Ciò che a Sarah Moore Grimké, donna particolarmente sensibile e profondamente religiosa, stava davvero a cuore, era la condizione femminile dal punto di vista morale e intellettuale. Contro una concezione distorta e radicata che sanciva l'inferiorità della donna rispetto all'uomo, si impegnò a dimostrare l'eguaglianza tra i sessi a partire da una diversa interpretazione del testo biblico. Analizzando la condizione della donna nelle relazioni sociali, l'autrice sottopose a una critica serrata l'opinione comune di attribuire solo all'uomo qualità come l'eroismo o l'intelligenza, e, nello stesso tempo, formulò un energico appello all'azione femminile. Queste riflessioni sono una testimonianza di una delle prime espressioni del femminismo americano.