La domanda "Chi è l'ultimo?" è riflesso di vangelo, completamento della domanda con cui Gesù conclude la parabola del Buon Samaritano, perché il riconoscimento presuppone che colui che pone la domanda prenda il suo posto, diventi l'ultimo. È questa domanda che trasforma gli ultimi in primi. È questa domanda che custodisce l'umanità come riflesso di vangelo. Papa Francesco ha mostrato come Gesù guarendo il lebbroso ha preso il suo posto di emarginato, restituendolo alla sua dignità di uomo, sanato e perdonato. Questo testo spinge verso la compassione, la pietas e la solidarietà con l'umanità ferita e piagata, spesso schiacciata dal dolore e oppressa dalle strutture di peccato. Accompagna verso l'assunzione di uno sguardo dal basso, un'autentica conversione, che riguarda anche la maturità umana del confessore che, grazie proprio alla docibilitas penitenziale, impara ad essere ministro del perdono perché perdonato e amato, a riconoscere nell'altro peccatore un altro se stesso. È un primo timido tentativo di una teologia politica di Papa Francesco, attraverso la continua coniugazione del principio di prossimità con la dimensione universale della fraternità. Tutto per noi è misericordia. Questo testo è stato costruito durante tutto l'anno giubilare della misericordia. Riprende e rielabora diverse esperienze vissute dall'autore nell'espletamento della sua missione sacerdotale. Ne vengono fuori pagine di conoscenza e di guida, in cui misericordia e perdono si rivelano come anticipo di risurrezione. Non pagine di esegesi, dunque, bensì di speranza stillata dalle pagine e da ogni parola del vangelo di Luca.
Un breve ma importante studio teologico che porta a domande inesplorate, e forse neanche previste, sugli angeli e sull'origine del male, che attraversano l'intero testo e cercano delle risposte nella meditazione teologica e nell'approfondimento di alcune pagine della Bibbia. Qual è la differenza tra il peccare dell'uomo e il decadere dell'angelo? Ma gli angeli come hanno potuto peccare? Qual è la relazione tra il loro decadere e l'origine del male? Che cosa è la tentazione? Il male è solo assenza di bene o è anche rovesciamento del bene? Qual è la differenza tra ciò che Dio promette (la salvezza) e ciò che Dio permette (il male e l'azione dell'omicida fin dalle origini) e lo rende occasione di bene? Queste domande attraversano l'intero testo e cercano nella meditazione teologica di alcune pagine chiave della Bibbia (Genesi, Giobbe, Matteo, Lettera di Giuda, Lettera agli Ebrei) e nell'approfondimento della fede, grazie al riferimento alla Tradizione e al Magistero della Chiesa, un orientamento e un orizzonte di senso sulla questione della libertà degli angeli e l'origine del male. È una lettura d'interesse per chiunque, in particolare per i credenti e per è chi è affascinato dall'argomento.
Interruzione volontaria della gravidanza, pratica eutanasica, uso delle biotecnologie, questioni di etica sessuale, trapianto d'organi: questi sono alcuni degli argomenti sui quali l'autore invita credenti, non credenti e diversamente credenti a entrare in dialogo, con l'obiettivo di evidenziare le vie che vengono seguite quando si pensa in ambito morale, le argomentazioni che vengono addotte, il ragionamento morale che sta a fondamento delle scelte. Sullo sfondo del rapporto tra fede e morale, l'interesse non è quello di far cambiare opinione al lettore, ma di mostrargli un metodo, attraverso casi diversi, per elaborare, sistematizzare e ripensare i fondamenti del ragionamento morale, fornendo, in ultima analisi, gli elementi grammaticali dell'agire morale. La convinzione profonda che anima l'autore è che sono il caso, le persone, la loro storia a dare contezza sulla ricerca del bene che, se vuole essere responsabile e rifuggire da risposte lapidarie e perentorie, deve tener conto delle possibilità concrete, del peso specifico delle circostanze, delle condizioni e delle conseguenze.
Il pluralismo religioso delle nostre società occidentali interpella la coscienza credente, chiamata ad interrogarsi sul significato delle religioni a partire dalla propria esperienza di fede in Gesù Cristo. La disciplina che si occupa di valutare, alla luce della parola di dio e nella prospettiva del mistero salvifico di cristo e della chiesa, il ruolo delle religioni nel disegno salvifico di dio è la teologia delle religioni. Questo saggio, indirizzato soprattutto ai "non addetti ai lavori", ed inteso come introduzione a questa disciplina ancora giovane, vuole presentarne un quadro storico e sistematico così da orientarsi nel ginepraio di dottrine e teorie, secondo la prospettiva della fede ecclesiale. Il testo analizza i rapporti cristianesimo-religioni così come si sono configurati dagli inizi del cristianesimo sino al vaticano ii e al successivo magistero postconciliare. Inoltre tratta le questioni principali di quella che viene chiamata la "teologia generale delle religioni": la questione dell'uomo come essere religioso e la novità apportata dall'evento cristologico, il rapporto tra la salvezza di cristo e la mediazione delle religioni, la presenza dello spirito santo in esse e la sua azione tesa al compimento in cristo, il ruolo della chiesa come "sacramento universale di salvezza" per tutti gli uomini e, infine, il valore religioso dei "libri sacri" delle religioni.