Possiamo definirlo un foto-diario che racconta il viaggio di due “aspiranti genitori” verso l’incontro e il primo mese di convivenza con il loro figlio adottivo.Una “storia-vera”, raccontata con i toni dell’emozione e accompagnata da splendide immagini che documentano la nascita di una famiglia speciale, ma anche un Paese straordinario come la Bolivia.
Un libro bello da leggere anche con i più piccoli per la suggestione del racconto e la bellezza delle foto, ma anche da “usare” come laboratorio per costruire positivamente la propria storia di adozione, grazie alla competenza alla quale le esperte di “Amici dei Bambini” ci hanno abituato. Un libro destinato quindi a tutte le famiglie adottive per capire con le parole e le immagini che cosa è l’adozione internazionale.
Avere un handicap, a causa di una minorazione fisica, sensoriale o intellettiva, non significa di per sé essere malato o bisognoso di assistenza. Per fortuna la maggioranza delle persone in situazione di handicap ha potenzialità e capacità proprie e può vivere una vita normale, a condizione però che siano eliminati gli ostacoli che impediscono la piena integrazione sociale. A tutti, anche a chi ha una limitata o nulla autonomia, va comunque garantita piena dignità e l'accesso ai servizi sociali al pari di tutti gli altri cittadini. Questo volume intende porsi come un concreto aiuto per tutte le famiglie che quotidianamente lottano contro le discriminazioni e l'isolamento per vedere riconosciuti quei diritti che troppo spesso sono ancora negati. Di volta in volta, poi, sono presentate le possibili iniziative che si possono intraprendere per ottenere le prestazioni indispensabili per le persone non autonome, con un'attenzione particolare agli aspetti più concreti e operativi, fornendo i riferimenti di legge, i modelli dei moduli da compilare, i contatti con le associazioni a cui rivolgersi e tutto quello che può servire per sostenere le famiglie.
Manuale pratico che affronta l’attualissima piaga del bullismo, si rivolge a tutte le figure che ruotano intorno a questo fenomeno: ragazzi, genitori, educatori. L’argomento «bullismo» viene sviscerato in tutti i suoi aspetti (che cos’è esattamente? chi è il bullo? chi è la vittima? dove avvengono gli atti di bullismo? perché esiste questa «piaga» sociale?) e viene analizzato sia dal punto di vista degli adulti (prima parte) sia da quello dei ragazzi (seconda parte). La seconda parte verrà stampata al contrario rispetto alla prima proprio per sottolineare anche graficamente la diversità d’approccio alla tematica e sarà arricchita da 20 schede intuitive e colorate. Tutto il volume si rifà ai fatti dell’attualità; offre inoltre consigli e suggerimenti pratici agli educatori (insegnanti, genitori…) che si trovano a combattere il bullismo e agli stessi ragazzi che ne sono protagonisti o vittime.
Adolfo Baravaglio ha cinquantadue anni e da diciotto, in seguito a un incidente d'auto, è tetraplegico, bloccato in un letto. Può muovere solamente il collo, le spalle e il braccio destro, ma non la mano. Con la morte di Piergiorgio Welby il dibattito sull'eutanasia si è di nuovo spento, e da allora Adolfo si sente più solo che mai nel combattere la sua battaglia: "Ci obbligano a marcire in una gabbia grande quanto il corpo; va rispettato il principio secondo cui un essere umano non può disporre della propria vita: un dogma, un credo religioso che ci impone lo Stato. Io invoco una vera e propria legge sull'eutanasia". Una battaglia che l'ex operaio di Biella sta portando avanti da tempo e che lo ha spinto a raccontare la sua vita o, meglio, ciò che ne è rimasto dopo anni di pressoché totale immobilità. "La sofferenza di Adolfo all'apparenza non ha nulla di glorioso. È dolore subdolo, indifferente, senza eco, di animali lasciati a marcire in una gabbia, dei quali si devono soffocare i lamenti, pezzi di carne viva senza dignità, disgustoso orrore, bruttura e basta, da dimenticare, da non pensarci se vuoi vivere tranquillo", dice Gabriele Vidano, che ha raccolto la testimonianza di Adolfo, dando vita insieme a Letizia Moizzi, che ha invece ripreso le parole di Agnese, la moglie di Baravaglio, a un libro che, nella sua essenzialità e durezza, aiuta a comprendere e soprattutto offre un importante contributo a un dibattito di rilevanza cruciale.
Questo libro vuole raccontare tre forme di nuove realtà urbane: una baraccopoli (Korogocho a Nairobi), un campo profughi (Kakuma, una regione al confine fra Sudan, Uganda, Etiopia e Kenya, in cui si sono rifugiate 86.000 persone, fuggite da varie guerre) e una periferia marginalizzata (la periferia diffusa di Torino). Si tratta di una ricerca lunga dieci anni, un viaggio in cui l'autore racconta e documenta come e quanto stia cambiando l'idea classica di città, e al suo posto si sia inserito un modo nuovo di intendere lo spazio abitato. Accanto o intorno alle città, ma anche in luoghi - i campi profughi che assomigliano alle città senza esserlo, crescono a dismisura insediamenti di esseri umani inutili al sistema e fuori luogo. Oggi, queste non-città, raccolgono un miliardo di individui. Fra trent'anni saranno 2-3 miliardi. Un fenomeno sconvolgente, in aumento esponenziale. Il libro è un tentativo di dare le ragioni di questo cambiamento, alla luce degli studi di antropologia, economia e sociologia. È un saggio e una testimonianza insieme, che racconta luoghi, volti e storie e che dà spessore umano ai dati statistici.
La problematica centrale del libro è l’aspetto psicologico della sessualità delle persone disabili, un aspetto della vita che solitamente viene nascosto per paura e pregiudizi. Il tema è trattato con molta delicatezza e rispetto, senza riferimenti eccessivamente espliciti alle concrete esperienze erotiche e affettive. Il testo è ben equilibrato, fra una sua parte teorica e una di testimonianze: ottimi gli interventi della Gay, il cui linguaggio scientifico e ben aderente alla realtà permette al lettore di accostarsi al tema con lucidità e sano realismo.
Dopo i fatti di Parigi, le periferie sono improvvisamente tornate al centro dell'attenzione della pubblica opinione. Non si tratta di un fenomeno superficiale: al di là della cronaca, molti dei quartieri delle nostre città stanno rapidamente cambiando volto, sotto la pressione della globalizzazione. Questo volume presenta i risultati di una ricerca, durata due anni, in 10 quartieri di altrettante città italiane - Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania, Palermo - con l'intento di cogliere non solo i problemi ma anche le risorse presenti. Per far questo, i ricercatori hanno attraversato a piedi le strade, sono entrati nelle case e si sono calati nella vita quotidiana di chi troppo spesso si sente abbandonato. Ne esce un quadro inedito e ricco, che tiene insieme l'esperienza umana di chi abita nei quartieri sensibili e le trasformazioni strutturali che stanno cambiando le nostre città. Su questa base è così possibile ripensare le modalità di intervento che devono essere rivolte a contrastare le spirali di abbandono che il nostro tempo tende a generare.
Da anni l'Associazione Italiana Persone Down onlus ( www.aipd.it) pone come obiettivo centrale del proprio intervento la realizzazione di progetti funzionali al raggiungimento di una vita emancipata ed appagante, delineando programmi educativi mirati alla conquista dell'autonomia possibile per ciascuno, prerequisito indispensabile per favorire l'inserimento sociale e lavorativo. Nato come risposta al bisogno crescente di giovani e adulti con sindrome di Down di costruirsi uno spazio indipendente di tempo libero extrafamiliare, il progetto "Una guida per tutti" ha permesso di creare, con e per le persone con disabilità intellettiva, uno strumento utile e comprensibile per auto-organizzarsi in maniera soddisfacente e al tempo stesso divertente. A tale scopo sono stati qui raccolti quattro opuscoli-guida per altrettante occasioni di tempo libero: come organizzare un'uscita da soli, scegliere uno spettacolo e andare a vederlo, andare a cena fuori, svolgere un'attività sportiva. I libretti sono tutti illustrati e scritti in modo semplice e immediato fornendo le istruzioni essenziali per "farcela da soli" anche di fronte ad un imprevisto. Questo materiale, frutto anche dell'esperienza e del lavoro di venti ragazzi con sindrome di Down, propone alle persone con difficoltà, ai loro familiari, agli operatori (a cui è dedicato il quinto opuscolo), uno spazio di riflessione e uno stimolo per confrontarsi con le difficoltà e potenzialità di queste persone.