Attraverso vari contributi l'opera rintraccia il fondo concettuale del transumanesimo. Una corrente di pensiero che, tramite la continua ricerca di opportunità, tende verso la creazione di un uomo nuovo il quale, grazie alla tecnologia e alle tecnoscienze, aspira ad "autotrascendersi" e a superare la propria condizione di essere finito. Se fino a qualche tempo fa si configurava come un'utopia narrata perlopiù da eccentrici visionari, oggi constatiamo l'affermarsi di una nuova epistemologia, una strada naturale che il progredire delle conoscenze mediche e scientifiche ha tracciato, passando dalla fantascienza alla realtà possibile. Ma lungo questa strada si ergono pericoli spaventosi: l'uomo rischia di perdere la sua essenza e la sua statura ontologica. Emerge allora la necessità di individuare solidi fondamenti etici nell'urgenza di approfondire quelle dinamiche di pensiero atte a sostenere una reale mediazione verso la prassi tecnoscientifica, che se venisse esonerata da ogni istanza etica, filosofica e religiosa rischierebbe di trasformarsi in una serie di dispositivi utilizzabili dall'uomo per la sua azione di dominio.
Questo libro nasce come primo contributo del sottogruppo di Neurobioetica e differenza sessuale del Gruppo di Neurobioetica (GdN) dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Il Gruppo di Neurobioetica ha un'impostazione multidisciplinare e interdisciplinare e al suo interno i diversi sottogruppi si propongono di indagare le principali questioni che oggi attirano l'attenzione dei neuroeticisti e anche di un più vasto pubblico di studiosi e ricercatori. Il sottogruppo di Neurobioetica e differenza sessuale sviluppa i suoi lavori muovendo dalla convinzione che tanto la Neurobioetica, quanto la differenza sessuale siano due tematiche dalle quali non è oggi possibile prescindere per un'approfondita e non riduttiva conoscenza dell'essere umano. Ovviamente, le neuroscienze, che, nelle loro implicazioni etiche, costituiscono l'oggetto di indagine della Neurobioetica, non possono darci l'ultima e compiuta risposta alle problematiche antropologiche ed etiche sollevate dalla differenza tra la donna e l'uomo, ma il loro apporto non può, nel contesto odierno, essere sottovalutato o trascurato nell'ambito di una visione che voglia essere integrale ed esaustiva. Il sottogruppo è costituito da studiosi di diversa provenienza disciplinare e proprio la loro diversità costituisce la premessa per un fecondo confronto e per un mutuo arricchimento, capaci di condurre a esiti non riduttivi, oltre ogni parzialità di vedute. Tra le domande che la differenza sessuale solleva, per la Neurobioetica è cruciale quella che riguarda i rapporti tra sessuazione umana e cervello: ci si chiede, cioè, se esistano differenze strutturali e/o funzionali tra il cervello femminile e quello maschile, indagando il peso rispettivo del dato naturale e degli stimoli socio-culturali. Il volume raccoglie contributi di quasi tutti i membri del sottogruppo.