Da quando è apparso nel 1677, il capolavoro di Spinoza ha sempre suscitato reazioni forti. Dopo il clamore di scandalo sollevato ai suoi tempi, e la presenza continuata lungo il secolo dei Lumi, oggi "Etica" esercita ancora un largo fascino, per la combinazione delle tesi metafisiche più ardite con un messaggio di liberazione laica. Panteismo e determinismo, ossia naturalizzazione di Dio e della mente umana, in alternativa alla trascendenza del divino e all'antropocentrismo. Ma anche la denuncia critica dei pregiudizi, una morale antiascetica, e l'appello appassionato per l'ideale dell'«uomo libero». Questa nuova traduzione, curata e introdotta da Sergio Landucci, è condotta sull'edizione che è ancora di riferimento: il volume II degli "Opera di Spinoza" a cura di Cari Gebhardt, Heidelberg 1925. Accoglie però diverse modifiche al testo nel frattempo proposte e altre ne avanza essa stessa.