Segni del tempo è frutto delle riflessioni emerse nel Settore giovani dell'Azione cattolica italiana dal 2021 al 2024 sui temi della mobilità, della par­rocchia, dell'importanza degli ambienti e delle proprie scelte di vita. Attraverso le voci autorevoli che hanno costellato questo percorso di crescita ed evoluzione, il testo è sia punto di arrivo del triennio che punto di partenza per le sfide future, che riguardano i giovani, le parrocchie, l'associazione, la società e la Chiesa.
La prospettiva pedagogico didattica ermeneutica esistenziale si è andata progressivamente affermando negli ultimi decenni fino ad occupare oggi un posto significativo tra le visioni educative e i
modelli didattici utilizzati nella prassi educativa. Il testo costituisce la decima e conclusiva pubblicazione della collana “Educare oggi”, nata nel 2017, in memoria di Zelindo Trenti, primo teorizzatore della visione ermeneutica esistenziale e docente di pedagogia religiosa all’Università Salesiana di Roma. Si intende con esso offrire, a conclusione del percorso di studio e sperimentazione pluriennale,
una sintesi dei più quotati studiosi della materia, sui diversi aspetti: filosofico, teologico, psicologico, pedagogico e didattico.
Attraverso un'ampia rete di contatti internazionali, la Scuola di Alta Formazione EIS (Educare all’Incontro e alla Solidarietà) dell’Università Lumsa di Roma ha raccolto informazioni e testimonianze relative ad attività solidali che rientrano negli assi del Patto educativo globale promosso da papa Francesco: Dignità umana e diritti; Pace e cittadinanza; Fraternità e sviluppo; Ecologia e tecnologia; Culture e religioni.
Le buone pratiche scelte, segnalate da associazioni di volontariato, famiglie religiose, movimenti, reti di scuole, istituzioni universitarie, si ispirano all’appello del papa relativo all’urgenza di costituire un «villaggio dell’educazione», nel quale ci si impegni per dare vita a una rete di relazioni umane e aperte.
Il volume è corredato da numerose fotografie a colori.
L'idea di scuola, qui proposta, è sorretta dalla convinzione che il compito specifico della scuola sia istruire. Infatti, se l'educazione, intesa come coltivazione dell’uomo e del cittadino, è finalita comune alle varie istituzioni educative, l'istruzione è propria della scuola. Come le altre istituzioni raggiungono il fine comune dell’educare, attraverso una attività specifica che caratterizza ciascuna, cosi la scuola diventa educativa nella misura in cui istruisce. E' questa l'idea di scuola, sintetizzata nel titolo Educare istruendo, dove il gerundio indica la contemporaneità della duplice azione, che qualifica l'educazione scolastica come istruzione educativa. (dall'Introduzione).
Una riflessione sul significato della vocazione al servizio educativo: un libro per ogni educatore della comunità parrocchiale.
Qual è il senso profondo della vocazione al servizio educativo? Quale valore aggiungono ad esso la vita di gruppo e l’esperienza associativa? Soltanto se profondamente radicata nella vita della Chiesa la vocazione dell’educatore si apre ai bisogni della comunità, servendola davvero.
Un libro utilissimo per educatori, catechisti, formatori.
Amare un po’ di più e un po’ meglio gli adolescenti che gli sono affidati: è questo lo scopo che muove l’impegno di ogni educatore. Amarli significa conoscere il loro mondo e incontrare le loro storie, dotandosi dei giusti strumenti per farlo.
Una sfida appassionante dalla quale ha preso vita un percorso di studio, promosso dal Settore giovani di Azione cattolica, che ha approfondito quattro dimensioni della vita degli adolescenti: la costruzione dell’identità, la vita spirituale, il rapporto con la sessualità e quello con i social network. Le riflessioni scaturite vengono ora
riconsegnate a tutti i responsabili associativi e a tutti gli educatori d’Italia. Il libro unisce approfondimenti tematici e spunti operativi per qualificare, ripensare e innovare la proposta formativa per i giovanissimi.
L'attuale crisi mondiale, ha provocato uno shock all'intero sistema socio-economico-culturale e mostrato tutta l'impreparazione e la fragilità dell'intero apparato culturale e religioso. Questo testo che nasce nel Centro CeRFEE Zelindo Trenti (Centro di Ricerca e Formazione Ermeneutica Esistenziale) fondato sulla prospettiva educativa ermeneutica esistenziale teorizzata da Zelindo Trenti, offre una diagnosi essenziale della situazione dell'educazione alla vita oggi e lascia intravedere alcune opportunità di rinnovamento in risposta alle attuali complesse emergenze educative. L'autore scandaglia l'attuale situazione e punta i riflettori su nuove possibili vie da percorrere cercando di dare risposte alle questioni più urgenti. Le proposte di educazione alla fede sono destinate alla marginalità e all'irrilevanza? Sapranno i cristiani dare risposte significative per l'uomo contemporaneo? Ha ancora senso parlare di cristianesimo in un mondo post-religioso? A distanza di vent'anni dalla prima pubblicazione del saggio del Prof. Zelindo Trenti, "Educare alla fede, Saggio di pedagogia religiosa", quest'opera riprende le sue riflessioni alla luce di condizioni profondamente mutate, confermandone l'attualità.
Obiettivo del testo è analizzare sia il fenomeno degli abusi sui minori nell'ambito delle organizzazioni religiose sia alcune misure atte a individuare precocemente, denunciare e prevenire la violenza sui bambini. Le associazioni ecclesiali devono contribuire a creare ambienti sicuri mediante l'adozione attiva e consapevole di politiche di tutela dei minori.
Il volume si rivolge a operatori e volontari impiegati nelle organizzazioni che gestiscono attività di tipo sociale, sportivo e ricreativo destinate ai bambini. Può essere inoltre strumento utile per gli studenti di criminologia, operatori delle forze dell'ordine, educatori e assistenti sociali.
È morto l’anelito alla spiritualità scritto nel cuore dell’uomo? È finita la religione come la intendevamo nel recente passato? La domanda di spiritualità dell’uomo troverà in futuro altre strade e modelli, migliori dei precedenti? La religione del passato sarà sostituita da pseudo-religioni e spiritualità? Grandi interrogativi a cui non è facile dare risposte. Ma è un fatto: nella nostra società non si può tacitare una domanda di spiritualità sempre forte e diffusa. Ed è necessario individuare nuovi percorsi, nuovi modi e forme, nuovi linguaggi capaci di esprimere e far sperimentare questa “dimensione” dell’umano. Questa raccolta di saggi viene incontro alla sensibilità spirituale odierna, laica e secolare, con un forte intento di ricerca e di studio, ma anche di proposta. Tre i grandi argomenti: la spiritualità secolare: una risposta alla domanda di spiritualità (i fondamenti teologici e filosofici, le linee biblico-teologiche, “nella post-modernità”, “educare alla secolarità oggi: un progetto educativo”); esperienze di spiritualità secolare (“Monaco e sposo”, “spiritualità reincarnazione e secolarità”, “beduini nella città”, “camminare insieme nelle periferie”); testimonianze di spiritualità secolare (“in famiglia”, “memoria, presenza e attesa”, “tutto è grazia”, “storia di un percorso spirituale”, “un trappista nella città”).
In un presente dove le informazioni e le sollecitazioni sono tante e dispersive, i più giovani restano spesso disorientati. Come può la scuola fare da base culturale e generare progetti per il futuro? E quale ruolo spetta all’Insegnamento della religione cattolica in questo compito? A quali cambiamenti va incontro? Riuscirà a sopravvivere? Sono le domande a cui questo libro cerca di rispondere, raccogliendo le riflessioni degli esperti oggi più qualificati sull’educazione religiosa scolastica in Italia: G. Adamo, G. Bellieni, C. Bissoli, S. Cicatelli, P. Delsoldato, M. Diana, A. Escudero, F. Feliziani-Kannheiser, N. Incampo, G. Malizia, M. Mancini, M. Marchetto, V. Mencarelli. G. Migliorini, F. Pajer, L. Pierluigi, V. Pieroni, F. Rossetti, D. Saottini, M. Tonini, G. Usai e A. Valentinetti.
Il libro è la prima tappa dell’impe­gno dell’Azione cattolica dei ragazzi a farsi incontro tra e con soggetti differenti, accomunati dal desiderio di integrare e ac­compagnare i piccoli ad abitare quelle periferie esisten­ziali che gli adulti, timorosi di non essere in grado di farvi fronte, spesso emarginano anche dall’a­nima.
Ma più ancora Per tutti persone nasce dalla sfida lanciata da bambini e ragazzi: «Frequentemente ci accorgiamo che le diversità sono causa di allontanamento e isolamento tra le persone, le generazioni e i gruppi. Chiediamo ai gio­vani e agli adulti di impegnarsi con noi affinché nasca un dialogo e l’incontro delle diversità diventi ricchezza».
Nell’educare prende forma il legame: è ormai tempo di tornare a pensare la relazione educativa fuori dalla sua forma istituita e strutturata. È tempo di pensare l’educare come tempo dell’incontro. Sono due le dinamiche – quella dell’affidamento reciproco e quella della rideclinazione della storia di vita – che avvicinano la relazione educativa alla relazione di cura.
Il libro nasce dalla presenza in diversi contesti ed esperienze sociali ed educative, da scambi e dialoghi con operatori della cura e della formazione, provando a raccontare la particolare tessitura di vita e di futuro incontrata in queste occasioni.
Nasciamo piccoli, non grandi; fragili, non forti; bisognosi di tutto e di tutti, non capaci di ogni cosa o autonomi. Piangiamo perché qualcuno ci abbracci, abbiamo fame finché qualcuno non ci nutre. Non ci è dato di non buttarci ma semplicemente crediamo che qualcuno ci prenda e ci sorregga, e ci scaldi e ci salvi.
Solo Dio può aver messo nel nostro cuore così tanta nostalgia di un abbraccio eterno e definitivo, che ci riporti a casa, tutti.
Le riflessioni sulla misericordia che il libro propone partono dall'incontro tra questa semplicità evangelica e il nostro vissuto, per lasciarci riconvertire da essa: non in senso moralistico o etico, ma convincendoci che i gesti di bontà e di amore, compiuti in nome del Vangelo, abbiano la reale capacità di cambiare la nostra vita, di renderci più uomini e più credenti. Sarà poi ognuno a ritradurre questa forza nella propria esistenza.
Il volume, riaffermando la centralità del fatto educativo, esplora l'ambiente digitale quale nuovo contesto esperienziale di dinamiche sociali e stili comunicativi, che ridisegnano e riconfigurano il rapporto uomo-media e il suo modo di abitare e percepire lo spazio e il tempo. #CrescereDigitali rappresenta, dunque, un'opportunità per: educare l'umanità mediale, continuando a esercitare "il potere della prossimità" e a riscoprire nei media e con i media la persona; esplorare le applicazioni per captare i sogni e le attese di piccoli e grandi; indagare gli strumenti di oggi, per annunciare la Parola di sempre; scrutare gli ambienti per continuare a incontrare la vita di tutti e di ciascuno.
Tanti volti, tante storie, tante esperienze incontrate: giovani che fanno fatica, ma che ci credono e si impegnano, che sognano il futuro mentre costruiscono il presente. Le pagine del libro sono il tentativo ideale di raccogliere le intuizioni, le preoccupazioni e i passi concreti di tutti coloro - e sono molti! - che in giro per l'Italia continuano a scommettere tutti i giorni, convinti che non "siamo venuti al mondo per vegetare, ma per lasciare un'impronta" (Papa Francesco). Il libro è un racconto di realismo e di speranza, frutto della consapevolezza che sia compito nostro, mio e tuo, e non di qualcun altro, dare il meglio per costruire un mondo più bello.
L'esperienza dell'amore spinge i giovani ad uscire da sé per approdare al territorio dell'altro. Questo "esodo" permette di avvicinarsi all'altro, di conoscerlo, di comprenderlo e di amarlo. L'amore diviene "fecondo" quando si apre al "dono". Il volume vuole indagare la relazione d'amore tra un uomo e una donna come una potenziale esperienza educativa che permetta la crescita della relazione di coppia e la piena realizzazione delle persone coinvolte, passando da un amore egocentrico a un amore progettuale e generativo, nella consapevolezza che "imparare ad amare è un'arte che richiede pazienza e sacrificio, e che ha bisogno di guide sapienti". Un impegno quotidiano che papa Francesco ha definito "un lavoro artigianale", "un lavoro di oreficeria", che permette alla coppia di crescere insieme, "facendosi - l'un l'altro - più uomo e più donna". "La relazione amorosa nasce dall'attrazione fisica, dalla profonda aspirazione all'incontro insita in ogni essere umano, dal desiderio di superare la solitudine. È una risposta al bisogno profondo di essere riconosciuti, scelti e amati, ma rappresenta anche un'occasione di cambiamento e di crescita che può condurre l'individuo dall'amore di sé all'amore per l'altro, in cui Eros e Agape si integrano e si rinforzano vicendevolmente per la costruzione di una relazione autentica che porta al reciproco dono di sé".
"Cristiani si diventa" è un invito ad approfondire e arricchire lo studio, l'impegno e la cura dell'educatore-catechista in ordine a quell'itinerario che fin da piccolo accompagna ciascuno a delineare e maturare la propria identità cristiana e che presuppone al contempo la maturazione di un'identità umana. Diventare cristiani diviene in tal senso lo stile che dà forma e sostanza alla vicenda umana di ogni uomo, l'itinerario per mezzo del quale impariamo a rimanere fedeli a Dio e ad essere perseveranti nella sequela di Gesù. Nella consapevolezza che la crescita di ciascuno è sempre dinamica e incompleta e che solo la grazia di Dio porta a compimento quell'opera da Lui iniziata in noi con il battesimo, questa pubblicazione intende sostenere gli educatori-catechisti ad essere sempre più fedeli ai piccoli nella responsabilità di accompagnarli ad "amarlo e farlo amare". Con i contributi di Giorgio Bezze, Mansueto Bianchi, Erio Castellucci, Claudio Nora, Luca Palazzi, Chiara Palazzini, Michele Roselli, Giuseppe Satriano e Pierpaolo Triani.
In che modo si può costruire una Chiesa, un'associazione, una società in cui ci siano prima i piccoli? Da tale domanda nasce l'idea del volume. A venticinque anni dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (ratificata in Italia nel 1991), che il libro riporta integralmente, esso offre un percorso che, a partire dall'elaborazione del concetto di "interesse del minore", diventa un affascinante viaggio nella Convenzione, attraverso l'analisi dedicata a ogni singolo diritto. Ciascuno di essi viene approfondito e attualizzato grazie alle diversificate esperienze e competenze che qualificano gli autori. Una proposta di attività e giochi, insieme a un inserto a colori che "traduce" i diritti della Convenzione, pensati per i bambini e i ragazzi, valorizzano ulteriormente il testo.
Le parole di santa Teresa di Gesù Bambino, "Amarlo e farlo amare", che papa Francesco ha consegnato alla riflessione dei vescovi italiani durante la 66ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, auspicando che tale messaggio potesse costituire "il nocciolo anche degli Orientamenti per l'annuncio e la catechesi", sono apparse da subito la sintesi più efficace e illuminante per questa pubblicazione, che vuole offrire un percorso di conoscenza e di approfondimento degli Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia. Il libro vuole essere oggetto di uno studio serio e appassionato, in questo tempo particolarmente ricco ma anche esigente del cammino della nostra Chiesa e del nostro Paese, con il desiderio che le comunità, le associazioni diocesane e parrocchiali, i catechisti, gli educatori, le famiglie, possano essere aiutati a fare propri gli Orientamenti, a scoprirne passo dopo passo i caratteri di continuità con "Il Rinnovamento della catechesi", ma anche i segni di novità e soprattutto gli elementi che possono portare ciascuno a vivere l'incontro vivo e vero con il Signore Gesù. Nel libro è riportato per intero il testo degli Orientamenti.
A cinquant'anni dal Concilio Vaticano II, nell'Anno della Fede, particolarmente interessante è vedere come questo testo cerca di rileggere l'evento conciliare in chiave attuale, in particolare per i giovani. Rappresenta la voce e la risposta dei giovani alle intuizioni e agli insegnamenti del Concilio. Evidenzia la conoscenza che il mondo giovanile ha della storia e dei documenti fondamentali del Concilio e conferma la responsabilità a cui Paolo VI esortava i giovani 50 anni fa: "Costruite nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!". Semplice e scorrevole, il testo rilancia alcuni impegni per l'oggi e il futuro, impegni che possano far sperimentare a tutti che questo è ancora un tempo favorevole per l'evangelizzazione.
In un dialogo continuo tra famiglia e sociale, tra istanze individuali e relazionali, la sfida del volume è quella di proporre una riflessione sui cambiamenti ai quali negli ultimi anni è stata sottoposta la famiglia, ma al tempo stesso richiamare il senso dell'educare, gli elementi fondanti e - per così dire - immutabili che stanno alla base di ogni processo educativo, per capire in che modo sia ancora possibile parlare di educazione nel contesto familiare.
Solo il riconoscimento di tali elementi fondativi consentirà di orientarsi nella molteplicità dei modelli familiari ed educativi presenti oggi nella nostra realtà culturale.
Libro prezioso per operatori pastorali e sacerdoti, per chiunque lavori con i gruppi familiari, ma utile anche nei corsi di preparazione al matrimonio e al battesimo, per favorire nei genitori una maggiore consapevolezza del loro mandato.
Per educare i giovani alla legalità, a partire dalla rete istituzionale: in famiglia, a scuola, nei rapporti sociali, all'interno delle associazioni, comunità di fede e luoghi mediatici, è importante nutrire il senso di responsabilità nel rispetto delle regole, fin dalla tenera età. Irene Di Dedda, pedagogista ed esperta sulle tematiche dell'educazione alla legalità, aiuta i ragazzi e le loro famiglie in questo percorso di comprensione del senso profondo delle leggi, attraverso una lettura della complessità sociale in cui siamo immersi e che ci sprona all'interpretazione e costruzione di un mondo migliore.
Il volume propone agli educatori, che con coraggio ed entusiasmo si offrono come accompagnatori del cammino di crescita umana e di fede dei più piccoli, le idee, le riflessioni, le prospettive e gli stimoli emersi nel seminari di studio che l'Azione Cattolica dei Ragazzi ha promosso e organizzato sui temi della libertà, della legalità, della partecipazione e della cittadinanza. Questi importanti aspetti della vita dei bambini e dei ragazzi sono presentati, descritti e approfonditi nelle pagine del testo, offrendo analisi attuali e linee propositive utili a quanti sperimentano la necessità di coinvolgere anche i più giovani nella costruzione del bene comune.
"Ciascun educatore è infatti chiamato, come Filippo, ad annunciare il Vangelo ai piccoli in un'esperienza che scelga di accogliere ogni bambino e ragazzo, di metterlo al centro e valorizzare i suoi doni, le sue capacità, i suoi carismi, perchè ognuno possa, nell'ascolto della parola di Dio, riscoprire il dono del proprio battesimo e preparasi a ricevere e a vivere i sacramenti della riconciliazione, della confermazione e dell'eucaristia." (dall'Introduzione) Il volume offre agli educatori, che generosamente si mettono al servizio del cammino di fede dei più piccoli, le idee, le riflessioni, le prospettive e gli stimoli emersi nelle occasioni di studio che l'Azione cattolica dei ragazzi ha promosso e organizzato sulla parola di Dio e la liturgia. Questi due importanti aspetti della vita di fede dei bambini e dei ragazzi sono affrontati nelle pagine del testo offrendo linee concrete e percorribili che hanno a cuore la vita e l'esperienza dei più giovani. Con i contributi di: Guido Benzi, Domenico Falco, Andrea Grillo, Giuseppe Lorizio, Enrico Mazza, Giorgio Nacci, Luca Ravaglia, Domenico Sigalini.
Nelle molte occasioni di incontro narrate dai Vangeli, Gesù si mostra come uno straordinario educatore che con una ricchezza di atteggiamenti e di percorsi spalanca l'esistenza ad un progetto educativo integrale; tale progetto può e deve essere provato anche oggi, reso concreto, attualizzato nell'età che ci è dato di vivere, soprattutto nella cura educativa dei più piccoli.
Nel decennio che la Chiesa italiana ha scelto di dedicare all'educazione, il volume si propone come strumento stimolante per una ricerca di senso, verso una vera e propria "spiritualità dell'educare".
Ha ancora un senso oggi educare? È l'interrogativo che si pongono molti educatori che sperimentano una crescente difficoltà nel vivere e nel dare efficacia alla loro azione educativa. Gentitori, insegnanti, sacerdoti, catechisti, pur nella diversità dei loro ruoli, avvertono come sia difficile entrare in comunicazione con le nuove generazioni e offrire loro proposte autorevoli e interessanti che aprano orizzonti significativi e credibili per una vita realizzata.
Lo scopo di queste pagine è quello di favorire una riflessione che aiuti a ritrovare il senso dell'educazione e solleciti verso l'elaborazione di un modello educativo adatto a questo tempo, e al momento stesso che consenta di superare la percezione di fatica che prende tutti gli educatori davanti al loro compito, per recuperare dell'educazione anche la bellezza e l'appassionante intensità umana.
La pubblicazione degli Orientamenti pastorali della Conferenza episcopale italiana rappresenta un invito forte, rivolto alla comunità ecclesiale e alla società civile, a porre al centro dell'attenzione l'educazione. C'è bisogno di nuova idealità educativa e di una rinnovata responsabilità verso la formazione della persona nella sua integralità e trascendenza.
Il volume, curato da un gruppo di esperti (laici impegnati, pedagogisti, vescovi), si presenta come un articolato percorso di lettura: per favorire una visione d'insieme dei diversi contenuti del documento, per avviarne un approfondimento, per sostenere un impegno che riguarda tutti.
La prefazione è del segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata. I contributi sono di Paola Bignardi, mons. Franco Giulio Brambilla, Ivo Lizzola, Franco Miano, mons. Domenico Sigalini e Pierpaolo Triani.
Sulla questione educativa «il contributo dell'Ac sarà fortissimo. Noi abbiamo un immenso patrimonio da valorizzare, sia nel senso di elaborazione culturale di nuove idee che come esperienza da mettere in gioco». Franco Miano, presidente dell'Azione cattolica, riflette ad alta voce sul pianeta-educazione, cui la Chiesa italiana ha deciso di dedicare gli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio. E nasce Chi ama educa.
«L'Ac - prosegue Miano - ha sempre posto il tema dell'educazione al centro del suo percorso associativo e tanti laici credenti, così come molti cittadini impegnati in politica oggi come ieri, si sono formati alla scuola dell'Ac. Si tratta di rilanciare la nostra proposta educativa, rileggendola alla luce delle emergenze dell'oggi che, ancora più di ieri, richiedono di porre al centro una proposta integrale per la persona, capace di coniugare adeguatamente tutte le dimensioni della vita».