La "Cambridge History of Classical Literature" si propone di rendere accessibili e un pubblico vasto i più recenti risultati conseguiti in questo campo dagli studi specialistici. La sua impostazione è di carattere critico: i dati biografici, cronologici e bibliografici figurano per la maggior parte nell'Appendice degli autori e delle opere che suggella ciascuno dei due volumi. L'impianto di questa storia della letteratura è di tipo tradizionale: all'interno di un'ampia cornice cronologica, la materia si dispone in capitoli dedicati a singoli autori o generi letterari. Ogni collaboratore ha la libertà di svolgere la propria ricerca secondo i criteri ritenuti più opportuni.
La "Cambridge History of Classical Literature" si propone di rendere accessibili e un pubblico vasto i più recenti risultati conseguiti in questo campo dagli studi specialistici. La sua impostazione è di carattere critico: i dati biografici, cronologici e bibliografici figurano per la maggior parte nell'Appendice degli autori e delle opere che suggella ciascuno dei due volumi. L'impianto di questa storia della letteratura è di tipo tradizionale: all'interno di un'ampia cornice cronologica, la materia si dispone in capitoli dedicati a singoli autori o generi letterari. Ogni collaboratore ha la libertà di svolgere la propria ricerca secondo i criteri ritenuti più opportuni.
Il volume raccoglie la "Storia vera. Dialoghi dei morti", "Il sogno. Il gallo. L'asino" e "Come si deve scrivere la storia". I testi sono accompagnati da un apparato di note e da un'introduzione che li inquadra nel contesto storico, senza tralasciare il commento e l'analisi testuale.
Arriano nacque tra l'85 e il 90 d.C. a Nicomedia, in Bitinia. Egli cominciò a scrivere di Alessandro quando il suo carattere era già da tempo diventato oggetto di discussione nelle scuole di filosofia e di retorica. In quei tempi, Alessandro era la massima figura che fosse mai apparsa nella storia e un concentrato di tutto ciò che l'uomo aveva sognato e immaginato. Arriano era sobrio, scrupoloso, preciso: cercava di rinnovare l'esattezza di Senofonte, consultò e utilizzò gli storici più degni di fede. Arriano cancellò i paesaggi orientali, che avevano incantato Curzio Rufo, sfumò le figure minori e le ombre e tutto il suo quadro fu occupato dal nuovo Achille, che conquistò il mondo.
Plutarco noto soprattutto per le sue biografie comparate di celebri personaggi greci e romani, ha esercitato un profondo influsso sull'origine e lo sviluppo della saggistica, della letteratura biografica e della storiografia. Questo secondo volume presenta le biografie di Solone, Nicia e Crasso, Lisandro e Silla, Demetrio e Antonio. Oltre alla traduzione italiana con testo greco a fronte, il volume comprende articolate introduzioni a ogni singola Vita.
Il volume contiene: "La congiura di Catilina" curato da Giancarlo Pontiggia; "La guerra giugurtina" curato da Lucia Zuccoli Clerici con un'introduzione di Domenico Magnino; "Gli uomini illustri" curato d Luca Canali.
L'"Anabasi" è il racconto del lungo e avventuroso viaggio verso la patria e la salvezza di diecimila mercenari greci, assoldati dal principe ribelle Ciro, sconfitti e abbandonati nel cuore dell'Asia minore, in mezzo ai nemici. La narrazione scabra ed essenziale di un'incredibile epopea narrata dall'uomo che prese il comando della spedizione: lo storico greco Senofonte. Le "Elleniche" raccontano la storia della Grecia dall'ultima fase della guerra del Peloponneso alla battaglia di Mantinea (411-362 a.C.). Un resoconto di cose militari condotto con la vivacità e l'immediatezza di un grande narratore.
Ammiano Marcellino, uno fra i maggiori autori della tarda latinità, testimone straordinario della decadenza imperiale, scrisse nei suoi "Rerum Gestarum libri XXXI" l'ideale prosieguo delle "Histoire" di Tacito. A noi sono pervenuti solo gli ultimi diciotto libri, fonte storiografica preziosissima per gli anni del declino romano. Dalla narrazione traspare tutto il sentimento della fine di una grande civiltà, e soprattutto la dilagante, irrazionale paura che pervade la società imperiale alla fine del XV secolo; paura provocata da un potere sempre più corrotto e autoritario, dalla devastante incursione dei barbari, dal presagio di un'apocalisse, paura che è in parte comparabile alle angosce e alle incognite dell'uomo moderno. Raccontandoci così una frattura epocale, Ammiano Marcellino ci fornisce un raffinato strumento di riflessione sulla nostra condizione attuale.
In questo volume: "Edipo", "Agamennone", "Tieste", "Ercole Eteo", "Ottavia".
In questo volume: "La pazzia di Ercole", "Le Troiane", "Le Fenicie", "Medea", "Fedra". Con una importante introduzione, bibliografia, note critiche e testo originale a fronte.
I manoscritti che hanno conservato le opere di Virgilio sono numerosi, alcuni di essi fra i più antichi esistenti, ma testimoni della tradizione virgiliana sono anche alcuni papiri e iscrizioni, anteriori a tutti i manoscritti, che contengono frammenti soprattutto delle "Bucoliche" e dell'"Eneide". Fra gli otto codici fondamentali, di cui il più antico è l'Augusteus, quattro conservano il testo delle "Bucoliche". Questo volume raccoglie dunque le dieci egloghe delle "Bucoliche", l'intero corpus delle "Georgiche" e una silloge di opere e componimenti sparsi, confluiti nei secoli nell'Appendix Vergiliana.
Il volume sulle "opere politiche di Cicerone contiene il trattato "Dei doveri", ultima delle grandi opere di politica e di morale di Cicerone, un appassionato richiamo ad arginare la decadenza dei costumi e a coltivare quegli ideali di virtù e onestà che avevano fatto la grandezza di Roma. Il volume ospita inoltre il trattato "Dello stato", solo nel XIX secolo parzialmente ritrovato, sintesi della riflessione filosofica e dell'esperienza politica del grande oratore. Cicerone ricerca la possibilità di attuare il migliore Stato reale e la vede in un'opportuna fusione delle tre forme di governo, attuata nell'ordinamento romano dei tempi antichi. In appendice al volume, "Le Catilinarie": attraverso una fitta trama di situazioni, personaggi, caratteri, problemi sociologici, intrecci politici d'interesse, simpatie e antipatie viscerali, motivi propagandistici ricorrenti e osservazioni finemente ironiche, le orazioni attorno a una vicenda nota come la 'congiura di Catilina' costituiscono uno dei testi più densi e più celebri dell'oratoria politica romana.
Tra i più importanti storici di Roma, Livio nacque a Patavium - l'odierna Padova - nel 59 a.C. e morì nel 17 d.C. La critica ha concordemente fissato al 27 a.C. l'inizio della stesura della monumentale opera che narra delle vicende della città dalle origini al principato. Proprio il 27 è l'anno del conferimento a Ottaviano vincitore della battaglia di Azio il titolo onorifico di Augusto e proprio in questi anni Virgilio è intento alla stesura dell'Eneide e Orazio a quella delle odi romane e augustee. Dei 142 libri che componevano l'opera, solo 35 sono giunti integralmente: descrizioni di battaglie e di popoli, vividi ritratti dei maggiori personaggi e ricostruzioni sapienti dei loro discorsi. Questo quarto volume raccoglie i libri dal XXVIII al XXXIV, completi di note e glossario. Continua la narrazione della seconda guerra punica con il giovane Publio Cornelio Scipione vincitore della resistenza cartaginese in Spagna, trionfatore in una delle battaglie più celebri di tutta la storia militare, quella di Zama. Il libro XXX, popolato da celebri personaggi, da Sofonisba a Masinissa, da Magone a Siface, si chiude con la descrizione del magnifico trionfo di Scipione. E poi, la battaglia tra Flaminino e Filippo nella gola dell'Aoo, lo scenario dei giochi istmici del 196, in cui viene proclamata da Flaminino la libertà della Grecia, i tumulti per l'abrogazione della legge Oppia sono fra le pagine più alte dell'opera di Livio e un documento significativo della coscienza nazionale romana.
In questo secondo volume sono raccolte le seguenti commedie: Miles gloriosus. Il soldato spaccone, Mostellaria, Persa, Pseudolus. Pseudolo, Rudens. La gomena, Trinummus. Tre soldi. Traduzioni e note a cura di Maurizio Bettini e Giovanna Faranda.
Opera di primo piano della storiografia romana, gli Annali di Tacito narrano le vicende di Roma dalla salita al potere di Tiberio (14 a.C.) alla morte di Nerone (68 d.C.). Attraverso le pagine del grande scrittore prendono vita le vicende dei primi imperatori, i loro scandali, gli orrendi delitti e le sanguinose congiure dinastiche della famiglia Giulio-Claudia.
Esiodo è sempre stato considerato cantore degli dei, perché ha saputo costruire mitologie articolate, e cantore degli uomini, come poeta capace di descrivere con amorosa precisione il lavoro umano. Ma sia che parli di genealogie divine o delle esperienze umane, con la sua poesia Esiodo ha cercato di dare ragione del mondo: come è arrivato a essere quello che è, quali sono i principi e le forze che lo governano. Rispetto a Omero il suo intento conoscitivo è assai più "moderno". Esiodo dichiara spesso i limiti delle sue conoscenze: l'ispirazione, l'insegnamento delle Muse non bastano a coprire l'estensione del sapere. Esiodo rinuncia dunque all'onniscienza e cerca di dare un ordine alla caoticità del mondo.