Questo volume - frutto di una feconda collaborazione tra storici contemporaneisti, archivisti e assistenti sociali, che hanno ricostruito il contesto nel quale operò la Commissione d'Inchiesta sulla diffusione della miseria nel Paese formata da parlamentari della prima legislatura - mostra l'Italia del 1952, nella quale erano ancora evidenti le disastrose conseguenze della guerra. Un mondo che la Repubblica appena nata si impegnò a cambiare in meglio, prima indagandolo - anche grazie al ruolo significativo degli assistenti sociali e delle loro interviste alle famiglie campionate - e poi con azioni dirette, volte a rispettare l'impegno dei Costituenti per promuovere una società democratica, dotata di un sistema di garanzie dei diritti capace di sostenere anche le persone svantaggiate. Le attuali condizioni socio-economiche dell'Italia sono indubbiamente migliori rispetto a quegli anni, ma la Società per la storia del servizio sociale ritiene doveroso ricordare l'impegno profuso allora.
Gli snodi tematici del diritto e della politica, assi portanti della riflessione e della pratica di Bobbio, nei saggi di sei studiosi di prestigio.
Disegnare un panorama geografico della filosofia italiana del Novecento è un modo relativamente nuovo per raccontarne la storia, collocandola nei centri di cultura nei quali essa si è sviluppata. Il volume prende in considerazione città che sono anche importanti centri universitari, come Torino, Milano, Padova, Genova, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli. Il lettore incontrerà nomi noti e meno noti tra coloro che hanno "fatto" la storia della filosofia italiana. Ma più che ai filosofi e ai loro itinerari di pensiero, l'attenzione è rivolta al diverso "clima" delle città in cui essi si sono formati e hanno insegnato, alle relazioni tra pensiero filosofico e ambiente intellettuale.
Generalmente ascoltati nell'orchestrazione moderna di Carl Orff ma raramente letti, i "Carmina Burana" sono una raccolta di canti medioevali composti in latino e medio-alto tedesco. Vivace espressione della cultura goliardica dei clerici vagantes, cantano, con toni ora festosi ora malinconici, il desiderio di piaceri terreni, l'amore per la vita errabonda e il rifiuto totale della ricchezza. Come spiega il curatore di questa edizione, i "Carmina Burana" rappresentano un'originale chiave di lettura del Medioevo perché nella loro esaltazione della libertà esprimono una forte protesta contro le istituzioni civili e religiose di quel tempo.