La "Scuola di Atene" che Raffaello compose nella sua maturità è espressione di un concetto (la filosofia) e di un'altissima realizzazione pittorica e compositiva. Stupefatta e ammirata, la corte papale riconobbe in quell'affresco il sublimarsi delle virtù cui la tradizione occidentale assegnava il primato. Most sostiene che la fonte principale del quadro sia un testo scritto, il "Protagora", che solenne struttura archittettonica dell'insieme, si può individuare un insistito richiamo a elementi etruschi in accordo con il gusto predominante dell'epoca. Questi particolari consentono una lettura nuova e più completa dell'affresco fino a domandarsi quali siano i limiti interpretativi di una simile indagine.
Il libro è concepito come un faccia a faccia, un confronto che narra la storia delle due band che hanno cambiato la faccia della musica pop e tanta parte del costume occidentale. Al di là della contrapposizione storica, esiste un'opposizione che "lavora" sotto le scelte di gusto che fanno tuttora le nuove generazioni. Georg Diez ricostruisce fatti e misfatti, intrecciando le vicende delle due band e dando forma ad un "conflitto" (di idee, di promesse, di modelli comportamentali) che incide ancora sul nostro presente.
Dalla rivoluzione francese alla seconda guerra mondiale, l'epoca moderna ha consegnato al mondo opere di eccezionale valore artistico che riflettono le ansie e le speranze, le gioie e le angosce tipiche della nostra civiltà. Questo volume ripercorre i momenti esaltanti di questa affascinante avventura umana che dalla fine del Settecento giunge a lambire i nostri giorni attraverso le opere più significative di 100 grandi maestri europei ed americani quali Goya, Turner, Monet, Manet, Ronoir, Van Gogh, Gauguin, Cézanne, Klimt, Schiele, Picasso, Matisse, Chagall, Modigliani, Kandinskij, Mirò, Dalì, Magritte, Pollock...
Questo volume ripercorre le grandi tappe della storia della pittura italiana, attraverso l'analisi delle opere più significative di 130 grandi maestri, dal Medioevo al primo Novecento. Oltre 500 capolavori tutti riprodotti a colori e brevi testi didascalici accompagnano ogni illustrazione di questo libro.
Limitata a tre copioni soltanto, la produzione drammaturgica di Machiavelli è tuttavia di assoluto rilievo nel vasto orizzonte teatrale del Cinquecento italiano. Allo stato attuale delle cose essa si articola in una traduzione-rifacimento, quella dell' "Andria" di Terenzio; nel capolavoro della Mandragola, dove un piccante adulterio fra Callimaco e la "virtuosa" Lucrezia, alle spese di un marito vecchio e sterile, si tramuta in una dolente metafora sulla corruzione dei costumi nella Firenze medicea; e l'altrettanto suggestiva "Clizia", storia di un ulteriore tentativo di adulterio fra un vecchio e la giovinetta del titolo, tentativo destinato al fallimento per l'opposizione della saggia consorte del vecchio.
"L'arte all'ordine del giorno" è un espressione formulata da Raffaello Giolli, una delle più lucide intelligenze critiche degli anni trenta, per segnalare la portata etica e sociale, oltre che estetica, della "questione delle arti" nel periodo che porta dal consenso al regime fascista alla svolta degli anni quaranta. L'espressione viene qui utilizzata per sottolineare non solo la rilevanza del mondo artistico nella cultura italiana degli anni trenta, ma anche la centralità della problematica artistica nel periodo dell'immediato dopoguerra.