Questa miscellanea è dedicata all’esperienza religiosa nella letterature medievale, in modo particolare ai temi della salvezza e della santità. Si prende avvio dall’analisi del genere agiografico, mostrandone la funzione eversiva nella nascita delle letterature volgari e quella sociale di educazione popolare; si indaga, poi, la relazione tra la mistica cistercense e la lirica dei trovatori provenzali; si passa, quindi, allo studio delle opere dantesche: nella Vita Nova si vedono i tratti mariologici della figura di Beatrice, mentre la Commedia è letta come poema di conversione; infine, viene illustrata la rappresentazione letteraria di San Francesco lungo i secoli.
Franceschino Grioni, appartenente a una famiglia veneziana attivamente impegnata nella mercatura, si dedica tra la fine del Duecento e l'inizio del Trecento alla redazione della Legenda de santo Stadi, la più celebre delle rielaborazioni medievali italiane in versi della vita di sant'Eustachio, leggenda tra le più conosciute e diffuse nell'Europa romanza. Suo modello è una delle tante versioni composte a partire dal XIII secolo in lingua d'oïl, a sua volta volgarizzamento della diffusissima redazione latina della leggenda. Franceschino liberamente traduce, amplifica e modifica, producendo un testo che dà ulteriori informazioni sul veneziano antico e sul suo efficace utilizzo anche nella lingua poetica. Il testo, già edito nel 1930 da Angelo Monteverdi, viene riproposto nel presente volume in una nuova edizione critica, condotta secondo criteri ecdotici più moderni e accompagnata da un ampio studio che prende in esame anche alcuni aspetti non considerati da Monteverdi, come lo stretto legame tra la storia del santo, il suo culto e il ceto mercantile: legame che si ripropone nell'ambiente lagunare con ulteriori acentuazioni e peculiarità.