L'analysis fidei, ovvero l'analisi dell'atto di fede nelle sue componenti per poterne giustificare la legittimità, è da sempre una questione complessa e dibattuta nella teologia, una «crux theologorum». Il testo la esamina prima proponendone un excursus storico e poi presentandone l'esempio di un esponente di rilievo della manualistica classica, Réginald Garrigou-Lagrange (1877-1964). La sua resolutio fidei, così come lui chiama l'analisi della fede, per essere meglio delineata nei suoi tratti essenziali, viene inoltre messa a confronto con tre impor-tati proposte come quelle di Bultmann, Rousselot ed Alfaro. L'analysis fidei, che potrebbe sembrare desueta e superata, risulta essere ancora attuale ed importante nella riflessione teo-logica odierna, in quanto risponde ad una domanda cruciale per la nostra fede: «Perché credo?».
Nella confusione che sovente regna nel nostro cuore, la coscienza è il luogo in cui matura e cresce la ricerca di una verità che dà libertà. Senza che ciò allontani del tutto dubbi, perplessità e desiderio di cercare ancora, dopo aver trovato. Perché la coscienza è, nello stesso tempo, reale e irriducibile. Di essa non ci si può sbarazzare, come tenta di fare chi vede in essa solo un ostacolo ingombrante sulla strada di comportamenti sciolti da ogni vincolo... La coscienza mi pone in relazione con la sfera dell'interiorità nella quale maturano - attraverso ricerca, illuminazione e discernimento - decisioni che riguardano me, la mia vita, le mie relazioni, i miei giudizi e la direzione da imprimere a essi. In maniera libera e convinta. Ciò fa della coscienza un processo che porta con sé i tremendi ed esaltanti doni della libertà e della responsabilità, come ricorda a più riprese l'autore di questo libro. Presentazione di S. Ecc. Mons. Nunzio Galantino.
Pagine ricche di riflessioni, catechesi, meditazioni nei ritiri ed esercizi spirituali, tenuti in molti anni, su brani della Sacra Scrittura, scelti di volta in volta per il ministero della Parola, da cui scaturiscono gli insegnamenti per la vita cristiana. La finalità è la condivisione del frutto di un lungo contatto con la Parola di Dio, grazie alla sollecitazione del Concilio Vaticano II che, con la costituzione dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione, ha insegnato a riscoprirne il valore nella vita della Chiesa e di ogni credente. I contenuti sono biblici e le riflessioni non hanno sfondo moralistico, richiamano il Magistero e hanno attinenza con la vita del credente. Le riflessioni, raccolte per temi, si riferiscono al mistero dell'Incarnazione, alla Pasqua, alla missione, alla vita cristiana come cammino di santità, alla fede, alla carità. Dei brani presi in esame, di cui si presuppone l'esegesi, si fa una lettura pastorale e spirituale, sollecitando un coinvolgimento etico per lasciarsi convertire giorno dopo giorno dalla Parola di Dio.
Che cosa è la Liturgia? Perché e come partecipare? A queste e a tante altre domande intende rispondere questa pubblicazione, ritornando al testo fondamentale della Costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium, presentato in un agevole commento teologico-pastorale. Ripartire dalla formazione e rimettere al centro della vita cristiana e della pastorale la celebrazione del mistero pasquale di Cristo è l'obiettivo di questo lavoro che commenta puntualmente tutti gli articoli del documento conciliare. Numerosi spunti sorgono nel corso della lettura di queste pagine, facendo di questo libro uno strumento pastorale e di studio, un sussidio utile e adatto a tutti, specialmente in ordine a quella partecipazione "consapevole" e "fruttuosa" alla Liturgia, già additata da Paolo VI come «prima scuola del nostro animo». Il Volume illustra ed educa alla liturgia eucaristica, in occasione della promulgazione della Terza edizione italiana del Messale Romano. Validissimo strumento per ricomprendere la Liturgia, non solo nelle forme, quanto nel suo significato più profondo, a partire dal Testo della Costituzione conciliare.
La carne dell'uomo, la sua fisicità non è affatto un accessorio o uno strumento: è la persona umana. In essa è iscritto un dinamismo teologico che indica una via, una verità e una vita che la carne di Gesù Cristo, Verbo Incarnato, ha mostrato e consegnato a chi crede in lui. Il cammino di queste pagine è scoprire la bellezza di ciò che siamo, dell'unione profonda ma tangibile tra ogni uomo e il Cristo; è rendersi conto di come l'escatologia non è sciolta dal concreto cammino antropologico, ma è intrecciata ad ogni respiro dell'esistenza umana. E la sua direzione non è il nulla della tomba, ma l'oggi di un'eternità che già ci abita in forza della Pasqua di Gesù di Nazareth. Uno studio approfondito sul pre-destino dell'uomo: "finire" con tutto se stesso, la sua carne, per essere Dio in Dio. L'anthropos apprende come l'escatologia non è una questione del domani, ma si incarna in un oggi che mostra la propria vocazione, che eleva nella vocazione e che realizza la vocazione di essere in Cristo. E, per mezzo di Cristo, di essere nell'eterno.
Fratel Arturo Paoli, attraverso le conversazioni che vengono qui riportate, dimostra la capacità straordinaria di mettere il lettore davanti ad una scelta di campo: o si è a favore del progetto di Dio, o si è contro. Non esistono alternative più moderate. Si può rispondere soltanto con la decisione di collaborare al progetto di Dio, sentendo nell'intimo - come nella parabola del Samaritano - la sofferenza di quanti sono umiliati e oppressi. L'attualità delle parole di Arturo Paoli, anche di quelle di quasi trent'anni fa, è uno stimolo ad assaporare la saggezza di una persona che ha sempre sentito vicino a sé l'Amico e ne ha ascoltato la voce. Ad ascoltare la testimonianza di tutta una vita in cui l'obbedienza alla Chiesa, mai cieca e passiva, è stata la spinta forte a parlare con parresia ai potenti, e mite nell'essere solidale con gli scarti del mondo, sapendo che sono la perla del Vangelo, nascosta nel campo. L'attualità delle parole di Paoli è uno stimolo ad assaporare la saggezza di chi ha avuto per amico Cristo di cui ne è stato testimone veritiero e credibile. Una fonte di saggezza dalle parole di un Mistico dei nostri tempi.
Oggi risulta difficile offrire il messaggio evangelico nella sua pienezza in un linguaggio accessibile.
Il volume riesce ad accostare il Vangelo alla cultura moderna, e spiegare o far in qualche misura capire, di proporzionare la dottrina di Cristo alla mente e alla mentalità del lettore.
In quali termini possono configurarsi la posizione dei credenti nella società e l’impegno dei cristiani in politica? C’è ancora posto per il dio di Gesù Cristo ed è ancora ragionevole credere in una società fortemente secolarizzata e in gran parte indifferente al fatto religioso? C’è ancora spazio per verità assolute in un mondo nel quale tutto sembra lecito e tutto è opinabile? Sono alcune domande a cui si tenta di dare una risposta nei cinque saggi contenuti in questo volume. Scritti in occasioni diverse, essi affrontano argomenti teologico-spirituali di varia natura che, se pur eterogenei almeno in apparenza, trovano organicità nell’intento di offrire alcune essenziali coordinate interpretative con le quali abitare da credenti questo nostro tempo senza disperdersi nei meandri di un legittimo, sebbene talvolta disorientante, pluralismo di ordine culturale, etico e religioso.
Contemplare il volto di Cristo è l’esortazione di S. Giovanni Paolo II presente nella Novo Millennio Ineunte. La contemplazione nasce dalla consapevolezza di essere di fronte ad un capolavoro uscito dalle mani stesse di Dio da sperimentare nella fede, non è l’estasi che si prova di fronte ad uno splendido capolavoro dell’arte, uscito dalle mani dell’uomo, né di fronte ad uno splendido volto di una persona...
Il volto indica la stessa persona di Gesù, vero Dio e vero uomo, la sua identità, le sue due nature, la sua vita, il suo cuore, il suo insegnamento, i miracoli, i misteri dell’intera sua esistenza. Il volto è l’aspetto esteriore più immediato e percettibile che consente di penetrare l’interiorità, l’anima, il cuore, i sentimenti di una persona.
Nella contemplazione del volto di Cristo, lo Spirito Santo è l’anima.
Il testo nasce dall'esperienza di insegnamento di logica a studenti di filosofia che proseguono il loro studio con la teologia. In ogni capitolo si mostra concretamente una possibile applicazione delle nozioni apprese di logica a questioni di ambito teologico. In particolare, un filo conduttore è dato dalle prove dell'esistenza di Dio. Il capitolo finale presenta il pensiero di Abelardo, in cui logica, linguaggio e teologia si presentano intelligentemente connessi.
Il testo si distingue e dissocia dalle non poche Cristologie moderne e contemporanee per le quali il "Gesù della storia" non sarebbe "il Cristo della Fede". Il loro intento critico è quello d'incapsulare Gesù Cristo nella categoria del mito, oppure di liberarlo dai significati della sua mitizzazione con una ricerca al di là delle fonti storiche, là dove il mito sarebbe nato. Quanto al metodo il testo si distingue pure dai principi formali e dalla distribuzione contenutistica dei manuali di Cristologia. L'autore, infatti, raccogliendo i dati della più pura ed ininterrotta tradizione cattolica, fissa il suo sguardo sul Cristo della Chiesa, quale la Chiesa stessa propone alla Fede dei suoi figli con il secondo articolo del Credo e con le formulazioni dogmatiche dei Concili ecumenici cristologici. La contemplazione, peraltro, non esclude la fondazione critica d'ogni singolo asserto attraverso un procedimento in cui teologia biblica, Tradizione, filologia e retta ragione rendon il loro omaggio a Cristo.
Il volume raccoglie alcuni studi, prodotti nell’arco di un decennio, che hanno come tema esplicito o come sfondo le indicazioni fornite da Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fides et ratio” (1998). Vi si troveranno lavori di indole metodologica, studi di filosofia della religione e pagine di tipo progettuale; quanto ne risulta si offre come sussidio didattico per gli studenti delle Facoltà Teologiche e come un contributo al dibattito su temi di grande attualità, come la circolarità tra fede e ragione, il dialogo possibile tra le grandi tradizioni di pensiero europeo d’Occidente e d’Oriente (donde anche il titolo del volume), l’apporto del pensiero filosofico alla formazione di un nuovo umanesimo cristiano per la nuova evangelizzazione.
L'intento di questo lavoro è offrire un piccolo segno di speranza, una compagnia, come espressione del ministero della consolazione.
Un volume frutto di lunghi anni di insegnamento della materia. La prima parte presenta le questioni introduttive più importanti, utili per comprendere la situazione vitale in cui il vangelo è stato scritto, il suo processo di formazione, le differenze con i sinottici, il problema dell’autore.
La seconda sviluppa in maniera organica e coerente la teologia del quarto evangelista, mettendo in particolare rilievo la prospettiva cristologica che sta alla base dello scritto. Di particolare interesse la presentazione della visione ecclesiologica dell’Autore, strettamente connessa con quella cristologica, per terminare indicando quali sono le linee basilari dell’etica giovannea e la loro novità nell’ambito neotestamentario.
Alberto Casalegno è un padre gesuita che ha compiuto i suoi studi alla Facoltà di Filosofia Aloisianum di Gallarate (VA), alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, con sede a Napoli, all’Istituto Biblico di Roma, dove ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura. Ha concluso la sua formazione alla Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito il Dottorato in Teologia. Ha iniziato a insegnare esegesi del Nuovo Testamento nel 1974, dando il suo contributo alla FIST di Torino, al Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) di Monza, alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Ha passato molti anni in America Latina, sempre insegnando materie bibliche nel Centro de Estudos Superiores della Compagnia di Gesù, a Belo Horizonte, in Brasile. Attualmente è professore straordinario alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, e collabora con l’Istituto Regionale di Formazione Presbiterale (IRFP) di Belém do Pará, in Brasile. Tra le sue pubblicazioni: Gesù e il Tempio. Studio redazionale di Luca-Atti, Morcelliana, Brescia 1984; Paulo, o evangelho do amor fiel de Deus, Ed. Loyola, São Paulo, 2001; Lucas, a caminho com Jesus missionário, Ed. Loyola, São Paulo 2003; Ler os Atos dos Apostolos. Estudo da teologia lucana da missão, Ed. Loyola, São Paulo 2005. Inoltre ha pubblicato articoli su diverse opere teologiche in collaborazione e su riviste specializzate sia in Italia che in Brasile.
La parabola della filosofia dell’essere nella cultura occidentale (prima parte): la sua nascita nella Grecia classica; il suo fiorire nella cultura medievale, con la riscoperta e la valorizzazione di Aristotele; la sua entrata in crisi con la modernità filosofica e con l’imporsi dei saperi scientifici; il suo tramonto, oggi, in un’epoca caratterizzata dalla frammentazione dei saperi e dal predominio delle tecnologie.
L’itinerario teoretico (seconda parte) è l’invito alla scoperta e all’appropriazione della metafisica latente, costitutiva di ogni singolo soggetto umano, con la quale è possibile giustificare tanto la ricerca di un sapere integrato nei confronti dell’universo empirico, quanto l’esigenza di una fondazione ultima, aperta al riconoscimento della Trascendenza e alla significatività dell’esperienza di fede.
Saturnino Muratore è presbitero della Compagnia di Gesù. Ha compiuto gli studi di filosofia all’Aloisianum di Gallarate e all’Università di Genova e gli studi di teologia alla Facoltà Teologica di Napoli e all’Università Gregoriana di Roma. Dal 1976 è docente di filosofia teoretica presso la Sezione San Luigi della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, di cui dal 1984 al 1990 e dal 1999 al 2004 è stato Vice Preside. Ha pubblicato, tra l’altro, un ampio studio sulla dottrina tomista del conoscere (D’Auria, Napoli 1984), diversi saggi sulle specializzazioni funzionali in teologia e il volume L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio (AVE, 1993). In vari periodi è stato Direttore della rivista «Rassegna di Teologia». È membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Teologica Italiana.
Un trattato di teologia morale che illustra i temi della responsabilità personale per la vita di fede. Il prof. Bastianel, riconsidera l’intera materia mettendo al centro la relazione personale del credente con Dio in Gesù Cristo. La seconda parte ripropone un testo che ha avuto precedenti edizioni e che continuava ad essere richiesto (La preghiera nella vita morale cristiana, Casale Monferrato 1986). Il tema della preghiera come esplicita relazione con Dio, viene trattato dal punto di vista della responsabilità etica che essa pone alla coscienza del cristiano, in forza della fede donata.
Sergio Bastianel sj insegna alla Gregoriana di Roma e alla Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale – Sezione “San Luigi” di Napoli.
Il testo si articola sull'incontro di Gesù con la samaritana. Una brocca è della donna che la usa per attingere acqua dal pozzo con cui si disseta, ma solo temporaneamente perché l'acqua che ella possiede fa tornare la sete. L'altra brocca è quella che Gesù non ha. Egli, però, dona la vera acqua che zampilla per la vita eterna ed estingue la sete per sempre. Con quell'acqua si disseta l'uomo che cerca Dio e il pozzo diventa il luogo-simbolo dell'incontro con Cristo che dona lo Spirito. L'intento specifico è proporre, alla meditazione dei credenti, la rivelazione di Gesù, dall'Incarnazione fino alla glorificazione sulla croce, alla risurrezione e all'ascensione, attraverso i densi temi teologici che l'evangelista Giovanni presenta. La nostra storia è compresa in quell'incontro, in quel dialogo, nei simbolismi mai bene interpretati e mai in maniera univoca. La nostra storia è vissuta come un dialogo sempre in atto. La samaritana giunge a conoscere Gesù, giunge alla fede in lui; noi non sappiamo a che punto siamo di quell'incontro e del nostro cammino!