Da dove vengono figure e miti della nostra vita quotidiana? Molto spesso da fonti greche e latine. - I conflitti e le ambivalenze nei rapporti tra genitori e figli, le gelosie tra fratelli, la contrapposizione tra il ruolo maschile e quello femminile nella società, gli entusiasmi generosi dell’adolescenza si rispecchiano nelle antiche vicende di Edipo e Clitennestra, di Atreo, degli eroi, delle Amazzoni, ecc. - L'attualità del mito è resa evidente dal suo persistere nel linguaggio quotidiano, con espressioni come: “la tela di Penelope,” “il letto di Procuste”, “il tallone di Achille”. - Un libro per tutti, con 16 immagini a colori.
"Questa del Dovere è una materia comune a tutte le scuole filosofiche: e infatti chi può mai avere l'audacia di chiamarsi filosofo, se nulla medita e insegna che riguardi il dovere?"
Capolavoro del XII secolo a lungo misconosciuto, di cui qui si offre la prima traduzione italiana, il poema Architrenius (1184 ca.) di Giovanni di Altavilla narra il viaggio di un uomo alla ricerca della Natura quale responsabile dei mali umani. Il protagonista visita luoghi emblematici del vizio – la dimora di Venere, la taverna, l’università, la corte, il chiostro – e giunge infine all’isola di Tylos, dove le orazioni di antichi filosofi precedono l’aspro dialogo con la Natura matrigna. In un latino vivido e pluristilistico, quest’opera, vero prototipo della Commedia, integra le molteplici forme della letteratura coeva, dalla vena comico-realistica alle sottigliezze metafisiche, dal romanzo di formazione all’allegoria didascalica. Con sorprendente modernità, il protagonista discute le tesi del provvidenzialismo antropocentrico, assumendo accenti lucreziani e manichei, e prefigurando il Leopardi del Dialogo della Natura e di un Islandese.
«E in questa conversazione milesia io intreccerò per te storie di ogni genere e incanterò le tue orecchie benevole con un dolce sussurro.» Così, in tono apparentemente leggero, si aprono le Metamorfosi di Apuleio, conosciute anche come L'asino d'oro, il secondo grande romanzo latino dopo il Satyricon di Petronio e prima dell'anonima Storia di Apollonio. Riprendendo un perduto originale greco, Apuleio narra le avventure di Lucio, un giovane animato da insaziabile curiosità che viaggia attraverso la Tessaglia. Trasformato per errore in asino, dovrebbe mangiare delle rose per tornare uomo, ma viene portato via da una banda di ladroni e usato come bestia da soma. Nel covo dei briganti conosce Carite, una giovane rapita a scopo di riscatto; la vecchia governante dei malfattori, per consolarla, le racconta la favola, poi celeberrima, di Amore e Psiche: la quale non è che la più lunga delle tante digressioni, le affascinanti storie che arricchiscono le Metamorfosi e diverranno tesoro della novellistica, dalle avventure narrate dai rapitori alle storie noir dello schiavo fedifrago e della donna assassina, ai divertenti adulteri delle mogli del mugnaio e del tintore. Le peripezie di Lucio, l'una più mirabolante dell'altra, continuano a lungo, sino a sfociare nell'undecimo e ultimo libro, che stupisce per la nuova dimensione filosofico-religiosa, ancor oggi discussa. Lucio prega la Luna di liberarlo dalle sue disgrazie. Comparsa nelle vesti di Iside, la dea gli preannuncia la salvezza: il giorno dopo, durante una processione, un suo sacerdote gli porgerà una corona di rose. Nuovamente essere umano, Lucio si fa adepto della divinità egizia ed è iniziato ai suoi misteri. Ma il suo viaggio e il suo percorso iniziatico non sono ancora finiti. In sogno, Iside gli ordina di recarsi a Roma, dove lo attendono due nuove iniziazioni misteriche e una luminosa carriera di retore. Apuleio, il colto africano maestro della lingua, autore delle sfavillanti orazioni dei Florida, dell'apologia giudiziaria de magia, e delle operette filosofiche de deo Socratis e de Platone et eius dogmate, si rivela così il «Signore delle innumerevoli connessioni» tra tutte le cose. La Fondazione Valla pubblica una nuova edizione critica delle Metamorfosi in quattro volumi.
Le Tusculane si possono considerare sicuramente una delle più importanti opere filosofiche di Cicerone: esse raccolgono cinque dialoghi immaginari ambientati nella villa ciceroniana di Tuscolo e sostenuti da due anonimi interlocutori, conosciuti generalmente come A (Auditor) e M (Magister).
Queste disputationes, i cui singoli titoli evidenziano con chiarezza il contenuto dell'opera (come disprezzare la morte; come sopportare il dolore; come lenire le afflizioni; le altre perturbazioni dell'animo; a vivere in beatitudine la virtù è paga di se stessa), consentono al lettore di indagare la figura del retore e di comprendere che la retorica non è solamente un artificio precettistico, ma una macchina intellettuale piuttosto complessa.
"Questo africano gli richiamava in volto il sorriso. Nelle sue Metamorfosi il latino raggiungeva la pienezza: travolgeva seco limi, acque diverse, affluite da tutte le provincie; e tutte si mescevano, si confondevano in una tinta bizzarra, esotica, quasi nuova. Vezzi, particolari nuovi della società latina trovavano la loro piena espressione in neologismi scaturiti, in quell'angolo d'Africa romano, dalle necessità della conversazione. Inoltre 1o divertiva quella sua esuberanza di uomo evidentemente pingue, quella sua esuberanza meridionale. Apuleio gli appariva cosi come un gaio e salace mattacchione vicino agli apologisti cristiani che fiorivano nello stesso suo secolo: il soporifero Minucio Felice..." (J.-K. Huysmans, Controcorrente).
La prima parte risulta la più interessante: vivere secondo natura, godere della libertà interiore, esercitare la razionalità, avere come guida la virtù, ricercare il sommo bene sono argomenti sui quali anche il più spensierato degli uomini di tanto in tanto riflette. La seconda parte del dialogo invece risulta più sottile che convincente; l'intento è fin troppo scopertamente autodifensivo: è vero che la saggezza si può praticare sia nelle difficoltà sia negli agi, ma è molto meglio essere ricchi che mendicanti, godere di buona salute che essere cagionevoli, abitare in una casa confortevole che sotto un ponte e potremmo continuare. Infine nella polemica contro l'Epicureismo, che diventa l'alibi filosofico di ogni sfrenatezza e contro le dottrine che tentano di insinuare nello Stoicismo motivi edonistici travestiti da amici della virtù, troviamo un serio ammonimento: non cediamo ai facili accomodamenti fra le grandi scuole di pensiero - una specie di trasformismo etico - ma ancor più dobbiamo saper dire "no" ai piccoli e grandi compromessi che avvengono nel chiuso della nostra coscienza.
«Voglio che questa gioia diventi un tuo possesso: non ti verrà mai meno, una volta che ne avrai scoperto l'origine. »
Il 1° settembre del 100 d.C., in occasione della sua nomina a console, Plinio pronunciò in Senato un discorso di ringraziamento all'imperatore Traiano. Capolavoro dell'oratoria antica, testo esemplare per lo stile ampio e ricercato, il "Panegirico" da un lato esalta le virtù e i meriti dell'imperatore contrapponendo loro i vizi e i difetti degli imperatori precedenti, in particolare del crudele Domiziano; dall'altro magnifica e accresce le virtù reali di Traiano fino a trasformarle in paradigmi ideali ai quali un imperatore dovrebbe conformarsi. L'elogio a Traiano diventa così un ritratto dell'"optimus princeps" destinato ad attraversare i secoli.
L'epistolario di Plinio il Giovane è uno dei capolavori della prosa latina e una miniera di informazioni sul periodo a cavallo fra il I e il II secolo d.C. Delle oltre 350 lettere che lo compongono, questo volume presenta una selezione che attinge sia alle missive private destinate a parenti, amici e colleghi, sia a quelle ufficiali indirizzate all'imperatore. Alcune sono pietre miliari della storia e della cultura dell'Occidente - come quelle sull'eruzione del Vesuvio o sui processi a carico dei cristiani, di cui costituiscono la prima testimonianza -, altre illuminano usi e costumi di Roma o i rapporti fra intellettuali e personaggi di spicco nella politica del tempo, e altre ancora sono, semplicemente, biglietti ancora oggi esemplari per gusto ed eleganza.
Scritto a partire dal momento del ritiro di Seneca dalla politica nel 62 d.C., il lungo dialogo De beneficiis in sette libri è un trattato sul rapporto tra il dare e il ricevere e, contestualmente, sul ‘criterio’ che deve regolare il comportamento e le relazioni tra gli uomini organizzati in società. Seneca lo individua nella voluntas o animus dandi beneficia, ossia nella ‘volontà’ o ‘intenzione’ di beneficare i propri simili. In questo concetto del dare beneficia dove la ‘volontà’ sostanzia e dirige la conoscenza, il filosofo vede il motore di una società, quella imperiale, che egli ha voluto rifondare sul piano etico e politico quand’era precettore e poi ministro di Nerone, e di cui ora intende tramandare, quasi si trattasse di un suo personale beneficio alla posterità, i principi ispiratori.
La traduzione italiana e la cura sono di Martino Menghi su testo critico messo a punto da François Préchac per la “Coll. Budé” (Les Belles Lettres, Paris 2003).
Fate partire il conto alla rovescia e preparatevi a esplorare il globo in meno di 3 mesi con "Il giro del mondo in 80 giorni" di Jules Verne, un classico per ragazzi dedicato a chi sa viaggiare con la mente e con il cuore! Il ricco e incredibilmente abitudinario Phileas Fogg scommette con i soci del club che riuscirà a compiere il giro del mondo intero in soli 80 giorni, tornando al punto di partenza all'ora esatta in cui ha lanciato a loro - e a se stesso - la sfida. Siamo nell'Ottocento e le difficoltà logistiche non mancheranno di certo: il nostro gentleman e il suo fido assistente personale Passepartout non potranno contare su aeroplani, ma dovranno affidarsi a piroscafi, dorsi d'elefanti, slitte e ferrovie. Riusciranno nell'impresa? Dalla prefazione di Anna Lavatelli: "Girare il mondo è una sfida e l'occasione per fare esperienza, scoprire altre usanze, mangiare cibi diversi, conoscere nuove persone, crescere un po' di più. Comincia con Il giro del mondo in 80 giorni, cara lettrice, caro lettore. E non smettere più di viaggiare: con la mente, con il cuore, e qualche volta anche con la valigia in mano". Edizione Integrale a Leggibilità Facilitata: "Il giro del mondo in 80 giorni" del Battello a Vapore adotta il carattere di stampa Leggimi©, una font che semplifica la lettura da parte di bambini con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) e Bisogni Educativi Speciali (BES). Prefazione di Anna Lavatelli. Età di lettura: dai 9 anni.