A 135 anni dalla pubblicazione dell'unico catalogo dell'ultima fra le grandi collezioni principesche di Roma, questo volume consente finalmente di uscire dall'ombra a una significativa sequenza di sculture della prodigiosa raccolta, accuratamente selezionate dai curatori. L'aura leggendaria che avvolge la celebre collezione Torlonia non si deve soltanto alla sua straordinaria ampiezza e all'altissima qualità delle opere, ma anche al fatto che da decenni la raccolta non è più visibile al pubblico. Il catalogo, che accompagna la mostra allestita a Villa Caffarelli (Musei Capitolini) dal 14 ottobre 2020 al 29 giugno 2021, si pone dunque come un aggiornato ed esauriente strumento di conoscenza dei capolavori della collezione, oggetto di lunghi e accurati restauri che hanno restituito ai marmi la fisionomia di inediti, documentata dalla campagna fotografica di Lorenzo De Masi. Affidata ai maggiori specialisti è la folta serie di saggi di inquadramento e di approfondimento sulla storia del collezionismo e della museografia, di interventi sulla fortuna visiva delle sculture a partire dal Rinascimento, di contributi su aspetti più peculiari cui fanno seguito le schede scientifiche delle opere a registrare e interpretare le importanti scoperte che il progredire degli studi archeologici ma soprattutto la pulitura delle sculture ha rivelato rispetto alla qualità dei marmi e alle integrazioni moderne che fanno delle opere Torlonia dei veri e propri palinsesti del gusto antiquario.
Nata nel XVI secolo a Roma dalla passione del "Gran Cardinale" Alessandro, la collezione Farnese comprendeva le sculture antiche ritrovate nel Foro, nel tempio di Adriano e nelle terme di Caracalla. Passata ai Borbone nel Settecento, costituì il primo nucleo del Real Museo Borbonico. Il nuovo allestimento del Museo Archeologico ripropone opere capitali come i "Tirannicidi", il "Toro Farnese", l'"Ercole" di Lisippo, in un contesto ricchissimo di sculture, rilievi ed elementi d'arredo; integrato per la prima volta da un gruppo di marmi riconosciuti grazie a ricerche sistematiche su documenti d'archivio e testimonianze grafiche. Proprio questi disegni e documenti, poco conosciuti o inediti, propongono un percorso originale nella storia del gusto e della percezione artistica dal Cinquecento all'Ottocento: da Annibale Carracci a Pietro da Cortona, Poussin, Rubens, Van Dyck, Maratta, Piranesi, Hubert Robert, Fragonard, David, Ingres.