Quarantatré esperti, di ventuno università italiane, hanno contribuito alla stesura di questo Dizionario di pedagogia speciale, opera unica nel suo genere in Italia, che propone i punti fermi di un sapere scientifico dalle profonde ricadute sul piano educativo e didattico e offre un supporto epistemologico al duro lavoro quotidiano di educatori, insegnanti, dirigenti, genitori. L’inclusione delle persone con disabilità e con problemi e le azioni per garantire a tutti una qualità di vita ottimale si basano su una condivisione di idee, di concetti, di metodologie, di esperienze, di procedure valide e consolidate. Il lettore, accostandosi alle voci di questo Dizionario, ha la possibilità di confrontarsi con pensieri e definizioni da tradurre, concretamente, in un rapporto educativo che assicuri crescita e benessere alle persone, soprattutto a quelle che presentano necessità particolari, complesse e, appunto, “speciali”.
Riconoscere tempestivamente condizioni di criticità nello sviluppo dei bambini e dei ragazzi non significa formulare diagnosi cliniche o valutazioni fossilizzanti, ma piuttosto creare le condizioni indispensabili per progettare attività educative efficaci e ideare strategie di intervento scientificamente fondate. Questa consapevolezza, suffragata dalle più recenti scoperte sul funzionamento del cervello umano, ha suggerito ai dirigenti della Federazione italiana delle scuole materne (FISM) di Parma di affidare al Centro studi sulla disabilità e la marginalità (CeDisMa) dell'Università cattolica di Milano una ricerca-azione con l'obiettivo di studiare, costruire e validare uno strumento di osservazione e analisi, rivolto a educatori e insegnanti, utile a intercettare le difficoltà e le problematiche riscontrabili nei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Il volume presenta gli esiti di questo lavoro, che si pone come preziosa risorsa per chiunque operi nel campo dell'educazione.
Chi è il pedagogista? Quali sono gli ambiti di intervento nei servizi alla persona oggi, dai minori agli adulti, con particolare attenzione anche alle persone in difficoltà? Il volume offre riflessione pedagogica fondamentale e risposte concrete, sia per quanto riguarda la consulenza pedagogica sia per potere ricoprire ruoli di responsabilità e conduzione di servizi ed equipe. Si rivolge a tutti coloro che svolgono o che vogliono svolgere la professione. Vuole essere anche un contributo importante per la risposta all'emergenza educazione, in una fase di confusione valoriale ed educativa.
L'impegno ad approfondire la ricerca nella/della pedagogia speciale è andato sempre più raffinandosi, coinvolgendo le realtà universitarie e quelle territoriali, che si pongono come interlocutori privilegiati nella promozione e nel potenziamento dei processi d'inclusione (istituzioni scolastiche, servizi socio-sanitari, fondazioni ecc.). La pedagogia speciale ha una dimensione epistemologica coerente grazie a una ricerca che alimenta la sua azione; le indagini che promuove, nei vari settori d'interesse, sono indispensabili per individuare percorsi e orientamenti efficaci. I contributi degli autori (appartenenti alla Società italiana di pedagogia speciale) esprimono una valida risposta alle questioni, alle sfide e alle prospettive che ci si pone in un tempo cosi difficile: la ricerca europea e italiana, la cittadinanza e la famiglia, la scuola e la prospettiva inclusiva, gli sguardi di cura nel deficit, i sentieri e i percorsi futuri, nell'ottica dei diritti umani.
La Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, l'Associazione per l'Abbazia di Mirasole e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la partecipazione dell'Ospedale Maggiore di Milano e con il sostegno della Regione Lombardia, hanno inteso rispondere alle esigenze degli adolescenti, delle famiglie, dei Consultori Familiari, della Scuola e dei Centri di aggregazione, di presenza o di assistenza giovanile, con la costituzione di un Centro denominato CREADA, per la ricerca scientifica, la formazione e la consulenza sull'adolescenzialità, aperto a livello nazionale e internazionale. Il sempre non facile dialogo intergenerazionale con gli adolescenti assume infatti, ai nostri giorni, caratteri di crescente difficoltà per la complessità e la problematicità degli atteggiamenti e dei comportamenti giovanili che trovano a volte del tutto impreparati gli adulti cui compete la responsabilità dell'educare.