La neve è macchiata di sangue, attorno alla torre del castello di Kransberg. A pochi metri di distanza, il Führer è asserragliato in un bunker, preda di deliri e paure dopo l'attentato del luglio 1944. Ma Johann Maria Adami non ha tempo di pensare al poco spazio che lo separa dal dittatore, ultimo responsabile del suo internamento a Dachau. Il professor Adami ha un incarico: scoprire la verità che si cela dietro la morte sospetta di un soldato nazista. Suicidio? O un complotto alle spalle di Hitler? Veil Seidel, l'ufficiale delle SS che lo ha prelevato d'imperio dal campo di concentramento, è un suo ex allievo e costringe Johann a una sfida contro il tempo: deve ricorrere a tutto il suo acume per sciogliere l'enigma, non solo nella speranza di salvare se stesso, ma per tenere al sicuro chi più ama. La neve è macchiata di sangue, attorno alle mura della Risiera di Trieste. Non è la prima volta che succede, e Ada teme, anzi, sa che non sarà l'ultima. Ma individuare l'assassino è un'impresa impossibile quando la città stessa è invasa di assassini, che hanno riempito l'aria di cenere e di terrore. Nel seguire le tracce del colpevole, Ada è più che mai sola: non ha più suo padre, catturato dai nazisti perché dissidente e portato chissà dove. Non ha più un compagno, scomparso insieme ai partigiani in fuga. Ha soltanto se stessa, il suo cuore, le sue capacità mediche... e un segreto. Da proteggere a tutti i costi. Questa è una storia di resistenza e coraggio, di orrore e saggezza, di fragilità ed eternità. Questa è la storia di un padre e una figlia, divisi dalla Storia e costretti a lottare con tutta l'anima perché la luce possa tornare a splendere...
Lisa ha dieci anni e vive a Parigi con i genitori quando un giorno, all'improvviso, i suoi occhi smettono di vedere. I primi accertamenti al pronto soccorso non rilevano nulla di anomalo e dopo qualche ora di angoscia la vista sembra tornata. L'oculista è convinto che la bambina necessiti di un consulto psichiatrico, ma il nonno di Lisa, Henry, un vecchio burbero e determinato, è di tutt'altro avviso: se la bambina rischia di perdere la vista, l'unica vera urgenza è mostrarle tutto ciò che di più bello l'uomo ha creato. E così, ogni mercoledì, subito dopo la scuola, fingendo con i genitori di portarla dallo psichiatra, il nonno accompagna la nipote a visitare alcuni tra i più importanti musei del mondo: il Louvre, il Museo d'Orsay, il Beaubourg sono scrigni di meraviglie che si schiudono davanti allo sguardo di Lisa e della sua specialissima guida. Osservando incantati le cinquantadue opere che scandiscono il romanzo, scoprendo la cifra stilistica di un artista, commovendosi davanti all'ineffabile spettacolo di un Leonardo o di un Degas, di un Botticelli o di un'installazione di Marina Abramovic, nonno e nipote compiono un viaggio nel mistero della bellezza, nell'enigmatica capacità dell'arte di mettere a nudo l'animo umano, che cambierà la vita di entrambi. E insieme anche la nostra.
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c'è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell'alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l'incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l'istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell'universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l'ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
Teresa Battaglia ha davvero perso la sfida più grande di tutte? Quella con la sua memoria, contro il suo corpo e la malattia che le ha annebbiato la mente? Tutto lo fa ritenere. È questo che pensano i suoi colleghi, le persone che le vogliono bene, chi le sta intorno. È questo che crede anche Massimo Marini quando, dopo aver ricevuto una chiamata anonima, si precipita in mezzo alle montagne. Dove il bosco più fitto cede il passo all'acqua gelida di lago, qualcosa di enigmatico e terribile è accaduto. Ed è lì che Massimo vede Teresa. Le guance sporche di sangue, lo sguardo smarrito e tra le braccia il cadavere di un ragazzo. Chi era quel giovane? E perché Teresa è lì con lui? Massimo non ha risposte, solo dubbi. Sa, però, che la scena di un crimine è l'ultimo posto in cui dovrebbe trovarsi il commissario Battaglia. Teresa ha irreparabilmente alterato il luogo del ritrovamento e inquinato gli indizi. Ma forse non è davvero così che stanno le cose...
Un pomeriggio d'inverno, freddo da spezzare le ossa, Bina si ritrova sola. Ha ottantatré anni e aspetta suo nipote al parco del Cinghio, un quartiere da cui è meglio tenersi alla larga ai margini di una cittadina perbene. Marta, che di anni ne ha venticinque, e che al Cinghio è cresciuta imparando che il mondo è storto e non lo si può aggiustare, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata, il naso gocciolante, un berretto rosa calato sugli occhi spauriti. Decide di offrirle un tetto per la notte. Poi per la notte dopo e per quella dopo ancora. Marta finisce così per prendersi cura di Bina, e intorno a lei, a proteggere quaranta chili di ossa e grinze, si stringono gli abitanti dell'intera palazzina. Poche strade più in là, Fabio viene preso a pugni: ha sgarrato con la persona sbagliata ed è nei guai, grossi guai. Fabio è il nipote di Bina e, mentre Marta prepara il letto per la nonna, lui bussa alla porta di Genny, un'ex prostituta in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande. Bina e Fabio vivono giorni sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell'attesa che qualcosa accada. Qualcosa accadrà. E il destino rimescolerà il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte. Quei giorni freddi si faranno via via più caldi dentro le palazzine di appartamenti rattoppati: tra coperte rimboccate, il rumore del caffè che sale nella moka, il profumo del sugo e una carezza sulla fronte, Marta, Bina, Fabio e Genny scopriranno che dietro ogni abbandono, nascosti sotto ogni solitudine, sopravvivono sempre la forza di amare e il bisogno di prendersi cura l'uno dell'altro.
Cuba, metà del XIX secolo. Una grande nave raggiunge la spiaggia di Jibacoa. La stiva non contiene merci, ma qualcosa di ben più prezioso, e al tempo stesso assai più a buon mercato: persone. Donne. Schiave. Prelevate dai loro villaggi in Africa con l'inganno, sono uno dei beni più ricercati a Cuba. Nella schiera di ragazze sporche e denutrite c'è anche l'undicenne Kaweka, che finisce tra gli schiavi del potente marchese di Santadoma. Indomita e fiera, Kaweka sente dentro di sé il peso di un'ingiustizia che desidera ardentemente riparare. Col passare degli anni, la causa della liberazione del suo popolo diventa persino più importante dell'amore per Modesto, che ha conosciuto nella piantagione. Perché l'unica schiavitù a cui Kaweka è disposta a sottomettersi è la lotta per la libertà. E spinta dalla sua vocazione decide di fuggire, mentre all'orizzonte si addensa lo spettro della guerra di indipendenza di Cuba e delle prime rivolte degli schiavi... Madrid, oggi Lita ha una promettente carriera nella prestigiosa banca dei marchesi di Santadoma, i quali stanno cercando di mettere a punto una lucrosa vendita del proprio istituto a un gruppo finanziario americano. Ma Lita non è solo una giovane donna in carriera nel difficile mondo della finanza: è la figlia di una domestica di casa Santadoma, e nella lotta per farsi valere porta su di sé anche il peso del riscatto dalle umili origini e del colore della propria pelle. Un'inattesa visita a Cuba la avvicina non solo alle sue radici, ma anche a una sconvolgente rivelazione sulla storia della propria famiglia. Una rivelazione che la riconnette a un mondo potente e ancestrale, mentre affiorano verità sempre più inquietanti sull'origine dell'immensa fortuna dei marchesi... Un romanzo che attraverso i secoli e le generazioni racconta la straordinaria epopea di due donne coraggiose, legate dal sangue e da un ideale, alla ricerca di giustizia e libertà e disposte a combattere fino alla fine pur di ottenerle.
Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina... Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l'aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l'addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c'è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipnosi, non gli è sconosciuta. E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino. Perché a undici anni Pietro Gerber è morto. E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.
Sofia Suarez, vedova tranquilla, infermiera amabile, vicina apprezzata da tutto il quartiere è stata assassinata. Ma chi è stato? E perché? Se lo chiedono la detective della Omicidi di Boston Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles mentre osservano il cadavere della donna uccisa a colpi di martello. L'omicidio, infatti, sembra non avere alcun senso: chi avrebbe potuto avercela con quella donna così mite e benvoluta? Il duo brancola nel buio, nessuna pista sembra promettente, così iniziano a scavare nel passato di Sofia, che si rivelerà essere diverso da quel che pareva... Nel frattempo, qualcun altro comincia a sospettare che nel proprio quartiere stia succedendo qualcosa di strano. Si tratta di Angela Rizzoli, madre di Jane, che, oltre al sangue, condivide con la figlia il talento di percepire il pericolo prima di chiunque altro. E Angela stavolta ha la netta sensazione che dei semplici pettegolezzi nascondano in realtà qualcosa di inquietante: i nuovi inquilini dell'appartamento di fronte, la ragazza fuggita dalla casa in fondo all'isolato e altri piccoli eventi che potrebbero essere collegati tra loro. Jane fatica a credere alle congetture della madre, nota per la sua fervida immaginazione e il gusto per la tragedia. E così Angela si ritroverà a indagare da sola tra i suoi vicini, temendo che in mezzo a loro ci sia un lupo in agguato, mentre Jane e Maura, assorbite dal loro caso, rischiano di non udire in tempo le sue grida di avvertimento...
Facciamo il punto. Costanza, dopo la laurea in medicina, è stata costretta a lasciare la sua amata e luminosa Sicilia per trasferirsi nel freddo e malinconico Nord. A tenere in caldo i cuori, però, ci pensa Marco, incantevole padre della sua incantevole Flora che Costy, non senza qualche incertezza, ha deciso di portare nella vita della figlia. Dopo varie tribolazioni, Marco ha praticamente lasciato la storica (e decisamente perfetta) fidanzata all'altare. Costanza (seppur decisamente imperfetta) credeva che l'avesse fatto per lei, ma non ne è più così sicura considerato che Marco prende tempo e si comporta in modo piuttosto ambiguo. Come sempre, però, nella vita di Costanza non c'è spazio per la riflessione: lei è una madre lavoratrice e precaria che al momento si sta autoconvincendo di aver compiuto la scelta giusta decidendo di lasciare l'Istituto di Paleopatologia di Verona per un impiego da anatomopatologa a Venezia. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, gli ex colleghi la richiamano per un incarico dal lauto compenso: l'ultima discendente di un'antica famiglia veneziana, gli Almazàn, desidera scoperchiare le tombe dei suoi antenati per scoprire cosa c'è di vero nelle dicerie calunniose che da secoli ammantano di mistero il casato. Costanza non vorrebbe accettare, ma questa storia a tinte fosche solletica la sua curiosità... e poi scopre che nell'operazione è coinvolto anche Marco. Che il cantiere possa rappresentare un'occasione d'oro per trovare un equilibrio vita-lavoro? O, per meglio dire: che il cantiere possa rappresentare un'occasione d'oro per cercare di capire cosa c'è davvero tra lei e Marco? Con coraggio, determinazione e tanta, tanta costanza, questa eroina dai capelli rossi affronterà nuove sfide, svelerà antiche trame mentre proverà a comprendere il suo cuore.
Londra, settembre 1914
"Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell'indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite. Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l'immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine. L'invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d'ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un'impresa folle e necessaria. E' per me un'autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere. A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento."
Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell'Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l'ha nutrito, l'ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L'unico in grado di risvegliarlo è l'addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco - un gesto, una combinazione di parole - che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L'ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.
A dieci anni dal primo romanzo della serie "L'allieva" torna Alice Allevi. Torna Alice Allevi in tutta la sua splendida e perfetta imperfezione. Torna Claudio Conforti, per tutti e tutte ormai solo «CC»: mente brillante, parlantina spesso caustica, cuore solo all'apparenza ruvido. Torna il cast di comprimari che per dieci anni esatti ha entusiasmato lettrici e lettori, facendo innamorare, sorridere, disperare e a volte perfino arrabbiare. Alice è tornata dopo un intenso periodo vissuto a Washington insieme a Claudio Conforti, e c'è una ragione precisa dietro la decisione della coppia più scintillante della medicina legale. Per Claudio, infatti, questa è l'occasione della vita: la Wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell'istituto sembra aperta e subito chiusa: CC appare come la persona ideale per assurgere al ruolo di nuovo «Supremo» dell'istituto. Ma, mentre lo scatto di carriera di Claudio, contro ogni previsione, si rivela tutt'altro che facile, Alice - ora medico legale praticante a tutti gli effetti - si trova coinvolta non in uno ma in ben due casi che presto si dimostrano in grado di mettere alla prova il suo ben noto fiuto investigativo. Da un lato, l'incidente stradale di cui è vittima una giovane studentessa di un prestigioso collegio potrebbe nascondere qualcosa di più terribile della semplice fatalità, anche perché il colpevole è fuggito e sembra impossibile stanarlo. E dall'altro c'è di mezzo un bambino smarrito che non parla e di cui non si sa bene nemmeno l'età. Spinta dalla sua naturale empatia, e da una buona dose di voglia di ficcanasare, Alice si troverà coinvolta dalle due vicende, molto più intimamente di quanto lei (e CC stesso) si potevano mai immaginare.
«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso. Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero. Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità. Perché oggi ascolterò un assassino, e l'assassino parlerà di me.» Dopo "Fiori sopra l'inferno" e "Ninfa Dormiente", torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L'indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un'epoca.
Tutti la chiamano Willy, ma lei si chiama Antonia come ha voluto la donna che l'ha messa al mondo e subito abbandonata in un istituto di Rotterdam, in Olanda. Siamo agli inizi del Novecento e la famiglia che l'ha adottata si trasferisce negli Stati Uniti in cerca di fortuna. A New York, Antonia viene indirizzata giovanissima alla carriera sicura di dattilografa da una madre adottiva assai poco amorevole. Ma le sue mani, che battono rapide sulla tastiera, nascondono ben altre doti. Perché nella Terra delle grandi opportunità, anche Antonia ha un sogno da realizzare: diventare una direttrice d'orchestra. E quando lascia l'ufficio, corre al suo secondo lavoro di maschera in una sala da concerti, per pagarsi le lezioni di pianoforte. Nel 1926, dopo un durissimo esame di selezione, Antonia viene ammessa (unica donna) al più maschile dei corsi di una maschilissima istituzione: la classe di direzione d'orchestra al Conservatorio della città. E sarà solo l'inizio di un percorso solcato da innumerevoli ostacoli e pregiudizi. L'incontro fortuito con il rampollo di una famiglia di aristocratici non le sarà d'aiuto, ma le dischiuderà le vette e gli abissi dell'amore. Quando però perde il lavoro e la madre la caccia di casa, si trova davanti a una scelta molto difficile. Partire per l'Europa e dedicarsi completamente alla carriera musicale, o restare negli Stati Uniti insieme all'uomo che ama? In un viaggio fra Vecchio e Nuovo Mondo, nel pieno fermento di un'epoca dove tutto sembrava possibile, seguiamo la vita avventurosa di Antonia fra mille peripezie. E ci emozioniamo davanti al coraggio e alla dedizione, alle lotte e alla caparbietà di una donna che rappresenta un vivido (e attualissimo) esempio anche a un secolo di distanza.
Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell'albero l'ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un'indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico... E di terribile.
«Tutto il mondo affrontava la stessa prova. Qualcuno ne approfittò per cambiare». Cosa racconteremo di noi e della nostra vita ai nostri nipoti? Mattia decide di iniziare dalla primavera dei suoi nove anni, nel 2020, quando, mentre il mondo da un giorno all'altro si rinchiude in casa, si ritrova costretto nel microcosmo di un condominio di ringhiera a fronteggiare il suo più grande nemico: quel padre che l'aveva abbandonato quando aveva solo tre anni. Mentre tutto si stravolge, l'ansia e la paura prendono il sopravvento, la scuola viene racchiusa in un computer, i vicini cantano dai balconi e gli amori vivono storie impossibili, il piccolo Mattia, grazie all'aiuto di una nonna che dai libri e dalle stelle ha appreso la tenera saggezza della vita, e di una sorella ribelle e affettuosa, comincerà a capire qualcosa di nuovo e importante: diventare grandi significa anche provare a scommettere sugli altri e imparare a fidarsi. Persino dei più acerrimi nemici. Massimo Gramellini, con la sua empatia, ci racconta in una storia di sentimenti e speranze la sorprendente scoperta di potersi continuamente reinventare.
Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s'intravede all'orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L'uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L'uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l'eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall'incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un'ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l'uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c'è un'altra cosa che l'uomo che pulisce non può sapere: là fuori c'è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l'oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C'è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l'ombra invisibile che si trova al centro dell'abisso.
Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una ?glia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta ?glia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l'aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l'inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le s?de della vita: i colleghi dell'Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un'innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l'ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l'importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un'altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.
Sembra un semplice benzinaio, Valerio, nella sua tuta scolorita alla stazione di servizio di Anzio. Ma lo sguardo disilluso fa pensare che abbia alle spalle una storia più complicata, una storia finita male. Ed è proprio così: Valerio è un ex poliziotto, allontanato dalle forze dell'ordine in strane circostanze. Persi il lavoro e la famiglia, per sfuggire al dolore si è confinato in una vita di provincia solitaria e anonima. Fino al giorno in cui lo raggiunge la notizia che dalle acque torbide del Tevere è emerso il cadavere di suo figlio, Ettore, un ragazzo ribelle e idealista con cui Valerio ha rotto i rapporti da tempo. Il caso viene presto archiviato: suicidio. Ma Sara, una collega con cui Valerio ha avuto una storia che non è mai finita davvero, gli confida i propri dubbi sulla ricostruzione dei fatti. E lui decide di tornare a Roma per indagare. I dubbi di Sara diventano presto certezze: Ettore in realtà è stato ucciso, forse perché si era avvicinato troppo a una verità scottante. Valerio decide così di riprendere le fila della ricerca che il figlio non è riuscito a terminare. Ed è proprio attraverso questa indagine contro tutto e contro tutti che Valerio si riavvicina a Ettore, scoprendo una persona molto diversa da quella che credeva di conoscere. Un confronto dal quale uscirà profondamente cambiato.
«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. Il nemico, con i suoi cecchini - diavoli bianchi, li chiamano - ci tiene sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i «fiori di roccia». Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.» Con "Fiore di roccia" Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto mentre mercanti e banchieri sono in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione dell'Inquisizione minaccia la non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della «cattedrale del popolo». E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno... Un'opera in cui avventura e sentimento si uniscono al romanzo di una città, protagonista anch'essa di una straordinaria vicenda corale, restituita nella drammaticità dei suoi momenti cruciali così come nella sua vivacissima quotidianità, in un'ambientazione capace di ricreare luci e ombre di un Medioevo di ineguagliabile fascino.
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei.
I newyorkesi non si fanno intimidire facilmente, ma qualcuno sta facendo del suo meglio per spaventarli sul serio. Dopo due esplosioni generate da ordigni inspiegabilmente avanzati, la città che non dorme mai è in allarme. Il detective Michael Bennett, insieme alla sua vecchia amica Emily Parker dell'FBI, deve individuare e catturare i criminali che si celano dietro gli attacchi, nascondendosi nell'ombra e nel caos che hanno generato. Sulla scia di un assassinio agghiacciante, in una corsa contro il tempo, sfidando il nemico più pericoloso che abbia mai affrontato, Bennett comincia a sospettare che questi eventi misteriosi siano solo il preludio di una minaccia più grande. Si troverà quindi costretto a ricorrere a ogni sua risorsa per salvare la sua amata città, prima che il peggiore incubo di tutti diventi realtà.
L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.
Barcellona, 1901. La città attraversa un momento di estrema tensione sociale: la miseria delle classi più umili si scontra con il lusso dei grandi viali, nei quali originalissimi edifici appena sorti o in costruzione annunciano l'arrivo di una nuova e rivoluzionaria stagione artistica, il Modernismo. Dalmau Sala, figlio di un anarchico giustiziato dalle autorità, è un giovane pittore e ceramista che vive intrappolato tra due mondi: da un lato quello della sua famiglia e di Emma Tàsies, la donna che ama, entrambe attivamente impegnate nella lotta operaia; dall'altro, quello del lavoro nella fabbrica di ceramiche di don Manuel Bello, il suo mentore, ricco borghese dalla incrollabile fede cattolica...
Don Tillman e Rosie Jarman sono tornati in Australia dopo dieci anni trascorsi a New York, e stanno per affrontare la sfida più difficile. Hudson, il loro figlio, fa fatica a scuola: è molto impacciato e non riesce ad ambientarsi. Don ha passato metà della sua vita cercando di sentirsi al posto giusto. Quindi chi meglio di lui può insegnare ad Hudson ciò di cui ha bisogno? Il Progetto Hudson richiederà l'aiuto di vecchi e nuovi amici, e porterà Don a riflettere sulle innumerevoli sfide che la vita ci pone. Sarà necessario guidare Hudson passo per passo in molte situazioni, e imparare a lasciarlo andare in tante altre. Nel frattempo non mancano mille problemi da risolvere: la Vergogna della Lezione di Genetica, i guai di Rosie al lavoro, l'allontanamento del suo migliore amico Gene... E soprattutto aprire il miglior cocktail bar al mondo.
La bambina ha soltanto dieci anni. Quando la trovano, è immersa in una vasca di deprivazione sensoriale: non sente niente, non vede niente ma indossa delle cuffie collegate a un registratore che le trasmette sempre lo stesso messaggio: «Il mio nome è Sara Eden». I suoi ricordi non esistono più, il passato è un enigma. Le resta soltanto il suo nome e qualche indizio frammentario: una vecchia collana e una polaroid che ritrae uno sconosciuto, con un appunto scritto a mano: «Non ti devi fidare di quest'uomo». La bambina ora è una donna e ha qualche certezza in più. Sa che qualcuno le sta dando la caccia, ma non sa chi. Sa soltanto che non si fermeranno mai. Sa che l'unica possibilità che le resta è trovare l'uomo della polaroid, lo sconosciuto di cui non dovrebbe fidarsi, per tentare di ricomporre i frammenti del suo passato. E sa che c'è qualcosa di oscuro, in quel passato, che la rende pericolosa. Perché Sara Eden potrebbe essere una vittima, ma potrebbe essere anche un'assassina. L'unica cosa che sa per certo è che non può credere a nessuno.
Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.
Con la sua protagonista, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi.Donato Carrisi, Corriere della Sera
Ilaria Tuti sa conquistare e mantenere alta l'attenzione dei lettori. Claudia Morgoglione, Robinson - La Repubblica
Il primo romanzo di Ilaria Tuti, Fiori sopra l'inferno, è un thriller. Ma racconta, attraverso il mistero e la morte, la vita. Antonella Lattanzi, Vanity Fair
Un thriller che entra nelle pieghe dell'animo, e ci fa scoprire un'autrice da seguire attentamente. Marta Cervino, Marie Claire
Una vicenda piena di colpi di scena con una scrittura tesa, rapida e che sa sfruttare l'ambientazione a dovere: le montagne, la natura primitiva, il bosco. Alberto Grandi, Wired.it
Il suo primo giorno all'Università di Oslo, Albert nota una ragazza, Eirin, davanti alla macchina del caffè. Non si sono mai incontrati prima, eppure entrambi sono attraversati da una strana sensazione guardandosi per la prima volta. Trentasette anni dopo, una vita passata insieme, Eirin è a Melbourne a una conferenza sulla biologia dell'acqua dolce. Albert è solo quando riceve notizie davvero terribili da Marianne, il suo ultimo amore in gioventù prima di Eirin. Come può andare avanti dopo aver saputo? Cerca allora rifugio alla Fairytale House, una casetta di legno immersa nel verde che è da sempre il suo posto sicuro, e si concede una scadenza di ventiquattro ore per scrivere la storia della sua vita insieme a Eirin. Così, proprio in quelle ore al di fuori del tempo, prenderà la decisione più importante della sua esistenza. Non si allontanerà da questa vita lasciando dietro di sé una grande menzogna.
Una villetta isolata nel bosco. Una famiglia che ha rinunciato a ogni cosa, compresa tutta la tecnologia che ci circonda, pur di trovare la pace. Invece, troverà la morte. Una strage con un colpevole... Ma senza cadaveri. Un assassino senza passato, senza identità. Senza alcuna presenza su Internet, un uomo che per tutta la sua esistenza è riuscito a sfuggire alle telecamere di sorveglianza. Un enigma in carne e ossa, che non rivela dove ha celato i corpi... Anzi, non pronuncia nemmeno una parola. Solo una muta, inquietante convocazione. Un nome: quello di Mila Vasquez.
La polizia di Oslo indaga sull’omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese Joona Linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in Finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a Rostock, in Germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di Joona Linna. Due giorni prima di essere ucciso l’uomo ha chiamato il commissario, che ora da Stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini. Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall’oscuro passato – il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock – è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di Jurek Walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché Jurek Walter è morto da tempo. Saga Bauer, commissario dei Servizi segreti svedesi e grande amica di Joona, gli ha sparato tre colpi al petto al termine di un lungo inseguimento. Il corpo è finito in mare, ma in seguito la perizia medico-legale ha confermato tutto. Il DNA non mente. E un serial killer non può tornare in vita come Lazzaro. Ma il dubbio si è ormai insinuato nella mente di Joona Linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.
Il peggior incubo di Alex Cross è diventato realtà. Le persone più importanti della sua vita sono sparite, e l'unica traccia che ne rimane è l'odore lasciato nelle stanze e sui vestiti, tra i quali Cross affonda il viso in cerca di speranza e di coraggio. Thierry Nulch, killer spietato e perverso nonché suo acerrimo e storico nemico, spinto dall'odio e dal desiderio di vendetta ha rapito i suoi figli, la moglie Bree e Nana Mama, e minaccia di ucciderli. Sebbene terrorizzato e prossimo alla disperazione, Cross rifiuta di darsi per vinto e, in una folle corsa contro il tempo, ricorre a ogni risorsa possibile nel tentativo di salvare la sua famiglia. Mulch però sembra svanito nel nulla e, facendo leva sulla più grande debolezza di Cross, lo tiene in scacco minacciando terribili torture ai suoi cari, in una estenuante guerra di nervi in cui tutto sembra condurre a un unico obiettivo: fare di Alex Cross un assassino... La posta in gioco non è mai stata così alta. Fino a dove è disposto a spingersi Cross, in cambio della vita di chi ama?"
Nella Roma spietata dei discendenti della dinastia Giulio-Claudia, Nerone rischia la vita più di una volta a causa del suo sangue reale: prima per mano di Caligola che cerca di annegarlo quando è poco più di un bambino, poi quando la sua prozia tenta di imporre suo figlio nella linea dinastica. Nerone impara così una dura lezione: la crudeltà è l'unica alternativa alla morte. Cresciuto nell'amore per l'arte e per la cultura dei greci, il futuro imperatore capisce presto che ogni passo può essere l'ultimo nel covo di serpenti che è la Roma del tempo. Ma ancor più che dalle macchinazioni dei suoi nemici, Nerone deve guardarsi dalla persona a lui più vicina: sua madre Agrippina, una donna ambiziosa e spietata, il cui unico obiettivo è il controllo dell'impero. E proprio quando, attraverso inganni e subdoli espedienti, Agrippina conduce suo figlio ai livelli più alti del potere politico, Nerone riesce a liberarsi dalla feroce presa della madre e a compiere il suo destino, lasciando un segno indelebile nella storia.
IX secolo: la città di Barcellona non esiste. Esiste solo un piccolo e sparuto avamposto ai confini estremi del Sacro Romano Impero, un insediamento di non più di un migliaio di anime governato distrattamente dai franchi. Barcellona è in uno stato di quasi totale abbandono, devastata dagli scontri con i saraceni e sottoposta alla tirannia dei nobili corrotti che sfruttano gli abitanti. Ma è grazie al coraggio e all'ambizione di un uomo, il vescovo Frodoino - incaricato dal re Carlo il Calvo di riportare ordine e civiltà in quei luoghi - che inizia la rinascita. Accompagnato da un gruppo di coloni in cerca di un destino diverso e di una nuova vita, Frodoino è deciso ad affrontare le sfide che lo attendono: intrighi, conflitti e manovre occulte sullo sfondo di una minaccia saracena sempre alle porte. Ben presto Frodoino si scopre conquistato dal fascino di una donna misteriosa, la nobile Gota, fortemente legata alle tradizioni della sua terra e della sua gente, che si innamora, ricambiata, del vescovo. Con l'aiuto di personaggi sia di umile sia di illustre nascita, Frodoino e Gota daranno inizio a una lotta stoica per strappare Barcellona dal destino di terra maledetta nel quale sembra intrappolata, divisi tra i sentimenti che li legano e i doveri imposti da un sogno ancora più grande. Con eccezionale abilità narrativa e allo stesso tempo grande accuratezza nella ricostruzione storica, Juan Francisco Ferrándiz trasporta i lettori in un viaggio epocale, alla scoperta della nascita di una delle città più belle della Spagna e del mondo, e della lotta dei suoi abitanti per la libertà.
Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto mentre mercanti e banchieri sono in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione dell'Inquisizione minaccia la non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità. Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della «cattedrale del popolo». E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno... Un'opera in cui avventura e sentimento si uniscono al romanzo di una città, protagonista anch'essa di una straordinaria vicenda corale, restituita nella drammaticità dei suoi momenti cruciali così come nella sua vivacissima quotidianità, in un'ambientazione capace di ricreare luci e ombre di un Medioevo di ineguagliabile fascino.
È una rara notte di temporali, in Sardegna, quando arriva il mostro. La ragazza era riuscita a fuggire, ma lui, il suo rapitore e aguzzino, l'ha inseguita e l'ha uccisa, incurante del fatto che a pochi metri di distanza ci fosse una pattuglia della polizia. Per questo, subito arrestato, il mostro viene portato immediatamente in carcere. Lì, ad attenderlo, c'è un mondo chiuso fra mura spesse e sbarre di ferro alle finestre. Lì, soprattutto, c'è Sante. E l'arrivo di quell'assassino è forse l'occasione di redimersi che Sante attende da tutta la vita. Sante ha un segreto, una colpa da espiare, un passato da cui scappare. Eppure, Sante è in prigione per sua stessa volontà. Perché lui non è un carcerato, ma una guardia. La sua è una condanna autoinflitta. Ma quella notte tutto cambia. Può un peccato cancellarne un altro? Perché quel mostro è ricco e protetto. Ha agganci altolocati. Se la caverà, dice a Sante l'avvocato della madre della vittima. L'assassino ne uscirà, a meno che Sante non intervenga. E lo uccida. L'avvocato promette a Sante un alibi, una copertura, una via d'uscita e soprattutto tanti soldi. Uccidere è la cosa giusta? Si chiede Sante. Ma il giorno dopo, nulla di tutto ciò ha più importanza. Perché il mostro è stato ucciso e tutti i sospetti cadono proprio su di lui, su Sante. Che, da quel momento, non ha altra scelta che la fuga... E la ricerca della verità. Un conflitto morale che ci porta a chiederci: noi cosa faremmo? E una verità che emerge poco a poco in un quadro sempre più sconvolgente.
È il 1996. La guerra fredda dovrebbe essere finita da un pezzo, ma c'è un nuovo e altrettanto pericoloso nemico sullo scenario internazionale. Jack Reacher ha trentacinque anni e non ha ancora abbandonato l'esercito. È appena rientrato da una missione che ha portato a termine con successo e viene insignito quella stessa mattina di una medaglia al merito. Ma, poco dopo la cerimonia, Reacher riceve nuovi ordini: dovrà seguire un corso di studio serale. Non proprio la ricompensa che si sarebbe aspettato. Quella sera, arrivato in aula per il corso, incontra altri due «studenti»: un agente dell'FBI e un analista della CIA, entrambi, come Reacher, reduci da missioni vittoriose. I tre si chiedono quale sia il vero motivo della loro presenza in quella scuola, ma i dubbi vengono presto fugati. Una cellula dormiente jihadista ad Amburgo ha ricevuto una visita inaspettata, un corriere saudita in cerca di asilo che attende di concludere un affare sospetto. In una lotta contro il tempo, Reacher e i due nuovi colleghi dovranno sventare un colpo terroristico di proporzioni catastrofiche...
La Casa Bianca è la residenza del Presidente degli Stati Uniti, la persona più osservata, controllata e protetta del mondo. E allora come fa un Presidente a scomparire senza lasciare traccia? Ma, soprattutto, perché dovrebbe farlo?
Suicidio. Questo sostiene la polizia. Ma la vittima, Ian Druitt, diacono della cittadina medioevale di Ludlow, è deceduta mentre era sotto custodia cautelare con l'accusa di un crimine vergognoso. Quando anche l'inchiesta degli Affari Interni conferma che non c'è nulla di sospetto in quanto accaduto, il caso sembra chiuso. Ma la famiglia della vittima non accetta questa versione dei fatti. E ha conoscenze tali da riuscire a far riaprire il caso. Quando il sergente Barbara Havers arriva a Ludlow e inizia a indagare sulla catena di eventi che hanno portato alla morte di Ian Druitt, tutto sembra confermare che si sia tolto la vita. Ma una sensazione che non riesce a scrollarsi di dosso le dice che le cose non sono quelle che sembrano. Decide così di osservare più da vicino gli abitanti apparentemente insospettabili, in gran parte pensionati e studenti, e scopre che quasi tutti hanno qualcosa da nascondere... La verità verrà a galla solo con l'arrivo in paese dell'unico investigatore della Metropolitan Police sufficientemente lucido e indipendente da poter mettere in dubbio l'operato dei colleghi, e svelare le corruttele e connivenze che hanno portato alcuni poliziotti a celare la verità. Questo investigatore è Thomas Lynley.
Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l'isola di Jeju, la loro casa. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria. Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall'esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant'anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?
Luca ama cantare, veder passare i treni e soprattutto nuotare. La piscina comunale dove si allena è il suo posto del cuore: ne conserva gelosamente una foto e la imposta come sfondo del desktop su tutti i computer che incontra. In quella foto la sua piscina "dorme": vuota e quieta, sa operare su di lui il più prezioso degli incantesimi. Quando si tuffa in quel silenzio amniotico il mondo di Luca smette di girare a tutta velocità, e lui riesce ad ascoltare se stesso. Luca ha 21 anni e la sindrome dell'X fragile, una malattia genetica che include i sintomi dell'autismo. Fino a sei anni fa era un ragazzino intrappolato in un mondo apparentemente inaccessibile. Poi qualcosa è cambiato, e porte rimaste a lungo chiuse si sono finalmente spalancate. Il motore del miracolo sono state due donne: Stefania, la mamma, che ha lottato per aiutare il suo ragazzo "fragile" a scoprire la forza e la bellezza che nascondeva dentro di sé, e Maria, la vicepreside che ha accolto Luca in una scuola dove la diversità è considerata per ciò che è: un'incredibile risorsa. In questo libro ci raccontano come Luca ha insegnato, a loro e a tutti gli altri, cos'è e come funziona il suo contagioso superpotere, la forza della fragilità.
Una storia che ha la leggerezza della fiaba e la profondità di un classico. Un'originalissima riflessione sul dolore, l'amicizia, l'amore e il (non) senso della vita a partire dallo «spazio vuoto» che ognuno ha dentro di sé.
«Un romanzo sulla paura di essere veramente noi stessi» – Massimo Gramellini
«Qualcosa di troppo, più che il nome della principessa del nuovo libro di Chiara Gamberale, è un ruggito a un mondo che viaggia con il pilota automatico. La sintesi più bella che potevano mettere insieme Qualcuno di Importante (il Padre) e Una di Noi (la Madre). Per lei non esistono pit-stop. Bisogna correre persino quando le ruote sono sgonfie. E fa niente se gli altri non ti capiscono» – Carlo Baroni, Corriere della Sera
«La Principessa Qualcosa di Troppo crescerà attraversando il dolore e scoprendo che l’amore, a volte, è questione di Niente» – Vanity Fair
«Un romanzo che è anche una fiaba. E che "suona" come una canzone» – Il Venerdì di Repubblica
"... E le prese all'improvviso, una grande nostalgia di Niente..."
La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma quando, per la prima volta, un vero dolore la sorprende, la Principessa si ritrova «un buco al posto del cuore». Com’è possibile che proprio lei, abituata a emozioni tanto forti, improvvisamente non ne provi più nessuna? Smarrita, Qualcosa di Troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a «non-fare qualcosa di importante». Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del «non-fare», del silenzio, perfino della noia: tutto quello da cui è abituata a fuggire. Tanto che, presto, Qualcosa di Troppo si ribella. E si tuffa in Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano essere impazziti, s’innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste, di un Duca sempre indignato e, pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile «nostalgia di Niente» che la perseguita, vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire perché «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». Chiara Gamberale, abituata a dare voce alla nostra complessità, questa volta si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo. Grazie a un tono sognante e divertito, e al tocco surreale delle illustrazioni di Tuono Pettinato, "Qualcosa" ci aiuta così a difenderci dal Troppo. Ma, soprattutto, ci invita a fare pace col Niente.
Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee è un thriller ambientato nel mondo degli amanti dei libri, fra personaggi che alla passione per la lettura e per il sapere hanno votato la propria vita, fino alle conseguenze più estreme…
«Un vero e proprio page-turner con una protagonista indimenticabile: una libraia alle prese con il mistero nascosto fra i volumi della sua libreria.» - The New York Times
Lydia è una ragazza schiva e introversa. Ama nascondersi fra i suoi adorati libri e fra gli scaffali della Libreria delle Grandi Idee presso cui lavora, nel cuore di Denver, Colorado. Una libreria che, in particolare nelle ore di apertura serali, si popola di bizzarri bibliomani che fra i volumi passano lunghe ore. Una sera, poco dopo la chiusura, a Lydia tocca una sconcertante, terribile sorpresa. Uno degli abituali frequentatori, il giovane Joey, si è impiccato fra gli scaffali del piano superiore. Prestandogli i primi soccorsi, Lydia fa una scoperta che cambierà la sua esistenza: dalla tasca dei jeans di Joey spunta una foto. Una foto che ritrae lei da bambina. Perché Joey si è suicidato proprio in libreria? Per quale motivo teneva in tasca quella foto? E perché Lydia ha l’impressione che sia solo il primo di una serie di messaggi che Joey le ha lasciato prima di morire, affidandoli ai libri? Nel tentativo di scoprire la verità, Lydia rievoca immagini di una terribile notte della sua infanzia, dettagli sepolti da tempo nella memoria. E insieme ai ricordi riemergono presenze che pensava di aver lasciato ormai nel passato, come quella di suo padre. Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee è un thriller ambientato nel mondo degli amanti dei libri, fra personaggi che alla passione per la lettura e per il sapere hanno votato la propria vita, fino alle conseguenze più estreme…
Il diario a lieto fine di una giovane Anne Frank.
«L'odissea della sua vita è davvero simile a quella dell'autrice del diario più conosciuto dell'Olocausto, ma con una differenza fondamentale: Carry sopravvisse all'invasione nazista.» - El País
1941. La quindicenne Carry Ulreich vive a Rotterdam e conduce una vita come quella di tante altre ragazzine, godendo dei piccoli piaceri e delle libertà comuni a tante famiglie dell’epoca. Ma la libertà di Carry è destinata lentamente a svanire a seguito dei divieti imposti dai nazisti durante l’occupazione: la requisizione delle biciclette e delle radio, la riduzione degli orari in cui gli ebrei possono uscire di casa, l’obbligo di indossare la stella di David, il divieto di esercitare molte professioni (tra cui quella del padre di Carry, che è sarto), l’imposizione agli studenti ebrei di frequentare scuole solo ebraiche. E, nel giro di pochi anni, lo spettro dei campi di concentramento… Esauriti gli espedienti per evitare la deportazione, agli Ulreich viene offerta un’inaspettata ancora di salvezza: gli Zijlmans, una famiglia cattolica di Rotterdam, invitano Carry e i suoi a nascondersi nella loro casa, correndo un rischio altissimo. E così inizia la loro vita nell’ombra, costantemente avvolti dalla minaccia che li attende al di fuori delle mura della casa che li ospita. Con uno sguardo acuto e lucidissimo sui disagi e i timori affrontati, Carry ci restituisce lo spaccato di vita di una ragazza ebrea costretta a crescere e a formarsi nel momento più terribile del Novecento europeo.
"Fiori sopra l’inverno" di Ilaria Tuti è un esordio letterario coinvolgente e straripante di bellezza per come questa scrittrice friulana tratteggia la sua protagonista piena di rabbia e tenerezza, coinvolta in ogni suo caso fino al midollo. Teresa Battaglia è un commissario di polizia. Di esperienza ne ha tanta alle spalle, ma stavolta si rende conto che qualcosa di diverso sta accadendo, qualcosa che potrebbe sconvolgere per sempre la sua esistenza. Teresa Battaglia è vicina alla pensione, combatte contro il diabete e i primi sintoni di un Alzheimer precoce. Questa guerriera sovrappeso e piegata dalla fatica, intensa come solo chi ha sofferto davvero può essere, si trova a dover fare un nuovo profiling di un assassino, ma la sua mente ha cominciato a tradirla sempre di più ed a tratti perde la lucidità. L’unica cosa che riesce a percepire, forte e chiara, è la sensazione di paura e di pericolo che si avvicina sempre di più a lei e le strazia l’anima. Nei boschi tra le vicine montagne è accaduto qualcosa di tremendo e Teresa sente che quello è solo l’inizio di qualcosa di tremendo. Un assassino si aggira tra le sue montagne e il commissario di Polizia Battaglia deve fare del suo meglio per rimanere lucida e salvare più vite possibile. Ne vale la pena. Per sopravvivere a se stessa e alla sua dignità. "Fiori sopra l’inverno" di Ilaria Tuti è un thriller forte e appassionante, dove il ritmo dei passi che si incamminano sopra le montagne rocciose tiene il lettore incollato alla pagina.
L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro. Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede.
Il Cane, da sempre abituato alle comodità e sicurezze della vita domestica, si ritrova improvvisamente abbandonato per strada, convinto che senza il suo amato padrone non riuscirà a sopravvivere. Appare allora un Lupo misterioso che lo condurrà alla scoperta della natura selvaggia che la città nasconde e proibisce. Comincia così un lungo pellegrinaggio, un viaggio iniziatico verso nord in compagnia di un branco di lupi, attraverso grotte, cascate, boschi, monti e tempeste di fulmini. Per sopravvivere, il Cane imparerà suo malgrado a cacciare e sarà costretto ad affrontare moltissimi pericoli, sino all'arrivo alla bianchissima Montagna della Luna dove, immerso nella luce accecante dei ghiacciai, dovrà finalmente confrontarsi con la domanda più grande di tutte. In una straordinaria armonia di parole e immagini, una storia semplice e profonda sulla natura, l'amicizia e il senso del divino.
Riuscireste a descrivere la vostra vita con una sola canzone? Adam Sharp, ex pianista in un locale di tendenza a Melbourne, attualmente impiegato come consulente informatico a Norwich, sì, e la sua canzone è "You're Going to Lose that Girl", ossia "La perderai". Adam è introverso ma ottimista e, ormai sulla soglia dei cinquanta, è soddisfatto di se stesso, della sua vita. È il giocatore più esperto al quiz musicale del suo pub di fiducia e tutto sembra filare liscio con la sua compagna Claire. Non sarà una vita al massimo, la sua, ma di certo non è una vita triste. Nonostante tutto, però, Adam Sharp ha sempre avuto l'impressione che mancasse qualcosa, la sensazione che nell'armonia rimanesse una stonatura. Più di venti anni prima, dall'altra parte del mondo, aveva avuto una relazione con un'attrice sensuale, brillante e decisa: Angelina Brown. Con lei, mentre lui suonava il piano e lei cantava, aveva scoperto cosa volesse dire trovare l'amore, per poi perderlo. E se quella strana sensazione, quella stonatura fosse nostalgia? Quanto sarebbe diversa la sua vita adesso se Angelina non lo avesse lasciato? E all'improvviso, Angelina lo contatta. Adam conosce tante canzoni che invitano a perdonare, a concedere una seconda occasione. Avrà il coraggio di seguirne il consiglio? "Nell'aria la nostra canzone" è una storia di momenti felici e ricordi, un romanzo sulla gioia di condividere e il dolore dell'abbandono. Ma, più di tutto, ci insegna che è la musica che componiamo con le persone che amiamo quella che ci accompagnerà per sempre.
E se il mondo immaginato da George Orwell fosse più vicino di quanto pensiamo? Jacob e Megan Brandeis stanno per perdere tutto. A New York non sembra esserci più un posto per chi, come loro, vive della propria scrittura. È un mondo che li respinge, costringendoli a una scelta difficile: lasciare ogni cosa e trasferirsi con la famiglia in un villaggio del Nebraska, per intraprendere un nuovo lavoro. Ma non è un posto qualsiasi, né un lavoro qualsiasi. Jacob e Megan diventano parte integrante dell'immenso organismo di The Store. The Store non è solo «un» negozio on line. È «il» negozio on line, dominatore assoluto del mercato... The Store ha tutto e può consegnare tutto, grazie all'utilizzo di droni. The Store riesce addirittura ad anticipare le esigenze dei consumatori. Li conosce bene, anzi troppo bene. The Store è un forziere pieno di desiderabili oggetti, e di terribili segreti... E per tenerli celati The Store è disposto a tutto. Un romanzo pieno di colpi di scena che disegna una società in cui la supremazia del marketing e i grandi monopoli tecnologici sono a un passo dall'avverare l'incubo del Grande Fratello. Una realtà sempre più inquietante, e sempre più vicina...
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso "mediatico". Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'"audience". Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?