La celebre congiura del 63 a.C. appartiene a un momento avventuroso e forse unico della storia di Roma, quando i giovani più ambiziosi e irrequieti sognano il potere, praticano la rivolta, parlano di arte e bellezza, si iniziano ai misteri della religione, vanno ad Atene ad ascoltare i filosofi, si esaltano per Alessandro Magno. Più di vent'anni dopo, quei fatti sono ancora vivi nella mente di Sallustio, scrittore che affronta solo temi ed episodi che l'hanno coinvolto emotivamente perché considera l'indagine storica un'esigenza morale, non scientifica. Quegli anni contraddittori risorgono così dinanzi a lui animati da uno splendore antico, da un'aura magica; la pagina si accende di un colore tragico, reclama il linguaggio della passione, e la vita pulsa oltre i confini del discorso.
II Meridiano presenta tutte le raccolte poetiche della Spaziani. Dopo la raccolta d'esordio, "Le acque del sabato" (1954), caratterizzata da una spiccata tensione lirico autobiografica e dalle suggestioni delle avanguardie europee, in "Luna lombarda" (1959), "Il gong" (1962), "Utilità della memoria" (1966), "L'occhio del ciclone" (1970) nel dettato poetico della Spaziani si stagliano passioni costanti; le cose concrete, i volti e i paesaggi del mondo, la gioia dei sensi e dei sentimenti, degli amori e dei disamori si fondono in un impasto caldo e affabile con le tessere della sua prolifica memoria letteraria - che attinge sia alla letteratura classica che a quella moderna, alla grande poesia europea (Montale su tutti), al teatro francese dal Rinascimento al Novecento. Le ultime raccolte - da "Geometria del disordine" (1981, Premio Viareggio) a "La stella del libero arbitrio" (1986) alle recenti "Poesie della mano sinistra" - testimoniano il passaggio a una scrittura via via più diaristica, "impura" e aforistica, il lato insomma più sapienziale e ironico della sua ispirazione