Il fenomeno della fede popolare è complesso, ancora vivace e reso attuale dall'aggiornamento pastorale di Giovanni XXIII e molto caro a papa Francesco. A livello nazionale, è studiato in questa miscellanea attraverso una lettura teologica e teologico-pastorale che non rinuncia al prezioso apporto delle scienze umane e che porta gli autori a interrogarsi a fondo sul valore e il peso che ha nella vita cristiana
Da sempre il perdono è stato visto come una sorta di rimedio per riparare un torto subito,quasi come una sorta di sanatoria a fronte di una situazione a cui non può essere posto rimedio con i criteri normali della giustizia. Di qui, appunto, la contrapposizione con la giustizia. Ed ecco, allora, la consapevolezza della difficoltà di perdonare per tutti e per ogni situazione. Insomma un tappabuchi quando vi siano le condizioni di una giustizia impossibile e una generosità "eroica" per chi riesce a perdonare. L'ipotesi di lavoro di questi studi è che, invece, il perdono sia una mentalità strettamente legata al bene che precede il porsi dell'uomo nei confronti dell'altro uomo e che comprende in sé le esigenze di giustizia. Il perdono è così inteso come un fatto originario, che dà luogo alla vita e permette lo sviluppo di un'antropologia veramente umana. Gli studi, che costituiscono questo libro, esplorano all'interno delle diverse discipline (filosofiche, teologiche, psicologiche, teologico-pratiche) la pertinenza dell'ipotesi di lavoro.