Perché si ride? Questo fenomeno tipicamente umano è tra i più complessi, affascinanti e insieme sfuggenti. Esso permea e accompagna i fenomeni di vita individuale e sociale, si collega al gioco, al teatro, al sesso, al linguaggio: il comico dialoga sottilmente con il tragico, il desiderio, la paura e la morte. Il saggio, oltre a richiamare antiche e nuove interpretazioni del comico, colloca il comico e il riso in quella frontiera dell'umano in cui la vita si confronta con il suo destino di morte, col conseguente desiderio di ribellione e di riscatto: confronto, desiderio in cui si compendia la dignità della persona umana. Carlo Sini insegna Filosofia teoretica all'Università degli studi di Milano.
Cornelius Castoriadis e Paul Ricoeur si incontrano davanti alle telecamere della trasmissione «Le bon plaisir» di France Culture il 9 marzo 1985. Tutto sembra opporli. Del primo si potrebbe dire che è diretto, incisivo, che non concede nulla agli avversari; l'arte della digressione e della ricomposizione dei contrari, un'argomentazione più aporetica che affermativa caratterizzerebbero invece il secondo. Ma, se una descrizione del genere può valere per i loro scritti, è molto meno pertinente, soprattutto nel caso di Ricoeur, quando la filosofia è espressa in un dialogo dal vivo, il quale ruota attorno alla domanda; «è possibile creare storicamente qualcosa di nuovo?». Da qui l'importanza data dai due pensatori alla nozione di funzione simbolica o immaginaria come facoltà collettiva di produrre trasformazioni sociali. Così immaginario e storia vengono a intrecciarsi.
Le nostre identità digitali sono composte da sentimenti e informazioni sempre più strettamente intrecciati tra loro. Quando condividiamo via web ci sentiamo al contempo più gratificati e più informati. Sempre presenti e al contempo proiettati in un altrove, siamo come anime elettriche in estasi permanente. Perché nella ribalta mediatica dei servizi gratuiti, dove ci esercitiamo nella disciplina della pornografia emotiva, si disegna una diversa unità tra mente e corpo. Ci troviamo in uno spazio continuo di sollecitazioni e senza accorgerci siamo alla mercé di un potere dopante e manipolatorio. Ma la partita è tutta da giocare. Con uno sguardo antiproibizionista Ippolita fa un nuovo giro dietro le quinte della società del controllo, alla ricerca di vie di fuga e strategie di autodifesa.
Agli occhi delle sinistre europee la Revolución Ciudadana di Rafael Correa può sembrare un modello: una presa del potere pacifica e democratica, una Costituzione fra le più avanzate del mondo in quanto a riconoscimento dei diritti delle minoranze indigene e tutela dell'ambiente, politiche sociali che hanno ridotto la miseria e restituito dignità ai poveri. Ma la realtà del "socialismo del XXI secolo" è meno idilliaca: le opposizioni di sinistra contestano il regime, accusandolo di avere imboccato la via della dell'efficienza tecnocratica, di preferire la magia nera del petrolio alla magia bianca del "buen vivir", la modernizzazione di un capitalismo "dal volto umano" alla cultura tradizionale andina e ai suoi valori di cooperazione e solidarietà sociale, democrazia diretta e armonia uomo/natura.
È stato tutto un sogno? L'autore, nato nel 1948, prima militante e poi dirigente FIOM dalla gioventù alla pensione, mette a confronto il mondo del lavoro degli anni '70 con la realtà attuale in un pamphlet che non fa sconti. La strada che ha condotto il sindacato più forte d'Europa all'attuale sconfitta è ripercorsa attraverso gli snodi della storia sociale e sindacale degli ultimi quarant'anni, molti dei quali vissuti in prima persona da Cremaschi. Lo scopo è dichiaratamente di parte: individuare la via per la quale il lavoro, i cui diritti durano poco come la vita delle farfalle, possa risalire la china, assieme a un paese precipitato nella rassegnazione alla disuguaglianza e allo smantellamento della democrazia. Il testo non indica un programma ma insiste sulla indispensabile condizione affinché tale risalita si realizzi: la totale emancipazione dal pensiero e dai modelli sociali dominanti fin dagli anni '80.