Diventare grandi significa dare significato alla propria storia. Ma che fare quando in questa storia mancano dei pezzi? Una graphic novel per raccontare l'adozione dal punto di vista degli adolescenti, attraverso i codici e il linguaggio proprio dell'età. In tutti i teenager è in gioco la definizione dell'identità, ma negli adottivi questo è ancor più vero poiché la formazione dell'identità coinvolge anche il fatto di dover fare i conti con la propria storia. Questo costringe genitori e figli a confrontarsi nuovamente con la propria vicenda adottiva per ricollocarla all'interno di questo periodo di ri-nascita, alla luce dei ricordi, dei racconti, o delle fantasie sulle proprie origini. La Cooperativa Sociale San Saturnino Onlus, nata a Roma nel 1980, è un soggetto attivo che partecipa, in stretta collaborazione con le istituzioni, con il no-profit e con le risorse formali e informali del territorio, alla costruzione del benessere della comunità e all'integrazione sociale dei cittadini. Con questi obiettivi ha attivato e gestisce diversi Servizi socio assistenziali ed educativi rivolti a singoli cittadini o gruppi a rischio come minori, anziani, disabili, donne vittime di violenza e adulti con fragilità sociale.
C'è un solo modo per diventare genitori: mettersi in gioco. Per chi avverte una chiamata speciale, poi, c'è l'opportunità di partire per un viaggio straordinario chiamato "adozione". L'adozione richiede il coraggio di affrontare le proprie paure e, sovente, anche il giudizio degli altri. Richiede la disponibilità ad accogliere senza riserve i figli della Provvidenza. In questo libro, una mamma adottiva si mette a nudo e condivide, passo passo, tutte le tappe della sua esperienza di adozione internazionale.
Non essere delle brave mamme, sbagliare ripetutamente, perdere la propria femminilità, non realizzarsi nel lavoro, non arrivare a fine mese, ma soprattutto, fare un altro figlio: ecco di cosa hanno paura le mamme. Ma accogliere la vita è una sfida a vincita certa perché ogni figlio aggiunge e non toglie niente (ore di sonno a parte), semmai ci costringe ad essere migliori del giorno prima. Rachele Sagramoso, in queste pagine piene di ironia e di complicità, si rivolge a tutte le mamme come solo le mamme sanno fare: con il gusto della condivisione, la confidenza e tante dritte per farcela.
Un libro che narra la complessità del percorso adottivo e che propone vie di resistenza e guarigione. L'amore da solo non basta, occorre una ricerca ininterrotta di chiavi di lettura, nuove strategie, strade maestre di direzione e di passo, varchi di uscita, sintesi vitali. Per noi genitori la sfida è convincere i nostri figli che il nostro amore per loro non è mai messo in discussione. Questi figli si misurano continuamente con un messaggio consegnato dall'abbandono: "Tu non sei degno di vivere" e la loro sfida è guardare la loro ferita per prendere in mano sé stessi e il loro posto nel mondo. C'è bisogno di diffondere la cultura dell'adozione basata su esperienze piene di dignità, di tessiture di bene e di buone pratiche, che possono arricchire la riflessione educativa e collocare socialmente la famiglia adottiva in una sua identità che sia pienamente riconosciuta.
Vietato agli adulti! Questo è il diario di un ragazzo che, nel bel mezzo della sua tempesta adolescenziale, si ritrova a dover cambiare scuola. Tutto da rifare: amicizie, conoscenze e fiducia da ritrovare. Si sente un alieno! Come non bastasse, sopraggiungono millemila pensieri sul fatto di essere stato adottato da piccolo. Pensieri sulla famiglia (quella adottiva e quella di origine) e sull'amore. Un diario da sfigati? Nemmeno per sogno! Una storia dal valore pedagogico rivolta agli adolescenti, in particolare quelli che vivono l'esperienza adottiva, che offre spunti formativi anche ai genitori.
Avevamo salutato la protagonista di "Quanti figli hai? Quando l'attesa di un bebè dura più di nove mesi" mentre provava a gestire la nausea e l'emozione per il fatidico ritardo. Cosa sarà successo, poi? Livia Carandente, con la sua solita ironia, tutta femminile ci riporta nelle vicende personali di questa donna, amica, sorella, figlia. Ci introduce nei suoi intimi pensieri che continuano ad orbitare attorno ai numerosi impegni, ai desideri e ai suoi monologhi di protesta: contro l'invadenza di certe domande impiccione, contro determinati schemi che la società ti appiccica addosso, contro l'indelicatezza di chi, pur di curiosare, non esita a camminare sulle tue ferite. Ma ci narra anche di un amore solido, di una fecondità di coppia che va oltre le circostanze e gli script imposti, di un legame che si intreccia, quotidianamente, tra risate e lacrime.
Questo libro è il racconto pieno di vita di una mamma e un papà che rincorrono i loro figli nel mondo, da Oriente a Occidente, fino ad incontrarli in modo straordinario. Un viaggio senza confini, proprio come l'amore, in cui ogni gesto e ogni parola vengono affidati al dono della Grazia. Il volume contiene in appendice, e per la prima volta tradotta in italiano, la Novena de Aguinaldos, detta anche la Novena al Bambino Gesù. Questa devozione fa parte della tradizione del popolo latino americano e viene recitata nei nove giorni che precedono il Natale, per predisporre il cuore a vivere l'attesa e accogliere Gesù.
Una casa per me è un libro che vuole rappresentare i luoghi del bambino adottivo per accompagnarlo a comprendere, con approccio Montessori, il significato dei vari snodi della sua storia, e collocarsi nel tempo con continuità e verità. Dare un senso a questi passaggi è un compito evolutivo del bambino che vive l'esperienza dell'adozione e che assieme a genitori e fratelli è impegnato a costruire la sua famiglia.
Queste pagine sono state scritte prioritariamente per rendere testimonianza a Dio. È un itinerario di guarigione, un vero proprio cammino di maturazione spirituale, è semplicemente, se vogliamo, la storia di una sterilità di coppia fecondata dalla grazia dello Spirito Santo.
Una lettura intrisa di ironia, una storia tutta al femminile sul tema della ricerca dei figli che, talvolta, tardano ad arrivare. Sotto i riflettori una donna felice, amata e in carriera, la cui serenità comincia a scricchiolare quando nella sua vita compaiono, in numero esponenziale, pancioni, fiocchi e coccarde di benvenuto, nonché le domande indiscrete di amici, parenti e vicini di casa. La protagonista del romanzo si interroga sul senso del dolore di una mancata maternità, in un groviglio di contraddizioni, risate, lacrime e stupore...
Questo libro è per tutte quelle mamme e quei papà che non hanno la soluzione a portata di mano, quelli che non hanno il Master in "Tata Lucia", quelli cui la situazione sfugge facilmente di mano. Questo manuale è per quei genitori che non riescono a restare sempre calmi e montessoriani davanti ai capricci dei figli. È per quelli che a volte sentono di non farcela. Questo manuale è per le famiglie quelle vere, quelle che a volte schiantano di fatica e di ripensamenti, ma che poi si ritrovano immancabilmente imperterrite e gasate a tirare avanti la baracca, e pure con un certo gusto...
L'Opera affronta i temi dell'esperienza emotiva, psicologica ed esistenziale propria della famiglia adottiva. In partenza c'è la coppia aspirante l'adozione e, al vertice, il bambino che attende di essere adottato. Il viaggio che porterà l'uno incontro all'altro parte dalle radici di ognuno dei protagonisti per arrivare alla raccolta dei frutti di una particolare pianta. Questo albero ha bisogno di crescere diritto, con nutrimento e consapevolezza. L'autrice, che sta dedicando la sua vita professionale, e la sua esperienza umana, alle famiglie e ai bambini adottivi attraverso il Servizio Adozioni del Comune di Perugia (ma non solo), parla al cuore e raggiunge il lettore a prescindere dal suo credo religioso e politico.
Un libro double face: illustrato nel lato "bambini" e ricco di utili indicazione nel lato "mamme e papà". Un libro sull'adozione e sulle parole giuste da usare per raccontarla. Un libro double face: un lato - colorato e illustrato - è per i bambini; un un lato - pieno di parole edificanti - è per le mamme e i papà. L'opera è ideata per spiegare ai bambini (non solo a quelli adottivi) e agli adulti (non solo ai genitori, ma anche agli educatori) cos'è l'adozione e come va raccontata. Quali sono le parole giuste da usare e quelle da scartare. Qual è l'atteggiamento migliore da avere, e quale l'approccio che fa male quando si parla di adozione, in particolare quando si tratta di parlare con i bambini adottivi della loro storia. Una questione di franchezza e tenerezza, onestà e delicatezza.
Il mondo visto dagli occhi di due bambini (gli gnomi, appunto) che osservano tutto con ironia e lucidità, non risparmiando nulla e nessuno. Un viaggio alla riscoperta della semplicità e all’importanza dell’ascolto dei nostri gli n dalla più tenera età. Il libro non è solo una raccolta di battute fulminanti pubblicate nel corso di quasi 10 anni dai genitori sui social, ma anche una riflessione, grazie ai contributi di 10 esperti, sull’uso consapevole dei nuovi media per aiutare i propri gli nella s da della costruzione (e salvaguardia) della propria identità digitale. Fin da quando si è gnomi.
Il libro raccoglie le pagine più divertenti del diario di bordo di una famiglia alle prese con le sue avventure adottive. "Hai presente quando la tua navicella va a sinistra ma avevi girato a destra? Rigiri a sinistra sperando finalmente di andare a destra, ma la navicella continua ad andare a sinistra. Nel panico, inizi ad agitare la cloche freneticamente qua e là, qua e là, ma la navicella prende a sobbalzare, su e giù, su e giù. Insomma, hai presente quando la navicella non risponde più ai comandi? Quando sembra vivere di vita propria (ma una vita che va contro la tua)? No?! Non ti è mai capitato?! È perché forse non ti sei mai avventurato in una seconda adozione in Colombia, per prendere un bimbo piccolo, affamato e in sovrappeso, avendo già un primogenito (colombiano pure lui) di neanche 4 anni, geloso, leader e affettuoso al limite della molestia. O forse perché, a differenza nostra, sei un ottimo pilota. La nostra navicella si chiama famiglia e in questo diario raccontiamo come stiamo cercando di portarla in orbita. Sarà divertente leggere alcuni passaggi, e contemporaneamente sarà abbastanza drammatico. Ma è la nostra storia, senza finzioni, senza bugie, tutto vero, anche se a volte non ci fa onore".
Il volume raccoglie il diario di una adozione in Colombia narrato da una famiglia in diretta, giorno per giorno.
Rimarrete coinvolti e commossi da questa storia, vi ritroverete a piangere e a ridere fra le pagine di questo libro i cui racconti sono densi di vita ed intrisi di spiritualità. E' l’avventura dell’incontro con un figlio “alieno” in un succedersi di eventi intensi, impegnativi e poi improvvisamente spassosi...
“Mettete insieme un figlio nuovo di zecca da recuperare dall’altra parte del mondo, con un primogenito ancora piccolo, contento del regalo che Gesù sta per elargire, ma anche preoccupato per l’intuizione, affatto errata, che sta per perdere la centralità di cui ha goduto fino ad ora. Unite la voglia di raccontare, il bisogno di condividere, il desiderio di comunione... e nasce questo diario.
Ci siamo dentro noi tre, anzi, noi quattro, noi tre che diventiamo quattro, con le nostre avventure in un angolo lontano del mondo e con i nostri pensieri e le nostre emozioni dal profondo del cuore. Ci sono la gioia e la fatica, c’è il dito di Dio nella nostra storia. C’è il nostro rinascere famiglia, un diventare genitori in modo totalmente nuovo e inatteso...".
Le pagine di questo libro raccontano la storia, le peripezie e il percorso tortuoso di una donna che diventa mamma e di una bambina che diventa figlia. Una storia di rinascita e di scoperta di un amore inaspettato... Questo libro racconta una storia di adozione. Una storia bella. Bella perché vera. Una di quelle storie che potresti trovare nei libri di fiabe per bambini; con la differenza, però, che questa è vera. Una storia che ti fa accapponare la pelle, ballare il labbro inferiore e commuovere. Un libro, insomma, da leggere. Da gustare. Adagio. Un libro che si assapora come un dolce fatto bene, abbinato ad un vino di visciola fatto in casa. Un racconto che ti titilla il palato ed alla fine ti lascia la bocca buona. (dalla Prefazione di Don Maurizio Fileni)