In molti e diversi modi il popolo di Dio fa penitenza e si esercita in essa. Prendendo parte, con la sopportazione delle sue prove, alle sofferenze di Cristo, compiendo opere di misericordia e di carità, e intensificando sempre più, di giorno in giorno, la sua conversione, secondo il Vangelo di Cristo, diventa segno nel mondo di come ci si converte a Dio. Tutto questo la Chiesa lo esprime nella sua vita e lo celebra nella sua liturgia […] È sempre un atto della Chiesa la celebrazione del sacramento della Penitenza; con esso, la Chiesa proclama la sua fede, rende grazie a Dio per la libertà con cui Cristo ci ha liberati, offre la sua vita come sacrificio spirituale a lode della gloria di Dio e intanto affretta il passo incontro a Cristo Signore (Rito della Penitenza, 4.7).
Il Salterio, libro della preghiera del popolo di Dio nell’Antico Testamento, attraverso Cristo che con esso ha pregato e alla luce dei salmi ha interpretato la propria vicenda terrena, è divenuto il libro privilegiato dei canti e della preghiera della Chiesa, che sin dai primi secoli ne ha fatto largo uso nella predicazione, nella celebrazione dell’eucaristia, nella preghiera oraria, nei riti sacramentali e nelle processioni. Essi esprimono come nessun altro libro la gioia, il dolore, l’azione di grazie, lo stupore per l’opera di Dio nella creazione, nella storia della salvezza, il lamento, il pentimento dei peccati, gli interrogativi profondi dell’uomo, la riflessione sulla vita e sulla storia, la fiducia, la speranza, dinanzi a Dio nel suo agire storico. La preferenza della Chiesa per i salmi è dovuta principalmente al fatto che, come hanno spiegato i Padri nei loro commentari, in essi la Chiesa riconosce la sintesi orante di tutta la Scrittura e la voce di Cristo, capo e corpo al Padre nonché la propria voce a Cristo, suo sposo. Il volume approfondisce l’uso che del Salterio fa oggi la liturgia, l’ottica con cui lo legge, le problematiche che tale uso pone, nell’intento di offrire suggerimenti per un suo migliore impiego.
Il volume raccoglie 12 studi di altrettanti colleghi che spaziano dalla storia della Chiesa alla cristologia, all'ecclesiologia, all'ecumenismo, alla liturgia, alla catechetica, alla teologia morale e pastorale, alla spiritualità e alla pietà popolare. Con essi la Facoltà Teologica di Sicilia intende esprimere al prof. Cosimo Scordato, in occasione del suo settantesimo genetliaco, la propria stima e amicizia, l'ammirazione per i molteplici interessi da lui coltivati, la gratitudine per il suo impegno scientifico e per il servizio reso alla Chiesa, alla teologia e alla cultura cristiana di Sicilia.
L'affermazione di fondo è che la bellezza non valga da elemento accidentale, accessorio, che non resti soltanto fatto dell'arte, ma sia essa vista come un carattere dell'opera o come un carattere della cosa stessa cui l'opera d'arte rinvia. La bellezza dice comunque, a monte di questa distinzione, qualcosa dell'essere. Alla questione del bello inerisce dunque la questione ontologica. Nella convinzione che il bello sia tema di interesse metafisico, che sia anzi tema esso stesso metafisico, il lavoro intrapreso cerca di rintracciare la prospettiva secondo la quale la «contemplazione» - termine con cui si preferisce indicare la riflessione speculativa - possa cogliersi come «opera della bellezza».
La santa Chiesa celebra, con sacro ricordo, in giorni determinati, nel corso dell’anno, l’opera di salvezza di Cristo. Ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di domenica, fa la memoria della risurrezione del Signore, che ogni anno, insieme alla sua beata passione, celebra a Pasqua, la più grande delle solennità. Nel corso dell’anno, poi, distribuisce tutto il mistero di Cristo e commemora il giorno natalizio dei Santi. La Chiesa, infine, nei vari tempi dell’anno, secondo una tradizionale disciplina, completa la formazione dei fedeli per mezzo di pie pratiche, spirituali e corporali, per mezzo dell’istruzione, della preghiera, delle opere di penitenza e di misericordia. (Ordinamento Generale dell’anno liturgico, 1).
La teologia spirituale di Thomas Spidlick. Teologo e Cardinale, Tomás Spidlík (1919-2010) è stata una figura di primissimo piano nell'ambito ecumenico, ponte tra la teologia e l'arte d'Oriente e d'Occidente. Mentre nel corso del XX secolo si prende sempre più coscienza della drammatica separazione tra fede e ragione a cui è giunto il pensiero teologico, Spidlík non solo opera in un contesto che conosce la frammentazione del sapere generata da questa divisione, ma egli stesso deve confrontarsi con un'altra separazione, quella tra oriente e occidente. E proprio a partire da queste lacerazioni, il teologo ceco compone una teologia spirituale inedita e sinfonica, una teologia della Chiesa indivisa.
Uno sguardo olistico e pluridisciplinare sulla pastorale degli infermi. L'ethos culturale nei confronti della salute, della malattia e della morte, i progressi della medicina e la conoscenza della sua storia, gli sviluppi della psicologia e della psicoterapia, la ricerca biblica, gli studi liturgici, il magistero del Vaticano II e il cammino ecumenico sollecitano ad accostare il malato e il sacramento con cui la Chiesa, obbedendo al mandato di Cristo, se ne prende cura, con uno sguardo olistico e nello stesso tempo pluridisciplinare. Da tale lettura emergono prospettive originali circa la pastorale degli infermi, il soggetto, gli effetti e il ministero dell'unzione.
Un'ecclesiologia alla luce delle Spirito Santo, nei discorsi e nelle omelie del pontificato di Paolo VI. La figura e il pensiero di Paolo VI si fa interprete di un'ecclesiologia alla luce dello Spirito Santo i cui pieni sviluppi appartengono al post Concilio Vaticano II. Il saggio parte dalle allocuzioni e discorsi pronunciati da Paolo VI nei periodi II-IV del Vaticano II; viene data poi qualche esemplificazione del rapporto Chiesa-Spirito in alcuni suoi documenti. Vengono esaminati quindi i discorsi e le omelie dettate in occasione o in prossimità della Pentecoste nei diciassette anni del suo pontificato; in particolare, l'indagine viene ristretta all'enciclica "Ecclesiam Suam", alla Solenne professione di fede, alla Costituzione Apostolica "Divinae consortium naturae" e all'Esortazione "Gaudete in Domino".
La liturgia fondamentale, i diversi sacramenti, l’anno liturgico, la liturgia delle ore, i sacramentali e le benedizioni.
La liturgia è celebrazione del mistero pasquale di Cristo, vertice di tutta la storia progettata da Dio dall’eternità, preparata nell’Antico Testamento, compiuta da Cristo attraverso la sua morte e risurrezione per donare agli uomini la salvezza. E’ memoriale del mistero pasquale: lo evoca e lo rende presente, costituita da azioni simboliche rituali comunitarie. In essa la Chiesa radunata in assemblea è associata a Cristo, ma la celebrazione nello stesso tempo manifesta ed edifica la Chiesa come corpo di Cristo e popolo di Dio. I saggi raccolti in questo volume percorrono in maniera esemplificativa l’intero arco della liturgia: la liturgia fondamentale, i diversi sacramenti, l’anno liturgico, la liturgia delle ore, i sacramentali e le benedizioni
Le domande radicali sul significato dell'esistenza che contraddistinguono il cammino esistenziale degli scrittori del Novecento. Da Clemente Rebora a Luigi Santucci, passando per Guido Morselli, Cristina Campo, Primo Levi, David Maria Turoldo, Sergio Quinzio, Mario Luzi, Divo Barsotti e Alda Merini: sono alcuni degli scrittori della letteratura del Novecento dalle cui opere - di fronte al dolore e al male che opprimono la vita dell'uomo - si leva il grido di sofferenza e la domanda tragica a Dio sul perché. Partendo da una riflessione sulla qualità poetica della letteratura biblico-sapienziale, i contributi qui raccolti prendono in esame tale tragica domanda in alcuni autori della letteratura contemporanea, registrandola nelle sue molteplici forme come fossero "echi" di quegli interrogativi alti e puntuti che si trovano già nelle Sacre Scritture (dai Salmi al Qohelet fino al libro di Giobbe).
Il volume sottolinea l'importanza di una teologia delle religioni e del dialogo interreligioso che abbia una qualità peculiarmente "cristiana", studiando il problema del rapporto tra cristianesimo e religioni a partire dall'identità del cristianesimo stesso, colta in relazione con le religioni. I lavori condotti dal Dipartimento di teologia delle religioni della Facoltà Teologia di Sicilia si collocano nella prospettiva della riflessione epistemologica e si sono sviluppati in forza della ricerca biblica, della riflessione filosofica, e dal confronto con la fenomenologia delle religioni e l'islamologia.