La fiducia genera futuro, amplia la realtà, trasforma l'inevitabile in imprevedibile, dà credito a una possibilità, è condizione di un bene condiviso.
Ma oggi vive sotto l'assedio del rischio, della paura, del sospetto e fatica a spalancare finestre sull'avvenire, sospesa tra accuse di ingenuità o di neutralità.
Una deriva senza uscita?
Un saggio a più mani, una piccola spilla per poter riannodare i legami, per investire ripartendo dalla fiducia.
Nel testo, frutto di un investimento convinto nel dialogo interdisciplinare, competenze ed esperienze sociologiche, economiche, giuridiche e filosofiche convergono nella costruzione di ragioni di speranza; così le voci di Baldassare Pastore, Monica Martinelli, Stefano e Vera Zamagni s'incontrano per aiutare a tessere reti di convivenza, responsabilità e apertura generativa verso il futuro attraverso quella corda invisibile e intangibile che è la fiducia.
Al di là del mero tornaconto individuale, l'"inter-esse" richiama l'orizzonte di "ciò che ci sta a cuore" (l'essere-tra): un "nostro" che eccede la somma delle parti, oltre le frontiere bloccate del "mio" e del "tuo". In tale prospettiva si tratta di sostituire una logica di esclusione - che preferisce un individualismo finalizzato al solo profitto a una dimensione disinteressata del vivere insieme - con una logica di tipo inclusivo - orientata alla fioritura piena dell'inter-esse come condizione di possibilità del bene comune e della cura della felicità pubblica. Gli interventi di Luigino Bruni, Michele Colasanto, Giovanni Grandi e Francesco Viola illustrano percorsi antropologici, economici, filosofici e sociali in cui il riconoscimento della legittimità degli interessi individuali possa armonizzarsi con la riscoperta dell'inter-esse nella sua polifonia semantica: non la somma di bisogni individuali ma ciò che li ricomprende a un livello più alto; non lo spazio neutro dell'utile ma ciò che riconosce nuova dignità a quanto è comune.