Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare... È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l'eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo "Olga di carta. Il viaggio straordinario", ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d'altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi. Età di lettura: da 9 anni.
Bibi è una bambina danese con una grande fortuna: ha un papà capostazione e così ha i biglietti gratis per girare tutta la Danimarca. Veramente la gira anche in bicicletta, sui carri bestiame, o al seguito dei bovari. Sembrerebbe una vagabonda, ma non lo è: la sua curiosità la spinge a raccogliere mille informazioni su come vive la gente, sugli usi del passato; e poi è bravissima a disegnare, porta sempre un notes appeso al collo e lo riempie di schizzi. Ci sono animali da curare e Bibi gira con una cicogna ferita sottobraccio. Solo una cosa non ama: la nobiltà. Perché i suoi nonni conti che vivono in un castello si sono arrabbiati con la mamma quando ha sposato un capostazione, finché la mamma non ne è morta. La stessa Bibi aveva un nome nobile: Ulrica Elisabetta, ma l'ha scambiato con quello della sua amica Bibi. Bibi è un nome corto, ha un suono divertente e lei fa presto a firmare, quando scrive dai viaggi le tante lettere al suo papà. Età di lettura: da 8 anni.
"Non sono uno specialista di cani. Solo un amico. Un po' cane anch'io, può darsi. Sono nato nello stesso giorno del mio primo cane. Poi siamo cresciuti insieme. Ma lui è invecchiato prima di me. A undici anni era un vecchietto pieno di reumatismi e di esperienza. Morì. Io piansi. Molto". Ecco cosa dice Daniel Pennac, l'innamorato dei cani. Quando avremo letto la storia del Cane, sapremo non solo tutto sul suo mondo, ma impareremo anche molto su quello degli uomini: come appariamo agli occhi del cane. quanto dobbiamo venir ammaestrati. Un inno all'amicizia tra uomo e cane, una storia sull'amore, la paura e la voglia di libertà. Età di lettura: da 10 anni.
Questa volta gli inseparabili amici dovranno costruire una casa per Isaia, trovare una colazione per Tigro, quasi incontrare di nuovo un Effalumpo, inventare un gioco, sbalzare Tigro, compiere un’Impresa Eroica e infine dire Addio a Christopher Robin. Allora, anche se sono solo dei pupazzi, sono dotati di una Personalità Autonoma? Bisognerebbe chiederlo a Gufo, che è molto bravo con le parole difficili e sa scrivere mercoledì' in modo che non sembri un sabato. Ma forse basta chiederlo ai milioni di bambini che hanno letto questo grande classico in tutto il mondo.
Alan Alexander Milne (A.A. per gli amici) è nato a Londra nel 1882; è stato giornalista, romanziere, poeta e commediografo. Ha scritto 33 commedie, 12 romanzi e, per un certo periodo, è vissuto raccogliendo gli errori dei giornali e pubblicandoli sul suo. Ma è diventato uno degli scrittori più letti e più famosi di tutto il mondo grazie a Winnie Puh e La strada di Winnie Puh, che sono stati tradotti in 31 lingue, compreso il latino e l’esperanto. E' morto nel 1956.
Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra. Età di lettura: da 8 anni.
Un bambino e suo padre tutte le domeniche fanno una passeggiata in campagna. Ma le siepi di biancospino e gli alberi ostruiscono la vista del bambino che vorrebbe vedere le stesse cose che vedono gli uccelli che passeggiano nel cielo. Il bambino è bravo ad arrampicarsi e conquista la cima di un albero ma anche questo non gli basta. Vuole più spazio. I colori, i profumi, le geometrie dei campi coltivati, la lentezza del volo degli uccelli, i ritmi placidi della vita contadina nella prosa limpida e splendente di Giono.
IL LIBRO
I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. "Banco di aringhe a sinistra" stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l'amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti.
I GIUDIZI
"Sepúlveda costruisce con la consueta maestria letteraria un mondo dove che è in difficoltà è il valore supremo, dove - lezione non trascurabile - riesce a volare 'soltanto chi osa farlo'."
Bruno Arpaia
UN BRANO
"«Promettimi che non ti mangerai l’uovo» stridette aprendo gli occhi.
«Prometto che non mi mangerò l’uovo» ripeté Zorba.
«Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo» stridette sollevando il capo.
«Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo».
«E promettimi che gli insegnerai a volare» stridette guardando fisso negli occhi il gatto. Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza.
«Prometto che gli insegnerò a volare. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto» miagolò Zorba balzando direttamente sul tetto."
L'AUTORE
Luis Sepùlveda è nato in Cile nel 1949 e vive attualmente in Spagna, nelle Asturie. E' autore di romanzi, racconti e commedie. Membro attivo dell’Unità Popolare cilena, dopo il colpo di Stato militare negli anni Settanta ha dovuto abbandonare il suo paese. Ha viaggiato e lavorato in Brasile, Uruguay, Paraguay e Perù e ha vissuto per sette mesi in Ecuador, tra gli indios Shuar. Ha girato tutto il mondo, anche sulle navi di Greenpeace.
Il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, usci- to nel 1989, gli ha aperto la strada del successo internazionale. Amatissimo dal suo pubblico, e in particolare dai lettori italiani, ha firmato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio pubblicati in Italia da Guanda.
Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un'impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta "come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione". Età di lettura: da 10 anni.
Joakim, otto anni, in attesa di un fratellino, è rimasto solo in casa. Sua madre, colta dalle prime doglie, è corsa in ospedale accompagnata dal padre. Joakim guarda fuori dalla finestra: a un tratto si accorge che c'è un bambino appeso per i calzoni e a testa in giù a un albero del giardino. E' una strana creatura, simile a un umano, ma non del tutto uguale. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle proprie origini, finendo quasi inavvertitamente col porsi i grandi interrogativi che riguardano la vita e il suo significato.
Il grande ascensore di cristallo è il seguito della Fabbrica di cioccolato, ma anche un incredibile romanzo di fantascienza a sé stante, scatenato e sarcastico. Una presa in giro delle campagne pubblicitarie che sorgono intorno ai viaggi interplanetari, con Presidenti infantili devoti alla loro Tata e Alberghi Spaziali infestati da malefiche uova: i Cnidi Vermicolosi. E per ogni circostanza il signor Wonka, proprietario della fabbrica, ha una trovata, una battuta, una stupefacente soluzione: un po' prestigiatore, un po' clown, un po' filosofo. Età di lettura: da 8 anni.
In occasione dell'uscita nelle sale del film interpretato da Johnny Depp, diretto da Tim Burton e prodotto da Warner, viene ripresentato in edizione rilegata uno dei libri più conosciuti e amati di Roal Dahl: "La fabbrica di cioccolato". Finalmente vedremo la fabbrica più pazza del mondo, gli Umpa-Lumpa, i prati di zucchero, la cascata di cioccolata, l'ascensore di cristallo...