
Il volume raccoglie gli atti del Colloquio internazionale tenutosi alla Scuola Normale nel novembre 2003. Esso intende chiarire la figura e l'interpretazione del ruolo dell'artista sia nel mondo bizantino che in quello cristiano-orientale, mettendone a fuoco i vari aspetti e le complesse conformazioni. Il volume intende apportare un contributo innovatore alla conoscenza di un tema in genere poco conosciuto, o poco studiato, della nostra cultura.
Sarebbe facile immaginare una messa in scena di "Spettri" con i protagonisti in chitone, maschera e calzari. Come nei grandi miti della tragedia greca, qui si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna. L'ambientazione però è quella di un'allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l'animo dei personaggi, da una pioggia battente. Un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi. Quello di Ibsen è un realismo che svela l'ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata. E questa storia è una denuncia coraggiosa che, come raccontano Roberto Alonge e Franco Perrelli nell'introduzione, fece bandire la "pièce" per molti anni dai palcoscenici norvegesi.
Beato Angelico (1390/95-1455 ca) è uno dei più celebrati pittori del primo Rinascimento italiano. Una rassegna dell'intero percorso artistico del Beato Angelico che comprende i suoi primi affreschi a San Marco a Firenze, le sue prestigiose commissioni per il Vaticano e per il Duomo di Orvieto, nonché tutte le sue maggiori opere. Il volume dimostra come la spiritualità e la rarefatta bellezza dell'arte del Beato Angelico abbiano influenzato vari artisti moderni, tra i quali Mark Rothko e James Turrell.
Tiziano è uno degli indiscussi maestri del Rinascimento. Una monografia completa che inserisce la carriera e le opere dell'artista nel contesto sociale e storico dell'Italia del XVI secolo. Una raccolta dei più grandi capolavori del maestro, dal "Bacco e Arianna" (1520-23) custodito alla National Gallery di Londra fino a "La sepoltura" (1570) del Prado, accompagnati da analisi approfondite dei loro processi creativi. Un'analisi del rapporto di Tiziano con gli argomenti più disparati (dalla mitologia alla religione, passando per i ritratti e l'allegoria) che mette in evidenza il ruolo chiave giocato dagli illustri mecenati dell'artista.
L'opera originaria Civitates Orbis Terrarum è il frutto di un progetto editoriale di lunga durata, che potè essere sostenuto e portato avanti per quasi cinquant'anni grazie al largo successo che incontrò la pubblicazione. I sei volumi delle Civitates, grazie alla ricchezza dell'apparato cartografico-iconografico (più di 350 tavole di grande formato contenenti le raffigurazioni di circa 600 luoghi urbani), alla cura tipografico-editoriale, alla dovizia di informazioni storiche e attuali sulle città e alla novità costituita dalla stessa sistematicità e completezza della raccolta, rimasero a lungo un modello insuperato del genere.
Il testo si rivolge prevalentemente agli studenti del primo anno dei Corsi di Laurea in Design o Disegno industriale, trattando in modo unitario argomenti che spesso sono affrontati in insegnamenti separati e paralleli: gli aspetti di scienza dei materiali, da una parte, e la progettazione degli oggetti, dall'altra. Così nel volume, a partire dalle proprietà chimico-fisiche fondamentali, si affrontano le caratteristiche proprie dei diversi materiali divisi nelle principali classi, si descrivono i procedimenti di base per la progettazione, le possibili tecnologie utilizzabili a seconda dei materiali scelti e del prodotto desiderato. Tutti gli argomenti sono riccamente illustrati con oltre 300 tra disegni e fotografie di prodotti e tecnologie e nei primi capitoli vengono proposti esercizi completamente risolti che aiutano lo studente a muovere i primi passi nella progettazione.
Uno dei più raffinati storici italiani del teatro offre con grande chiarezza una panoramica completa di tutto ciò che ha fatto spettacolo dalle origini ai giorni nostri: dalle performance del giocoliere alle processioni religiose e civili, dai mimi e i giullari ai comici dell'arte, dal teatro di prosa alla danza, dall'Italia e dall'Europa all'Oriente.
Questo libro interroga le relazioni antropologiche cruciali che le immagini intrattengono con il corpo e la carne, al di là delle usuali nozioni di antropomorfismo o di rappresentazione figurativa. Vi sono analizzate le diverse modalità con cui le immagini guardano alla carne, che sia la carne di Afrodite formata dalla schiuma del mare o quella di Cristo sacrificato sulla croce. Paganesimo e cristianesimo, ognuno con i suoi contesti di pensiero, avrebbero, in effetti, entrambi cercato di raggiungere, o forse trasgredire, i limiti dell'imitazione: da una parte le metafore diventano metamorfosi, dall'altra i segni che rappresentano diventano dei sintomi che incarnano. Si scoprirà questa potenza straordinaria dei corpi allorché in essi la carne guarda all'immagine, a esempio nella stigmatizzazione di San Francesco del XIII secolo, la crocifissione dei Convulsionari di San Medardo del XVIII secolo o le "attrazioni" isteriche della Salpétrière del XIX secolo.
Con scatti delicati Angelo delle Fratte riesce a catturare e a salvare le affascinanti immagini dell'effimero, le goccie di rugiada che appaiono come perle preziose.
Il catalogo della mostra Nicola da Guardiagrele, orafo tra Medioevo e Rinascimento. Le opere - I restauri, a cura di Sante Guido, è stato l’occasione di raccogliere i più recenti studi di molti studiosi della materia. Il volume si apre con un intervento di Ezio Mattiocco sulla produzione orafa in Abruzzo nel periodo immediatamente precedente l’opera di Nicola. Quindi si analizzano le prime opere in mostra, tutte appartenenti al primo periodo della produzione negli anni 1410-1420. Il breve ma importante testo di Elisabeth Taburet-Delahaye permette di portare l’attenzione su un'opera di Nicola conservata nel Museo di Amiens, ma della quale la storiografia italiana del Novecento ignorava l’esistenza. Valentino Pace tratteggia la situazione storiografica e analizza con dovizia di nuovi raffronti importanti opere come le custodie eucaristiche di Francavilla al Mare e di Atessa e la bellissima croce di Santa Maria Maggiore a Lanciano. Infine Mons. Crispino Valenziano presenta una magistrale lettura ed interpretazione teologico-liturgica delle due custodie.
Il volume prosegue con una seconda parte relativa alle opere del periodo 1431-1451, nel quale lo stile di Lorenzo Ghiberti, espresso nella celeberrima Porta Nord del Battistero di Firenze, condiziona l’intera produzione del maestro abruzzese. Mattiocco presenta il paliotto della cattedrale di Teramo, opera scelta come esemplificativa della svolta fiorentina. Aldo Galli analizza, con abbondanza di particolari e puntuali raffronti, le citazioni di Nicola dell’opera di Ghiberti. Serena Romano propone, aggiornandoli, i suoi studi sugli smalti del guardiese come mezzo per illustrare i rapporti tra l’orafo e la produzione pittorica contemporanea. Gina Lullo ricostruisce quindi, apportando nuove segnalazioni, la storia e la produzione scultorea di Nicola. Alessandra Rodolfo presenta alcuni documenti inediti sulla croce di San Giovanni in Laterano, l’ultima a noi giunta dell’intera produzione del maestro. Il volume si conclude con il saggio di Benedetta Montevecchi, che analizza l’eredità dell’arte di Nicola nella produzione orafa.
Tutti i testi sono intervallati da fascicoli fotografici che illustrano, con eccezionali riproduzioni, le opere del Maestro di Guardiagrele.
Libro fotografico sul Natale: presepi, affreschi, sculture ed altro.