Contributi: G. Casadio - C. Prandi, Antropologia e religione in Italia. La religione nella cultura; A. Ciattini, Sincretismo e sincretizzazione. Due esempi cubani; A. Lupo, L'indianizzazione del Vangelo. I protagonisti della trasformazione postconciliare del cattolicesimo indigeno messicano; M. Pavanello, Antenati, spiriti e streghe. La teoria del bene e del male degli Nzema del Ghana; P. Scarduelli, Una celebrazione della regalità divina. La festa dell'Indra Jatra a Kathmandu (Nepal); L. Piasere, La ricerca del divino fra i roma; I. E. Buttitta, Antropologie del fuoco. Dalle teorie armchair alle verifiche sul campo; E. Comba, Un tamburo nelle tenebre. Sciamanismo siberiano e nord-americano; G. M. G. Scoditti, Religioni dell'Oceania tradizionale; D. Scafoglio, Tra riforma e utopia. Il progetto religioso del prete antropologo Vincenzo Padula. - Tracce bibliche nella letteratura europea, a cura di Marialuigia Sipione. M. Sipione, Introduzione; G. P. Marchi, Nuovi studi su Bibbia e letteratura italiana; L. Cardellino, Il Vangelo di Giovanni nella Commedia di Dante; Ch. Zampieri, Il Canto XXXIII dell'Inferno. L'eucaristia disumana; M. De Villa, "Benedizioni dal cielo e benedizioni dall'abisso". Giuseppe e le sue fonti; C. Rofena, "Noli respicere". Trasposizioni e variazioni sul divieto di Lot.
Questo volume raccoglie gli atti del convegno, svoltosi a Perugia il 6 ottobre 2007, organizzato dall’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim (Grande Oriente d’Italia) e dall’Accademia Nazionale dei Filaleti in occasione della ricorrenza del centenario della nascita di Mircea Eliade, il celebre scrittore, storico e antropologo rumeno. Il convegno ha inteso non solo rendere gli onori magistrali a questo misconosciuto maestro del pensiero spirituale laico moderno, ma ha anche offerto spunti di riflessione sulle ardite intuizioni di Eliade riguardanti la trasformazione delle forme del sacro, a partire dalle culture primitive per giungere a quelle cosiddette progredite, e, soprattutto, sulla strategicità delle sue illuminanti e geniali idee, nella prospettiva dell’avvento di una auspicabile e rinnovata “scienza del sacro”. Con un atteggiamento correttamente obiettivo, l’opera di M. Eliade, può oggi, ormai molto a posteriori, essere ripresa, dal dimenticatoio nel quale è stata per molto tempo, ed essere rivalutata per spiegare anche il grande vuoto spirituale e la profonda crisi di identità di cui è malato l’uomo moderno o, per meglio dire, post moderno.