perfetta" del 1847, attraverso la quale aveva termine la lunga parabola del Regnum Sardiniae e l'isola diventava una provincia periferica degli Stati sabaudi di Terraferma, di cui recepiva gli ordinamenti politico-amministrativi e giudiziari. Si accentuava così la dipendenza economica col Piemonte e soprattutto con Genova. L'insieme dell'opera costituisce una significativa riflessione sul recente passato, uno strumento che, ritrovando il filo delle vicende emblematiche della storia sarda dalla fine del XVIII secolo all'unificazione nazionale, ci aiuta a leggere i problemi del nostro tempo e a costruire le basi di una più consapevole progettazione dell'avvenire.