Un'analisi storica di ampio respiro che parte dal crollo della Prima Repubblica, dovuto secondo Follini all'immobilismo del sistema politico, e arriva fino alle questioni più rilevanti dell'attualità politica. Convinto assertore della democrazia dell'alternanza, l'autore esprime le sue preoccupazioni su un dibattito tutto gridato. Riconosce a Berlusconi il merito di aver aggregato un polo alternativo al centro sinistra, ma gli chiede di portare la sua maggioranza fuori da una concezione proprietaria delle istituzioni, neutralizzando l'estremismo di alcune sue componenti.