Il racconto della vocazione al ministero ordinato si identifica spesso con una serie di incontri e pensieri che fanno maturare la decisione di diventare prete. Analizzando la Tradizione (liturgica e non) ci si rende conto che altri elementi sono presenti nella storia delle chiamate all'ordine sacro: le necessità della Chiesa, le caratteristiche umane e spirituali della persona stessa e infine le sue intuizioni (chiamata interiore). È tutta la Chiesa che, attraverso il ministero del Vescovo, sceglie tra i propri membri chi ritiene idoneo al ministero, li chiama e, dopo il loro "eccomi", li consacra ministri. Riportare armonia tra le necessità della Chiesa, le caratteristiche della persona (criteri di discernimento) e la sua disponibilità sembra oggi quanto mai necessario. La pastorale delle vocazioni al ministero consisterà allora nel proporre la vita cristiana per poter individuare e chiamare coloro che Dio ha scelto. Così avremo persone capaci di considerare il proprio servizio chiaramente destinato, innanzitutto, all'edificazione della Chiesa di Cristo, la Chiesa degli Apostoli, e non alla realizzazione di un sogno o di un progetto personale.
La trama del ministero ordinato ha un ordito sponsale. Questa tesi viene presentata con argomentazioni bibliche da Luca Pedroli e sviluppata con motivazioni pastorali da Renzo Bonetti. Quando si parla di ministero ordinato si stenta a riconoscere il suo ordito sponsale, e tuttavia ordine sacro e matrimonio hanno una medesima trama: quella eucaristica. Come l'unione degli sposi è segno sacramentale del "grande mistero" dell'amore di Cristo per la Chiesa, che culmina nella croce e che è significato e attuato nell'Eucaristia, così i ministri ordinati aiutano la comunità cristiana a comprendersi come Sposa e a scoprire che il vero amore promette l'infinito.
Come cristiani siamo chiamati a comunicare il Vangelo alle persone dove esse si trovano: nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore. Ma è nei momenti di particolare fragilità e di dolore che si cerca, attraverso la vicinanza della comunità e l'accoglienza del prete, il segno dell'amore compassionevole di Dio e la consolazione della speranza. Il prete è chiamato a dare alle persone che soffrono cura e conforto. "Il tempo trascorso accanto a chi è nella prova si rivela fecondo di grazia per tutte le altre dimensioni della pastorale" (Benedetto XVI).
Una riflessione intensa e felice sulla vecchiaia del prete, una stagione non priva di sorprese.
L'appassionata e profetica testimonianza di una chiesa a servizio degli ultimi.
Uomo affascinato dalla Parola, uomo di profonda umanità, uomo capace di ascolto, uomo senza confini... è il Prete. Una testimonianza appassionata del biblista Bruno Maggioni.
Attraverso i territori del sacro, dell'etica, della tecnica, del futuro del cristianesimo e delle radici dell'Occidente, sostando sulla condizione giovanile e sulle metamorfosi recenti del lavoro e delle famiglie e giungendo a toccare le soglie della vita e della morte, Umberto Galimberti offre con questo testo un quadro lucido e avvincente dei tratti della nostra cultura, senza nasconderne le ombre e i pericoli. E ai presti rivolge una richiesta precisa: rimettere in circolazione il fondamento del cristianesimo che è l'amore, minacciato nel nostro tempo di eclissarsi in nome di pseudo valori, che hanno già fatto molta strada nel cuore dell'umanità.
La catechesi tradizionale è in grave crisi. La responsabilità viene attribuita ai bambini e ai ragazzi, televisionati, non seguiti dalle famiglie, dispersi in mille impegni. E se la colpa non fosse tutta dei ragazzi?
Che cosa è successo al «mestiere» di prete negli ultimi quarant’anni? Quali tornanti ha dovuto attraversare? Che cosa rimane dell’antica aura di sacro che lo scortava e che cosa promette la nuova scioltezza di gesti e di parole che oggi lo contraddistingue? È nel tema della benedizione che l’Autore individua il luogo per un ripensamento e una ricollocazione del ministero sacerdotale all’altezza del tempo presente. L’invito è quello di cogliere l’essenzialità del ministero, quale prassi di accompagnamento degli uomini e delle donne nella contingenza dei tempi, alla luce della presenza benedetta e benedicente di Dio.
Informazioni sugli autori
Elmar Salmann ha compiuto gli studi di Filosofia, Lettere e Teologia a Paderborn, Vienna e Münster. Insegna Teologia e Filosofia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e l’Università Gregoriana di Roma. Il suo pensiero verte sul rapporto tra esperienza e simbolismo, cultura moderna e cristianesimo, mistica e filosofia. Presso Cittadella ha pubblicato: Passi e passaggi nel cristianesimo (2009).
Attraverso nove coinvolgenti interviste, condotte con maestria dall'Autore, Pupi Avati, Sergio Basso, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Alessandro D'Alatri, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Saverio Costanzo e Carlo Verdone raccontano il loro incontro con la figura del prete. Una pregevole introduzione sul tema "prete e cinema" impreziosisce ulteriormente il volume.
Attingendo alla grande “bussola” dei testi conciliari e alla sua personale esperienza di un lungo e intenso impegno nell’associazionismo laicale, l’Autrice invita la comunità ecclesiale a un pacato e serrato confronto sul tema della corresponsabilità. Solo attraverso un rinnovato slancio corale, in una più vera comunione perché irrorata dall’amicizia, dal rispetto, dall’accoglienza della diversità dei carismi e dei ministeri, preti e laici possono dare nuovo splendore e vigore al volto missionario della Chiesa. È giunta dunque l’ora di tradurre operativamente la grande riscoperta che il Concilio ha operato della categoria di “popolo di Dio” per dire la verità della Chiesa e della sua missione per il mondo.
Le pagine di questo delizioso volume ci offrono il ''diario di bordo'' dei primi anni di ministero di un giovane prete. Non intendono tracciare un bilancio né impartire una lezione di vita. Restituiscono piuttosto, con spigliatezza e sincerità, la fatica del loro Autore, tra piccoli fallimenti e iniziative portate a segno, di forgiare la propria umanità a misura di annunciatore del Vangelo. Pagina dopo pagina, confidenza dopo confidenza, il testo ci consegna il segreto di ogni autentica passione missionaria: mantenere fisso il proprio sguardo su quello del Buon Pastore. MARCO D'AGOSTINO è prete dal 1995 e appartiene alla Diocesi di Cremona. Specializzato in Sacra Scrittura e laureato in lettere classiche, è animatore del Seminario diocesano e responsabile del Centro Vocazioni. Insegna nel Liceo ''Vida'' di Cremona.
Nel segno della compagnia della fede, il testo invita il prete a riscoprire l'importanza e la centralità dell'annuncio del Vangelo ai giovani. Le loro domande di vita e sulla vita, le loro ferite, i loro dubbi e la loro ricerca di Dio sono, infatti, per ogni ministro un'occasione preziosa per verificare le ragioni della propria azione pastorale. Con un linguaggio semplice, immediato e coinvolgente, il testo sollecita tutti i sacerdoti a rinnovare la propria passione educativa e missionaria nei confronti dei giovani di oggi, lontani forse dagli schemi classici, ma sicuramente vicini al cuore di Dio. DOMENICO SIGALINI, vescovo di Palestrina, è Assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana. Dal 1991 al 2001 è stato Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI.
Attraverso il racconto e l'interpretazione di dodici storie che hanno sullo sfondo la relazione del prete con il mondo della famiglia, gli Autori tracciano un profilo della peculiare paternità che spetta al ministero sacerdotale. Quella del prete è dunque un'autentica voce ''paterna'' in una società che fatica a trovare negli adulti testimoni affidabili dell'amabilità e vivibilità della vita. Un libro da meditare da soli, da discutere tra piccoli gruppi di preti, da utilizzare negli incontri con le famiglie. MARIATERESA ZATTONI e GILBERTO GILLINI, coniugi, consulenti familiari e formatori, sono docenti presso il Pontificio Istituto ''Giovanni Paolo II'' per gli Studi su Matrimonio e Famiglia.