Antonio Labriola è stato uno dei massimi rappresentanti del marxismo italiano insieme ad Antonio Gramsci che, pur appartenendo a una temperie culturale e politica assai diversa, nei "Quaderni del carcere" ne sottolineò l'importanza per l'energia con cui aveva rivendicato l'autonomia teorica del pensiero di Marx. Essa è argomentata in primo luogo nei "Saggi sul materialismo storico" (1895-98), che ebbero una circolazione europea e ancora oggi costituiscono un punto di riferimento essenziale della fortuna di Marx tra Otto e Novecento. In questa lunga riflessione si inseriscono le pagine, tratte dal lascito manoscritto di Labriola, rimaste inedite fino ad ora e pubblicate qui per la prima volta, nelle quali è abbozzata una biografia intellettuale di Marx. Esse contribuiscono a mostrare, da un punto di vista particolare, la ricchezza e l'originalità della riflessione labriolana su Marx.
Antonio Labriola, massimo filosofo marxista italiano, ebbe speciale attenzione per l'esperienza religiosa e per i valori rivoluzionari, dal punto di vista sociale, di cui essa può essere incubatrice e motore. Nelle pagine dei suoi saggi si possono incontrare molte osservazioni sia sul cristianesimo primitivo che su figure come fra Dolcino il quale con la sua azione si inscrive pienamente in questa storia tragica e gloriosa. Alessandro Savorelli ha ritrovato nelle carte di Labriola appunti inediti delle lezioni da lui tenute all'Università su Fra Dolcino e le Edizioni della Normale li pubblicano in questo volume per ricordare una figura di prima grandezza della vita religiosa italiana e uno dei più grandi intellettuali della nostra storia nazionale.
Questo volume intende ricostruire le variegate relazioni che intercorsero fra filosofi ed eruditi francesi ed italiani nell'arco dell'Ottocento. Mentre nella penisola italiana il discutere delle cose di Francia fu insieme un interrogarsi sulla nostra complessa vicenda storica e sul faticoso costituirsi dello stato unitario, niente di simile è riscontrabile oltralpe: la cultura filosofica italiana vi rimase infatti una zona opaca e poco nota. Articolato in due sezioni - Filosofia francese, filosofia italiana: sguardi incrociati e Momenti e figure - il libro offre una ricostruzione degli sviluppi che talune dottrine ebbero nelle due culture nazionali, come nel caso dello spiritualismo, del positivismo o del neokantismo; ad essa segue una puntuale disamina di singole figure, Cousin e Balzac, Guyau e Durkheim, Croce e Sorel. Attraverso una serie di sondaggi, gli interventi individuano punti di vista originali, contribuendo a gettare nuova luce su aspetti decisivi della cultura fra Otto e Novecento.