Preghiere tratte prevalentemente dalle Omelie di Paolo VI quando Egli parlava soprat-tutto ai giovani, indicando ad essi Cristo come il loro Messia. Preghiere dunque per i giovani, ma che bene interpretano anche le esigenze degli adulti. Preparate per l'anno centenario della morte di S. Giovanni Bosco, Apostolo della gioventù, sono affidate anche a tutti coloro che oggi nella Chiesa hanno la grande missione di condurre le giovani generazioni alla scoperta di Cristo. Quel Cristo che Paolo VI, grande credente e grande poeta, ha cantato innumerevoli volte, nelle forme più entusiaste ed elevate. In un meraviglioso discorso-preghiera tenu-to a Manila il 29 novembre 1970, Paolo VI con-fessava: "Io non finirei mai di parlare di Lui". Ma Paolo VI ci insegna soprattutto a "parlare a Lui": di noi, della Chiesa, del mondo. E a Paolo VI, amico dei giovani, maestro di preghiera e di vita, la nostra riconoscente memoria.
Fin dall'inizio del Concilio Vaticano II si parlò spesso dell'istituzione di un Consiglio, composto da rappresentanti di tutto l'episcopato, che fosse di aiuto al Papa nel governo della Chiesa universale. Lo stesso Paolo VI manifestò il suo pensiero sull'argomento poco dopo la sua elezione; anzi intervenne alla Congregazione generale del 15 settembre 1965 e vi promulgò il Motu proprio "Apostolica sollicitudo", con il quale si istituiva il Sinodo dei Vescovi. Lo scopo del Sinodo è chiaro: offrire all'episcopato cattolico lo strumento per prestare al Papa "una più efficace collaborazione" nel governo della Chiesa universale. Oggi - ed è questa la novità fondamentale voluta da Palo VI nell'istituzione del Sinodo - l'aiuto che l'episcopato dà al Papa non è più un fatto occasionale, perché vi provvede un organismo stabile. Nel cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi, è sembrato opportuno riproporre il magistero di Paolo VI su questo nuovo organismo che Papa Montini riteneva "pieno di speranza".
Il libro è formato da quattro studi sul tema della laicità e dei cristiani laici: studi ispirati, in prevalenza, da "documenti importanti" per la vocazione e la missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo. Il primo studio su "Laicità e soggettività sociale della famiglia" si muove sulla base del documento preparatorio per la 47a Settimana sociale dei cattolici italiani. Il secondo studio su "Città degli uomini e laicità nella Lumen fidei" si concentra sul capitolo quarto della prima lettera enciclica di Papa Francesco: si tratta di uno studio non comune perché relaziona la luce della fede cristiana alla creatività della vita politica: luce e creatività che vengono analizzate e interpretate secondo i canoni più avvertiti dell'ermeneutica e dell'epistemologia teologica. Il terzo studio su "Una buona politica per il bene comune: laicità e responsabilità dei fedeli laici", impostato, in massima parte, sui contenuti del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, è la rielaborazione scientifica di "due conversazioni" avute nelle "Scuole di formazione alla vita pubblica dei cattolici". Il quarto studio su "Laicità positiva e impegno politico dei cristiani laici" è, infine, una riflessione sistematica che fa il punto prescrittivo su un aspetto fondamentale della testimonianza profetica dei battezzati, legata alla "doppia cittadinanza" dei christifideles laici.
Vengono pubblicati, per la prima volta, i manoscritti dei discorsi pronunciati dal Papa Paolo VI durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa dal 4 al 6 Gennaio 1964. Il volume assume una importanza storica particolare quale documento esplicativo del cammino della Chiesa, in contemporanea col Concilio Vaticano II, concluso dallo stesso Papa Paolo VI "pellegrino di fede e di pace" nella sua qualità di "Papa di Roma, successore di Simone, il Pescatore di Bethsaida, chiamato Pietro dal Messia, capo della società religiosa chiamata Chiesa". La ricchezza e la profondità della dottrina insieme ai testi liturgici dello stesso Pontefice, risaltano come singolare luce nella essenzialità del cammino cristiano.
L’argomento trinitario della nuova spiritualità laicale è strettamente unito all’argo¬mento planetario della nuova socialità laicale poiché lo Spirito del Risorto agisce, nella vita della Chiesa e del mondo, dove vuole e quando vuole. La “novità”, pertanto, che è l’amore pasquale, entra nell’esistenza cristiana dei fedeli laici in un modo mai ripetitivo. Divinità dello Spirito del Risorto e secolarità dei fedeli laici si interpenetrano a vicenda fino al punto da determinare, nella storia del quotidiano, l’animazione cristiana delle realtà terrene: realtà che postulano l’autonomia “relativa” delle cose temporali (= laicità) e il loro riferimento ultimo al Logos creatore e redentore.
I cinque studi che qui si propongono sono la risultante – rielaborata e critica – di alcune relazioni che sono state illustrate prima e dopo lo svolgimento del Terzo Convegno Ecclesiale delle Chiese di Puglia, svoltosi a San Giovanni Rotondo (FG) dal 26 al 30 aprile 2011, sul tema “I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi”.
L’intento del volume è quello di confermare la centralità della “questione antropologica” e la necessità di cogliere e valorizzare le attese e le provocazioni provenienti dal confronto – di chiaro sapore critico, ma anche per la pastorale – con temi e problemi prevalenti nella cultura contemporanea.
A tal proposito, l’Autore non si è limitato a documentare la centralità della “questione antropologica” né si è accontentato di indicare gli ambiti di applicazione di essa. Nell’ultima parte del volume, si è misurato – in maniera esemplificativa – con i risvolti antropologici connessi ad alcuni temi di bioetica e presenti in maniera prepotente nell’attuale discussione sul tema dell’anima. In particolare, le pagine che compongono l’ultima parte del volume sono il frutto di un notevole impegno di “inveramento” delle tesi sostenute: in particolare di quella centrale – di sapore biblico – che vede, in maniera definitiva, liquidati i riferimenti a una concezione dualistica dell’universo personale, a favore di una concezione unitaria dell’uomo.
Questa nuova pubblicazione sui cristiani laici ruota, fondamentalmente, attorno all’idea, chiara e distinta, di Benedetto XVI secondo il quale i “laici cattolici” sono corresponsabili dell’essere e dell’agire della Chiesa: quest’insegnamento, dichiarato e approfondito, non contrasta, dal punto di vista teologico, ecclesiologico e pastorale, né con quello del Concilio Vaticano II (1962-1965) né con quello dell’Esortazione apostolica Christifideles laici (1988) del beato Giovanni Paolo II (1978-2005).
È piuttosto, un “insegnamento definitivo” che riposa sull’autocoscienza popolare e matura della Chiesa di Cristo: autocoscienza riflessa, metafisica e storica, che, dicendo l’ontologia vocazionale e l’ontica missionaria dei fedeli laici, supera il residuo dualismo ecclesiologico tra l’evangelizzazione ad intra e la nuova evangelizzazione ad extra dei cristiani che vivono nell’unica storia del mondo.
Raccolta di trentacinque brevi riflessioni già pubblicate negli ultimi anni (2007-2011), in alcuni mensili del sud-est barese i cui contenuti entrano, a pieno titolo, nel vivo del dibattito culturale sul valore della laicità e sulla responsabilità diretta dei fedeli laici sia nello Stato che nella Chiesa. Nuova laicità e laicato responsabile sta a dire che l'oggi della vita civile ed ecclesiale italiana esige una laicità matura e un laicato adulto nella fede, che non trascuri il dettato costituzionale e la dottrina del Concilio Vaticano II e della Christi fideles laici. Ciò non significa ritornare al passato: significa, piuttosto, guardare alla verità delle cose attuali che, nell'epoca del pluralismo generalizzato, dovrebbero tipizzare il retto pensare e il retto agire dei laici cattolici, dei laici non cattolici e dei laici non credenti.
Muovendo sulle orme dell'invisibile, adempiendo le esigenze di vita umana, ogni uomo può giungere alla totale trasformazione e connaturalità con il Dio Padre del Signore Gesù.
La complessità sociale, segnata dalla crisi della democrazia e dai rischi di un'economia che abbandona i sentieri della vita reale, è l'orizzonte in cui si descrivono anche i moniti e le riflessioni sapienziali del magistero di Giovanni Paolo II. Alla evoluzione tecnologica, alle potenzialità smisurate che l'uomo sperimenta, alla globalizzazione del sapere e dell'agire, fanno da contrappunto le palesi violazioni del senso più autentico dell'umano e i rischi che cancellano la centralità della persona nel contesto politico, economico e sociale. Sullo sfondo dei quattro fini principali dell'economia, vivere - appagare i bisogni fondamentali - realizzare la giustizia distributiva - proteggere l'ambiente, si stagliano precisi principi e valori che debitamente devono essere tenuti in considerazione. A questa rinnovata capacità critica, in chiave etico-sociale, spinge e orienta il lavoro qui proposto dal nostro autore che presenta il magistero di Giovanni Paolo II come ancoraggio sicuro rispetto ai rischi di possibili derive umane, economiche e sociali.
L'autore, con queste riflessioni, vuole riportare soprattutto i giovani ad "inseguire i propri obiettivi". Attraverso una serie di riflessioni su vari argomenti quali: tolleranza, condivisione, coraggio, solidarietà, concretezza, fede, religione, politica, onestà, innovazione, assuefazione, operosità, vuole insegnare a dare fiducia, speranza nella vita che è bella e merita di essere vissuta pienamente e con determinazione.
Questa ricerca teologico-pastorale ha il fine di approfondire il senso del rinnovamento ecclesiale nella prospettiva di una nuova evangelizzazione. Attraverso un'analisi sia della pastorale organica, sia della pastorale d'insieme la comunità ecclesiale, rivalutando il ruolo del laicato, come corresponsabile della vita ecclesiale, può operare nuove strategie di annuncio, celebrazione e testimonianza nella sua azione quotidiana. La corresponsabilità pastorale in cui i sacerdoti con i laici progettano la nuova evangelizzazione, è la fonte di una comunità missionaria fatta da testimoni che non camminano mai da soli, ma percorrono insieme strade nuove affinché non si disperda il patrimonio della fede e, nello stesso tempo, si possa raggiungere anche chi fino ad oggi non l'ha mai conosciuta.
Le agili ripartizioni del testo, fluenti e frementi sulle ali delle dolenti rimembranze, lo stesso proponimento di procedere con "chiarezza, semplicità, coerenza", diluiscono e quasi disperdono nella foga della denuncia un massiccio sottofondo di premesse teoriche, che ne sono invece la linfa vitale e si devono comunque accogliere come premesse e garanzie dell'insegnamento conclusivo.
Il presente lavoro si prefigge di identificare la rilevanza giuridica del consenso matrimoniale. L’autore, attraverso l’analisi del matrimonio sacramento, rileva quando è celebrato in maniera valida, quando si verificano lo scioglimento e la dichiarazione di nullità del matrimonio e quali sono gli effetti civili del matrimonio concordatario, l’effetto delle sentenze dei Tribunali Ecclesiastici nell’ordinamento civile Italiano. L’opera si rivolge a tutti coloro che sono ogni giorno a contatto con la materia del matrimonio, parroci, operatori dei Tribunali Ecclesiastici, esperti del Diritto Canonico. Il testo è, dunque, una sorta di vademecum che aiuta ad avere una chiara ed immediata comprensione di aspetti del matrimonio sacramento che, per chi non è esperto del diritto, potrebbe risultare materia ardua da interpretare.
Si può insegnare la fiducia in un’epoca di crisi? A quali condizioni? Di quale fiducia parliamo? L’autore, dopo aver imparato da piccolo in famiglia l’invocazione alla Madonna “Madre mia, Fiducia mia!”, ha ricevuto il dono di percorrere diversi sentieri comunitari di educazione alla fiducia: in parrocchia e in seminario, nelle associazioni e nelle università. Fiducia soggettiva ed oggettiva, attinta dalla Parola di Dio che è voce e volto, casa e strada, come recita il messaggio del recente Sinodo; fiducia petrina e mariana, sperimentata nella Chiesa, madre e maestra, che è esperta delle risorse e dei limiti della fiducia naturale ed è insieme interprete autentica del dizionario della Pasqua, su cui lo Spirito del Risorto continua a scrivere anche oggi la voce fiducia (parresia).
Nell’anno sacerdotale l’Autore desidera restituire un dono a genitori e figli, educatori ed alunni, sacerdoti e fedeli, affinché si intensifichi il servizio alla Parola di Dio, che ci fa vera comunità educante.
Ancora una biografia del grande papa Paolo VI. Questo secondo volume racconta i vari incontri di papa Montini con altri personaggi" mettendo in risalto un suo ritratto sempre più articolato ma pieno di amore per Cristo e per la Chiesa. "
Dal proclama dell´apostolo Paolo alla scuola filosofica di Atene sul “Dio ignoto” si prende l´avvio per arrivare alla piena conoscenza di Cristo, Uomo-Dio, unico vero maestro di Sapienza e Virtù.
I dubbi cadono e si affermano le certezze che inducono alla vera fede e al profondo amore.
L´“Ignoto” diventa l´atteso e l´amato per l´intera umanità.
Raccolta di testi montiniani nel 30 anniversario della mortedi Paolo VI.
L’Autore del presente saggio, un gesuita che ama definirsi biblicamente sazio di giorni, al momento di entrare nell’area dei novantenni non intende fare né storia né autobiografia, ma raccontare fatti da lui controllati in un’esperienza più unica che rara nel mondo della Chiesa, dell’Italia e del suo stesso Ordine religioso. I fatti risultano da lui più volte esposti nelle pagine dei suoi numerosi scritti.
Ora, però, riportati nella cornice del quadro d’insieme di quasi un secolo, dovrebbero risaltare senza ombre, per distinguerli, dopo tanta confusione, da parte di chi si mostra interessato a sapere, nella loro luce di vita e nello squallore di surrogati.
Il presente lavoro, frutto di lunghi anni di esperienza, si propone di introdurre allo studio del diritto della Chiesa. Principali destinatari sono gli studenti di teologia e di scienze religiose. Può essere utile a quanti desiderano conoscere che cos'è il diritto canonico, qual è il suo spirito e che cos'è il Codice di diritto canonico, fonte principale del diritto vigente della Chiesa. Il Codice attuale è il risultato di un lungo processo giuridico e legislativo durato 2000 anni.