Questo libro nasce come primo contributo del sottogruppo di Neurobioetica e differenza sessuale del Gruppo di Neurobioetica (GdN) dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Il Gruppo di Neurobioetica ha un'impostazione multidisciplinare e interdisciplinare e al suo interno i diversi sottogruppi si propongono di indagare le principali questioni che oggi attirano l'attenzione dei neuroeticisti e anche di un più vasto pubblico di studiosi e ricercatori. Il sottogruppo di Neurobioetica e differenza sessuale sviluppa i suoi lavori muovendo dalla convinzione che tanto la Neurobioetica, quanto la differenza sessuale siano due tematiche dalle quali non è oggi possibile prescindere per un'approfondita e non riduttiva conoscenza dell'essere umano. Ovviamente, le neuroscienze, che, nelle loro implicazioni etiche, costituiscono l'oggetto di indagine della Neurobioetica, non possono darci l'ultima e compiuta risposta alle problematiche antropologiche ed etiche sollevate dalla differenza tra la donna e l'uomo, ma il loro apporto non può, nel contesto odierno, essere sottovalutato o trascurato nell'ambito di una visione che voglia essere integrale ed esaustiva. Il sottogruppo è costituito da studiosi di diversa provenienza disciplinare e proprio la loro diversità costituisce la premessa per un fecondo confronto e per un mutuo arricchimento, capaci di condurre a esiti non riduttivi, oltre ogni parzialità di vedute. Tra le domande che la differenza sessuale solleva, per la Neurobioetica è cruciale quella che riguarda i rapporti tra sessuazione umana e cervello: ci si chiede, cioè, se esistano differenze strutturali e/o funzionali tra il cervello femminile e quello maschile, indagando il peso rispettivo del dato naturale e degli stimoli socio-culturali. Il volume raccoglie contributi di quasi tutti i membri del sottogruppo.
a cura di G. Salatiello - R. Zas Friz de Col
2020, pp. 440
Agli inizi dell'anno accademico 2011-2012, si raduna un gruppo di professori della Pontificia Università Gregoriana che, grazie all'iniziativa di Giorgia Salatiello (filosofia), coinvolge a Rogelio García Mateo s.j. (spiritualità), Dariuz Kowalczyk s.j. (teologia), Ferenc Patsch s.j. (teologia), Gerald Whelan s.j. (teologia), e Rossano Zas Friz De Col s.j. (spiritualità). Il presente volume raccoglie otto anni di ricerca del gruppo, centrati nel rintracciare il rapporto tra spiritualità ignaziana e metodo trascendentale in diversi pensatori gesuiti del ventesimo secolo, come Joseph Marechal (1878-1944), Johannes B. Lotz (1903-1992), Karl Rahner (1904-1984), Bernard Lonergan (1904-1984), Joseph de Finance (1904-2000), Juan Alfaro (1914-1993), Emerich Coreth (1919-2006).Attraverso il loro studio si è voluto scoprire le particolari caratteristiche di ognuno di loro per evidenziare una linea maestra che ispiri oggi il rinnovamento di questo orientamento, in modo di progredire nella consapevolezza del mistero dell’apertura e dell’accoglienza del Dio della rivelazione cristiana, che trova negli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio un metodo su cui è conveniente continuare a ragionare trascendentalmente.
La domanda sul significato che oggi può avere un teologo scomparso da un quarto di secolo obbliga a fare delle distinzioni: la sua persona era di un'altra epoca rispetto a quella attuale - Rahner appartiene al ventesimo secolo. La sua opera - il suo pensiero - vive nei suoi discepoli e nelle sue testimonianze, siano esse pubblicate o conservate in archivi. L'uomo di oggi può ricorrere ad esse. Il suo pensiero, spesso, ha così tanto peso, che vale la pena rifletterci sopra e, benché inizialmente sia stato sviluppato nella sua epoca, coinvolge di nuovo la persona. I percorsi qui delineati sono quelli di Rahner medesimo, ovvero le fondamentali direzioni del suo pensiero, secondo le quali si può organizzare l'immenso materiale che questo autore ha prodotto. Ma i sentieri tracciati in questa raccolta muovono dalla rilettura del suo pensiero che, al di là di qualsiasi facile esagerazione, ha segnato profondamente la teologia e, bisogna dirlo, anche alcuni ambiti della filosofia del ventesimo secolo. Nessuna tentazione apologetica, ma soltanto la convinzione che, così come la riflessione di Rahner ha segnato il secolo precedente, analogamente ora essa può essere ripensata da chi voglia collocarsi nell'oggi con lo stesso impegno e con la stessa onestà che ieri sono stati di Rahner.