Attraverso una personale esegesi condotta sugli scritti e sull'universo simbolico di Elisabetta della Trinità, padre Fornara scava in quella ricerca del Volto di Dio che è stata progetto e programma centrale della Santa fin dagli anni della sua vita laicale, già prima del suo ingresso al Carmelo di Dijon (1901). Il percorso seguito fino agli ultimi momenti dell'esistenza terrena della Santa (1906), ci consegna l'immagine di una donna volitiva, tenace, che desidera con ardore e senza posa essere "casa di Dio", vivendo, in attesa del "facciaa faccia eterno", nel "cielo della fede", al centro della propria anima.
Un libro che s'ispira all'omonima poesia di Teresa di Gesù per orientare nella ricerca intima del Signore. L'esperienza personale della Santa come traccia per il nostro cammino di preghiera. Il perché della proposta di un'esistenza incentrata sull'equivalenza tra vita e orazione.
Un piccolo libro sul mini Salterio (120-134), un capitolo per ognuno dei 15 Salmi detti "delle salite", che si articola e sviluppa tappa dopo tappa come un vero e proprio pellegrinaggio verso Gerusalemme. Un libretto del pellegrino, dunque? Sicuramente, perché l'antico pellegrino convoca il pellegrino di ogni tempo in un viaggio di fede che tocca aspetti essenziali e nevralgici dell'esistenza.
Teresa d'Avila, la Santa, la Scrittrice e la Fondatrice, la Maestra di preghiera e le Risonanze. Insomma, i soliti temi di sempre quando si parla di Teresa d'Avila. Certo, i contributi del libro non pretendono di portare novità nel campo della ricerca. Il loro interesse sta nella spontaneità con cui sono usciti dal cuore di discepoli e discepole di Teresa a cinque secoli dalla sua nascita. Sono echi di Teresa. Parziali e limitati, ma echi di quanto al Carmelo si respira ancora della maternità di questa Santa. E non solo al Carmelo.
Questo piccolo contributo è a metà tra lo studio biblico del libro di Tobia e la riflessione spirituale sul tema dell’accompagnamento medico del malato nella sua sofferenza.
Una rilettura in chiave religiosa di Tobia dimostra infatti che è veramente possibile operare nel mondo della sofferenza come “angeli” che guidano e accompagnano i malati. Le sofferenze di Tobi e Sara portano i due personaggi a invocare la morte. Ma Dio manda Raffaele per guarire e dare loro la luce.
Il libro intende così ricordare coloro che vivono nel mondo della sanità per essere ogni giorno portatori di luce.
Autore
Paolo Morocutti, attualmente docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e consultore Ad Casum della Congregazione delle Cause dei Santi.
Può un giurista di professione passare abilmente dal rigore applicativo della legge ai voli della poesia? Sicuramente sì, se a muoverlo è una fede fortemente posseduta, assimilata pensando a Dio e al destino eterno dell’uomo. Fernando Santosuosso, con uno stile tutto personale, ci fa dono di un libro definito dallo stesso “un sommesso canto del cigno estraneo alla terra dei poeti… tenue traccia di dialogo intimo con l’invisibile”.
Quella di In paradiso insieme è infatti una poesia del dolore, proprio e di tutti: quello che produce la solitudine, la paura, l’attesa, il giudizio e dunque la morte, l’altra vita e l’eterno. Ma è anche poesia di speranza e di luce, che vede nell’amore che gratuitamente si dà il più profondo senso della vita e della morte.
Con una forma estranea al comune versificare, sgombra di ogni schematismo precostituito, Fernando Santosuosso sa giocare sui tasti del comune sentire, dell’innato e agognato desiderio della felicità, e infondere nel lettore quella consapevolezza in cui vuole pertinacemente credere. “La vita è più del comune morire”, scrive in Non omnis moriar.
Il presente volume si concentra sull’«Ultimo ritiro» della beata Elisabetta, scritto in prossimità della morte e considerato fin da subito un piccolo capolavoro della letteratura mistica.
Celebrazione, nella dura realtà della sofferenza, di Colui che abita “il Cielo della nostra anima”, il testo è
una lunga riflessione su un unico tema centrale: come vivere fin d’ora “nel Cielo della nostra anima” dove la Trinità risiede ed è preludio di ciò che costituirà un giorno la gioia profonda nel “Cielo della gloria”.
Conquistata dal pensiero del Dio Trinità presente in ogni cosa e sensibile all’amicizia umana, la beata Elisabetta in questa sua ultima fatica esorta credenti e laici a trovare un tempo di “ritiro” personale per avere esperienza viva di Dio. L’ideale contemplativo che vive in lei, dunque, non le impedisce di essere attenta ai bisogni degli altri.
In questa prospettiva si inserisce il volume di Padre Conrad che, facendo propria la volontà della beata di estendere le sue riflessioni al più vasto pubblico, ha introdotto un commento esplicativo a ognuno dei sedici “giorni” e appositi suggerimenti per la preghiera, così da rendere le pagine dell’«Ultimo Ritiro» dense di spiritualità e consigli pratici, più facilmente accessibili.
L'Autrice, ricercando nei Manoscritti di santa Teresina, ne ricostruisce l'esperienza e la dottrina della preghiera. Queste pagine si presentano, così, come un utile sussidio per imparare l'arte della preghiera, ma anche per scoprire aspetti nuovi del volto di questa Santa, Dottore della Chiesa.
"Spesso mi immagino di essere su una rupe deserta, e lì, sola con Gesù, con la terra sotto i piedi, dimentico tutte le creature e gli ripeto il mio amore con parole, che per la verità non capisco; ma mi basta sapere che questo gli fa piacere" (Da Consigli e ricordi, citato a p. 46 di Nella prova come nella gioia).
Un libro per imparare a pregare con gli insegnamenti di Teresa di Gesu e Giovanni della Croce.
Gli autori presentano in questo libro le grandi tappe dell'orazione Teresiana.
Nella Chiesa, Teresa, oltre che come fondatrice e santa, ha lasciato una traccia indelebile come maestra di vita spirituale e, più specificatamente, di preghiera.