Il 16 novembre 1989, in piena guerra civile salvadoregna, uno squadrone della morte del paese centro-americano uccide il gesuita Ignacio Martín-Baró, per via delle sue posizioni culturali e politiche contro l’oppressione della dittatura e le sue connivenze con gli Stati Uniti d’America. Ignacio Martín-Baró è il teorico della Teologia della liberazione ma soprattutto, essendo stato docente di psicologia all’Università del Centro America dei Gesuiti, è ritenuto il padre della Psicologia della liberazione. Per la prima volta i suoi scritti e il suo pensiero – la psicologia deve essere, senza se e senza ma, sempre al servizio delle popolazioni oppresse – vengono tradotti in Italia.
Con uno scritto di Noam Chomsky.
Il caso ha sempre attratto l'uomo che, non comprendendolo, l'ha inteso come un mezzo per interpretare il disegno di Dio e per assoggettarsi al Suo volere. E il caso, mescolandosi con il denaro, crea una miscela per molti affascinante e per taluni portatrice di rovina: il gioco d'azzardo. L'azzardo ci ha sempre accompagnato, ma la crescente e inarrestabile diffusione di stimoli e occasioni di gioco sta presentando crescenti problematicità. Sempre più persone si rivolgono a strutture pubbliche, private o a professionisti per problemi legati al gioco d'azzardo.
Come affrontare tali richieste di aiuto, quali strumenti, quali modelli organizzativi, quali riferimenti teorici, quali le esperienze consolidate e quali i risultati? È per rispondere a tali domande che è nato questo libro che intende porsi quale strumento di consultazione e di lavoro per operatori dei servizi sanitari, terapeuti liberi professionisti, e anche per gli operatori sociali impegnati nelle comunità terapeutiche, cooperative e associazioni di volontariato che si trovano a fronteggiare i vari problemi che il gioco d'azzardo può presentare.
La questione della diagnosi, l'assessment multidimensionale, la gestione della comorbilità, l'individuazione e la gestione del trattamento idoneo, il lavoro con le famiglie, i trattamenti residenziali, sono alcuni dei temi che vengono approfonditi avvalendosi del contributo di molti tra i maggiori esperti di differenti discipline, scuole teoriche e contesti di appartenenza. Vengono altresì discusse alcune specificità del gioco d'azzardo come per esempio il gioco al femminile, i giovani, gli intrecci con internet o con altre dipendenze.
Il Manuale non intende essere uno strumento "di scuola", bensì offrire al lettore le conoscenze necessarie per poter affiancare con competenza i giocatori e si propone come ideale prosecuzione del lavoro iniziato nel 2001 con l'ormai storico testo Il Gioco & l'Azzardo di Croce e Zerbetto che contribuì a creare una prima base di operatori sensibili ai problemi dei giocatori eccessivi.
Le dipendenze sono state oggetto di innumerevoli studi e ricerche, con diversità di approccio nel corso degli anni. Nella ricerca scientifica entrano in gioco, ormai, non solo le caratteristiche dell’individuo, delle sostanze e il contesto, ma anche le interazioni, le pressioni e i modelli sociali: come i bisogni e le identità si costruiscono anche attraverso comportamenti di uso e abuso. Le nuove dipendenze sembrano essere una forma di cura dell’alessitimia sociale. Una società senza parola per le emozioni che cerca di emozionarsi con comportamenti a rischio e di abuso. La definizione di dipendenze sociali appartiene a una rappresentazione in cui ciò che è legale è accettato socialmente, e ciò che è illegale è disapprovato. In un contesto in cui sono importanti gli attori sociali, le fonti di influenzamento, i pari, gli atteggiamenti e i comportamenti del gruppo, i messaggi pubblicitari associati al consumo.
Questo volume è un approfondimento degli elementi che costituiscono il contesto (i giudizi, i valori, gli stili di vita della comunità e del gruppo di appartenenza) in cui si determina la scelta del comportamento da intraprendere: dall’alcol al gioco d’azzardo, allo shopping compulsivo, alla dipendenza da lavoro o da cellulare, all’abuso da palestra, solo per citare alcuni dei temi che percorrono il volume.
Il libro non può raccogliere l’intero panorama - siamo ancora agli inizi di una riflessione - ma contributi che individuino nuovi interrogativi sui quali costruire percorsi di ricerca.