Perché online facciamo cose che non faremmo mai in altre circostanze e delle quali potremmo finire per pentirci? Quali sono le motivazioni che spingono a stringere legami di amicizia e anche d'amore in rete? A queste e ad altre domande risponde Patricia Wallace, indagando le questioni cruciali relative agli effetti di Internet sul comportamento umano, per esempio i motivi per cui agiamo in modo inusuale negli ambienti online e i modi nei quali i social media influenzano le nostre impressioni e le nostre relazioni personali. Attingendo agli ultimi risultati della ricerca, questa nuova edizione analizza le tendenze che si vanno affermando nell'uso della rete. Tre capitoli inediti hanno come tema lo sviluppo infantile, i giochi online, la privacy e la sorveglianza, e tra i nuovi argomenti emergono gli attacchi online, le dinamiche di gruppo, le proprietà della rete che creano dipendenza, le strategie per delineare il futuro di Internet.
È vero che il web è pericoloso per i bambini? Genitori e insegnanti, che si servono spesso della rete a casa propria e nella vita privata, pare che ne abbiano paura quando si tratta dei loro figli o dei loro allievi. Gli adulti amano la tecnologia, i bambini e gli adolescenti anche, ma, paradossalmente, non riescono mai a usarla insieme. Come uscire da questo "blocco comunicativo" intergenerazionale e riuscire a far sedere genitori e figli e insegnanti attorno allo stesso "desco tecnologico"? In primo luogo sfatando, con una rigorosa analisi scientifica, pregiudizi e timori che non hanno ragione di essere. Questo libro, a cura della prestigiosa Académie des Sciences, è l'equivalente di un insieme coordinato di linee guida ai problemi che può comportare la progettazione e la gestione di servizi rivolti ai bambini e ai preadolescenti che utilizzino tecnologie digitali. Integrando i dati scientifici più recenti della neurobiologia, della psicologia, delle scienze cognitive, della psichiatria e della medicina, allo stesso tempo propone agli insegnanti, agli educatori - ma anche ad esempio al personale sanitario o a quello delle istituzioni museali - raccomandazioni semplici e operative che possano essere di aiuto nei differenti contesti.
Il testo affronta la tematica, estremamente attuale, di come gestire in famiglia e a scuola il problema del primo contatto dei bambini con i computer e gli strumenti della comunicazioni digitale. La tesi centrale del saggio è che sono proprio i bambini, con il loro innamoramento spontaneo per la tecnologia, che possono aiutare genitori e insegnanti ad aumentare le loro competenze tecnologiche. Gli adulti devono farsi guidare dai bambini, piuttosto che imporre la loro logica e il loro modo di considerare le nuove tecnologie. Nello stesso tempo, però, è fondamentale che essi riflettano attentamente sul "mega-cambiamento" che la rapidissima diffusione dei nuovi media introduce nel modo di rapportarsi con il mondo dei loro tigli e studenti. Solo in questo modo sarà possibile mantenere e rinsaldare il patto educativo e formativo tra le generazioni, che proprio queste grosse trasformazioni rischiano di minare, e sfruttare a pieno il potenziale di innovazione e creatività che le tecnologie implicitamente veicolano, stabilendo con i "digital kids" un terreno comune di dialogo.