La sociologia relazionale, o "teoria relazionale della società", formulata in Italia da Pierpaolo Donati negli anni ottanta del Novecento, definisce una "società" (ad esempio la famiglia, un'associazione, un'istituzione, la società globale) come insieme di relazioni sociali che distinguono la forma e i contenuti di ogni "società" specifica. Questo Lessico è stato costruito con due obiettivi principali: mettere a tema i concetti cardine per una fondazione teorica della sociologia a partire dal riconoscimento del carattere originario della relazione sociale; enucleare i principi e gli strumenti metodologici coerenti con le premesse teoriche e necessari per operare analisi empiriche relazionali rispettose della differenziazione sociale. Le voci in esso contenute esemplificano le applicazioni empiriche per quanto riguarda differenti ambiti della vita sociale: dai processi culturali, alle dinamiche famigliari, alle politiche sociali, alla cittadinanza, al terzo settore, nel quadro di una morfogenesi societaria di cui la sociologia relazionale ha saputo cogliere aspetti innovativi cruciali, come l'emergenza del privato sociale, dei beni relazionali, della cittadinanza societaria. Ciascuna voce è organizzata in tre distinte sezioni: la prima presenta l'esposizione del concetto trattato, la seconda include riferimenti a scritti ritenuti fondamentali per seguire l'elaborazione del concetto, la terza, infine, presenta gli sviluppi del tema negli studi e nelle ricerche empiriche.
In questo saggio Niklas Luhmann condensa alcune delle problematiche che lo occuparono maggiormente nell'ultima fase della sua opera sociologica. Il problema del tempo che corrode ogni certezza, l'indispensabilità di norme che lo vincolino e lo "trattengano": in buona sostanza l'impossibilità che il sistema del diritto possa "salvare" la società. Di fronte all'aumentata probabilità che la società elabori processi di crescente de-normativizzazione ed esclusione sociale, Luhmann apre una fondamentale riflessione sulla funzione dei diritti umani e sulla loro "strana" forma di legittimazione.
Come possiamo mantenere l'idea di democrazia, quando sta diventando la giustificazione per centri decisionali globali? Come possiamo uscire dal disagio della democrazia contemporanea che richiama pericolosamente soluzioni non democratiche dei problemi? Questo libro affronta questo passaggio epocale, analizzandone le manifestazioni e le cause, per poi proporre un nuovo modo di pensare la democrazia. Con esempi empirici, tratti dalle riforme in atto in Europa e negli Stati Uniti, Sabel ci introduce alla rivoluzione dello "sperimentalismo democratico" e delle sue nuove forme di governance.