Don Chisciotte è il simbolo della cieca fede in un ideale che resiste a qualunque oltraggio, il suo scudiero Sancho invece l'allegoria vivente del buon senso, della concretezza anche ingrata del reale. Ma il romanzo di Cervantes si presenta come opera ben più stratificata e complessa, impossibile da costringere nei limiti di questa stilizzazione unilaterale: è insieme una galleria dei generi letterari del suo tempo, dalla poesia d'amore al romanzo picaresco alla novella pastorale; lo specchio del controverso passaggio dagli ideali di armonia e misura rinascimentali alla follia inventiva del Barocco; ma anche e soprattutto una riflessione senza tempo sulla natura umana e sulle sue ineliminabili contraddizioni.
Con questo ottavo volume in due tomi dedicato al Novecento, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, si completa in edizione tascabile un'opera fondamentale per chiunque voglia conoscere o approfondire la tradizione poetica italiana. Da Gozzano ai Crepuscolari, dai Futuristi a Campana e Rebora, da Saba, Ungaretti e Montale al dopoguerra e alla contemporaneità (Pasolini, Caproni, Zanzotto, Luzi, Giudici...), senza tralasciare una nutrita sezione dedicata ai grandi dialettali: la poesia del secolo appena trascorso si rivela in tutta la sua straordinaria varietà di accenti stilistici, linguistici e formali. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
Questo settimo volume, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, presenta gli autori che hanno restituito alla letteratura italiana del XIX secolo il senso dell'infinito: da Monti e Foscolo a Leopardi e Manzoni, preparando quella discesa introspettiva, nella coscienza e nei significati da Pascoli a D'Annunzio - che prelude al Novecento, anche per quei nessi di lingua e di popolo che saranno esaltati dalla musa dialettale del Porta e del Belli. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
"Ho cercato di spiegare la maggior parte dei fenomeni propri dell'italiano parlato sulla base degli elementi costitutivi del dialogo tra due o più interlocutori" scrive Leo Spitzer nella prefazione. Basandosi su un metodo psicologico-descrittivo e fermamente convinto della peculiarità "intraducibile" e specifica di ogni lingua, per indagare sul "discorso orale 'corretto' di un generico parlante medio italiano" Spitzer cita numerosi esempi attingendo alla letteratura teatrale, Fogazzaro e De Amicis, a poeti dialettali come Porta, Belli, Trilussa e ai racconti popolari del siciliano Pitrè. Tra gli elementi linguistici considerati le forme di apertura e di chiusura del discorso. Alle porte della Prima guerra mondiale Spitzer si augura che "l'impero della pacifica parola" possa trionfare sull'imperialismo della baionetta e dei blocchi militari", confermando la propria vocazione umanista e il senso profondo del suo lavoro, che va ben oltre i freddi parametri accademici.
Riedizione in formato tascabile del settimo volume dell'Antologia della poesia italiana, pubblicata precedentemente nella "Biblioteca della Pléiade". Il libro propone una scelta dell'opera degli autori più significativi del XIX secolo: da Vincenzo Monti a D'Annunzio, passando, tra gli altri, per Ugo Foscolo, Carlo Porta, Niccolò Tommaseo, Aleardo Aleardi, Ippolito Nievo, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, ma anche poesia per musica e raccolte popolari.