Il volume è dedicato a due figure di sacerdoti che hanno profondamente segnato la società e la storia di Genova, rendendosi protagonisti di straordinarie esperienze di solidarietà (non da ultimo con la Caritas), di impegno civile, di insegnamento e di fede vissuta sempre "sul campo" e in un'ottica di condivisione, di dialogo interculturale e di apertura verso il prossimo. Le testimonianze di queste due "avventure" di umanesimo cristiano - le vite di Antonio Balletto e di Piero Tubino, entrambi celebrati dalla loro città con il conferimento del Grifo d'Oro - sono qui rivissute attraverso i testi suggestivi e commoventi della loro vita: interviste, articoli su periodici, discorsi, singoli ricordi, saggi, omelie.
Il volume raccoglie una serie di saggi sul tema delle guerre di aggressione scatenate nell'ultimo ventennio dalle potenze occidentali in violazione del diritto internazionale. Le guerre "umanitarie" - dai Balcani all'Iraq, all'Afghanistan - sono state presentate come lo strumento principe della tutela dei diritti dell'uomo e dell'espansione della libertà e della democrazia. Si è trattato in realtà di conflitti fortemente asimmetrici, nei quali gli strumenti di distruzione di massa sono stati usati per fare strage di civili inermi, per diffondere il terrore, per distruggere le strutture civili e industriali di intere città e di interi paesi. Il fatto che in Occidente ci sia ancora chi continua a definire queste guerre "umanitarie" e persino "democratiche" - sostiene Zolo - chiarisce molto bene perché il global terrorism si sia diffuso in tutto il mondo sino a diventare la sola risposta tragica, impotente e nichilista - dei popoli oppressi. Sul piano teorico Zolo elabora una nozione di "terrorismo internazionale" profondamente diversa rispetto alle formule varate dagli Stati Uniti e accolte dalla maggioranza dei paesi europei e dei loro giuristi accademici.
Il libro
Una nuova prospettiva sul rapporto tra violenza e religione in polemica con René Girard. Qual è il rapporto
fra la concezione del divino delle tradizioni monoteistiche e la violenza che gli uomini possono esercitare anche nel nome di Dio? Perché lo stesso Dio della Bibbia si presenta, più e più volte, come un Dio violento? A queste domande cerca di rispondere Violenza: la politica e il sacro, anche entrando in polemica con concezioni oggi fin troppo note e unilaterali sul rapporto fra violenza e religione, come quelle di Girard e di Assman. La prospettiva interdisciplinare assunta e la collaborazione in un progetto di ricerca comune di prestigiosi studiosi della Northwestern University (USA) e dell'U ni versità di Pisa consentono di affrontare la questione in maniera documentata e non ideologica.
I curatori
Adriano Fabris insegna Filosofia morale, Filosofia delle religioni ed Etica della comunicazione all'Università di Pisa, dove dirige i Master di I e II livello in Comunicazione Pubblica e Politica e il Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Co municazione. Collabora altresì con l'Istituto di Filosofia Applicata della Facoltà Teologica di Lugano, dove dirige il Master in Scienza, Filosofia e Teologia delle Religioni.
Fra i suoi libri più recenti: Paradossi del senso (2002), Teologia e filosofia (2004), Etica della comunicazione (2006), Senso e indifferenza (2007).
Kenneth Seeskin è professore di Filosofia alla Northwestern University (Evanston, Illinois), dove attualmente presiede
il Dipartimento di Filosofia. È specializzato in Filosofia Ebraica, Filosofia Antica e Medievale, Filosofia della Religione.
Fra i suoi libri più recenti: Maimonides on the Origin of the World (2005), Autonomy in Jewish Philosophy (2001), Jewish Philosophy in a Secular Age. Ha curato la traduzione inglese della Guida per i perplessi di Maimonide e ha edito il Cambridge Companion to Maimonides.
Sommario
Robert Wallace, I Greci preferivano la guerra alla pace?
Stefano Perfetti, Figure di violenza nella "Città di Dio" di S. Agostino
Regina Schwarz, Violenza e idolatria
Kenneth Seeskin, Perché il monoteismo è violento e non può
che essere violento
Adriano Fabris, Il Dio della Bibbia e la violenza
Penelope Deutscher, L'auto-immunità e la violenza del bruto
Etica e diritto, laicità, esercito, eutanasia, Israele, produttività, sindacato, Partito Democratico, riforme... La proposta di un piccolo lessico di formazione civile da un coraggioso maestro di cultura e di libertà. Le Voci che Paolo Prodi scrive per il lettore, commentando con rara intelligenza questa nostra contemporaneità, nascono con semplicità espositiva da riflessioni profonde. Prodi argomenta con una grande razionalità e pacatezza, che non sono mai freddezza, e... non salendo mai in cattedra. Il nucleo originario del libro trae la sua origine dai contributi scritti da Paolo Prodi per l'«Unità».
Pier Cesare Bori lavora da tempo in carcere con detenuti di lingua araba e il libro presenta una sua esperienza di insegnamento su un testo in lingua araba, mai tradotto in precedenza in lingua europea: l'autobiografia di Mohammed Abduh, Gran Mufti d'Egitto, che contribuì alla modernizzazione e al rinnovamento spirituale dell'Egitto contemporaneo. Il testo arabo usato in queste lezioni viene offerto in originale, con traduzione a fronte. Inoltre viene offerta la traduzione italiana completa dell'autobiografia, con il commento di Bori, e uno scambio di lettere, inedite, tra Abduh e Tolstoj, del 1904.