Natan, suonatore di flauto in cerca di ispirazione sulla riva del mare, si imbatte in un soffio di Vento speciale: questo inizia a comunicare con lui, regalandogli parole di verità e saggezza sui misteri che segnano l'esistenza umana. Non si tratta di un cammino semplice, perché Natan sarà preda dei dubbi e delle inquietudini, ma in dodici giorni riuscirà a sentire pienamente il contatto con la natura, la dolcezza e la pace.
Lombardia, XII secolo: sullo sfondo del conflitto tra papato e impero e della lotta di Federico Barbarossa con i comuni, Manfredo Settala lascia il ministero attivo come prete ambrosiano e si ritira nella solitudine. Solo così può seguire la chiamata alla santità e dedicarsi unicamente all’ascolto della Parola, alla preghiera e alla penitenza. Nonostante abbia ricoperto i ruoli di messo papale e consigliere arcivescovile, Manfredo rinuncia a ogni prospettiva di ricchezza e carriera terrena per stare con il Signore: il suo eremitaggio solitario sarà fonte di luce e di aiuto in tempi tenebrosi di scontri e sconvolgimenti.
Attesissimo sequel dell’acclamato thriller Il nemico, L’inviato è il capitolo finale della trilogia di Padre Elia, ebreo convertito e sopravvissuto alla Shoah, chiamato dal papa a opporsi all’Anticristo annunciato nella Bibbia. Lo vediamo giungere a Gerusalemme per strappare la maschera al Presidente dell’Unione Europea, leader politico mondiale che predica un nuovo mondo e il superamento di tutte le differenze in chiave umanitaria. Riuscirà Padre Elia a trovare dentro di sé la forza per portare a termine la sua missione, anche quando tutto sembrerà perduto e le tenebre avvolgeranno ogni cosa?
Se ne Il padrone del mondo Benson aveva descritto un mondo distopico e ostile al cristianesimo, ne L’alba di tutto affronta un’utopia in cui la Chiesa è trionfante. Il cattolicesimo è ormai religione di Stato in tutto il mondo, in Oriente il papa è stato nominato arbitro delle contese internazionali, l’intero sistema educativo è nelle mani della Chiesa, scienza e fede si sono riconciliate a Lourdes, gli intellettuali si sono dovuti arrendere alla veridicità della Rivelazione e del Vangelo. Perfino gli economisti si sono convinti che la carità assistenziale degli ordini religiosi è la forma migliore di gestione socioeconomica. Attraverso gli occhi sconcertati del protagonista, in tutto e per tutto un uomo dei nostri tempi, il lettore imparerà ad orientarsi in un mondo nuovo e sorprendente che è viatico per la riconciliazione con Dio. NUOVA EDIZIONE completamente rivista.
Acute riflessioni sotto forma di dialoghi allegorici e paradossali che smontano i falsi miti della libertà da parte di un grande pensatore controrivoluzionario.
Dall'autore de 'Il trionfo del re' e 'Vieni ruota! Vieni forca!, un romanzo-ritratto di Maria Tudor, la famigerata Maria "la Sanguinaria" calunniata da secoli di propaganda anticattolica. " Dopo aver narrato le persecuzioni anticattoliche in Inghilterra in 'Il trionfo del re' e 'Vieni ruota! Vieni forca!' durante i regni di Enrico VIII e Elisabetta I, Benson racconta in questo romanzo la dolorosa storia di Maria Tudor, passata alla storia con l'appellativo di Sanguinaria" in quanto cattolica, dopo secoli di stereotipi e pregiudizi che ne hanno deformato la memoria. Non un ritratto idilliaco, anzi contraddistinto da molte ombre che caratterizzarono il regno di questa sovrana: l'incapacità di farsi amare e trovare affetto, il ristabilimento della religione cattolica tramite l'eliminazione di ribelli e dissidenti, il fallimento del suo matrimonio con Filippo II di Spagna, la rabbia di dover lasciare il trono alla sorella Elisabetta con il rischio di una nuova politica di protestantizzazione dell'Inghilterra. Un acuto ritratto psicologico finalizzato all'incontro con Cristo, l'unico in grado di donare autenticamente la pace. "
Scoprite come è stata architettata la battaglia per la Montagna Solitaria, come sono stati ideati i suoi eserciti e plasmati i suoi paesaggi attraverso i resoconti e i commenti dei membri dei team creativi da premio Oscar di 3Foot7, Weta Digital e Weta Workshop. Dalla Città del Lago a Dol Guldur, fino a Dale e a Collecorvo, ogni sezione è riccamente illustrata con disegni di creature, costumi, armature, oggetti di scena e ambienti selezionati dagli stessi artisti all'interno dell'immenso tesoro di opere d'arte generate per il film. Scritto da Daniel Falconer, senior concept designer, con prefazione del costumista Bob Buck e introduzione del concept art director nonché leggendario artista tolkeniano John Howe, questo quinto volume della serie "Lo Hobbit: Cronache dal set" è stato realizzato in stretta collaborazione con i principali componenti del team creativo della produzione, in modo da garantire un complemento al film più completo e fedele possibile.
Scritto nel 1907 questo romanzo profetico racconta l'ascesa del grande filantropo Giuliano Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l'avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religioni e predica la tolleranza universale. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che - sempre in nome della tolleranza - viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione. Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, un parlamento europeo, attentati con kamikaze, il crollo della Russia, la crisi delle vocazioni, l'apostasia di preti e vescovi, la persecuzione e la solitudine del Papa: tutti elementi che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità e che in questo romanzo sono stati descritti con impressionante realismo. Il Padrone del mondo racconta il venir meno della fede cristiana non a causa di una persecuzione pubblica ma attraverso la subdola religione umanitaria del relativismo. La speranza è riposta nell'Unico che rimane fedele per sempre e nel Suo glorioso ritorno.
Mentre la trilogia dello Hobbit sta per raggiungere il culmine, scoprite come è stato possibile vincere l'epica battaglia cinematografica attraverso le interviste esclusive al regista Peter Jackson e agli attori Ian McKelIen, Richard Armitage, Cate Blanchett e Christopher Lee, nonché ai principali realizzatori e ai nuovi membri del cast, tra cui Billy Connolly nei panni del nano Dain Piediferro e Benedict Cumberbatch, che svela gli oscuri segreti del suo ruolo di perfido Negromante. Riccamente illustrato con centinaia di immagini dietro le quinte di attori, creature, set e location, nonché con disegni preparatori e numerose sequenze di effetti speciali, questa guida è il vademecum al capitolo conclusivo dell'acclamata trilogia.
Una serie di satire che sbeffeggiano i sacerdoti che, con sferzante ironia, lavorano per sovvertire la verità del Magistero o intendono zittire Dio per difendere la Tradizione. I chierici sono stati spesso bersaglio di satira, a volte immeritatamente, da parte dei nemici, ma il sale insipido è purtroppo una distesa enorme come il Sahara e una minaccia gravissima di morte per le anime. Vi sono i tiepidi, i vigliacchi, quelli che contraddicono il Vicario di Cristo e lavorano sotto la chiglia della navicella di Pietro come teredini per sovvertire la verità. Contro costoro, i cattolici hanno non il diritto, ma il dovere di prendere posizione. E poi vi sono quelli che credono di difendere la Tradizione combattendo e minimizzando le rivelazioni private, imponendo silenzio allo stesso Dio: che diamine, ha parlato una volta per tutte e loro sono gli unici custodi autorizzati della Parola. Atteggiamento pericolosissimo, perchè facendo di ogni erba un fascio si toglie credibilità ai messaggi autentici e non si colpiscono abbastanza quelli falsi.
Ambientato nel terribile carcere di Burrel durante l'efferato regime comunista di Enver Hoxha (dittatore dell'Albania per 40 anni, dal 1944 al 1985) e ispirato a fatti realmente accaduti, Dio scende all'inferno ricostruisce le sofferenze e le torture patite da un gruppo di detenuti politici (dissenzienti, ex politici, oppositori del regime, intellettuali, contadini) e in particolare da uno di loro, un vecchio montanaro arrestato dietro denuncia del proprio stesso figlio. In un ambiente infernale e di fronte all'abiezione morale dei funzionari di regime, che non risparmiano violenze e umiliazioni per negare ai detenuti la dignità di uomini, brilla il faro della Fede rappresentato dalla resistenza dei sacerdoti cattolici e dal grande esempio che diedero al servizio della Verità, facendosi esempio per i fratelli sofferenti portando sempre parole di speranza e perdono. Un romanzo autenticamente cattolico, che ricostruisce una terribile pagina di storia del Novecento e che, allo stesso tempo, mostra come Cristo non faccia mancare il suo appoggio durante la prova e la persecuzione.
In questo terzo capitolo dell’ideale trilogia dedicata alla storia delle persecuzioni religiose in Inghilterra che comprende an%7Cche Il trionfo del Re (già edito da Fede & Cultura) e Con qua%7Cle autorità?, Benson racconta la storia del giovane e caparbio Robin Audrey che, per non perdere la fede, rinuncia alla sua amata e diventa prete. La ex fidanzata ospiterà poi, a rischio della vita, il giovane ministro di Dio che assiste i pochi rimasti fedele al Papa nella feroce caccia al cattolico della regina Eli%7Csabetta I per sradicare la fede autentica dall’Inghilterra. Vie%7Cni ruota! Vieni forca! (titolo che riprende una frase del santo martire Edmund Campion, personaggio del romanzo) celebra l’eroismo e i sacrifici di quei sacerdoti che, accettando la pre%7Ccarietà, misero a repentaglio la propria vita fino al martirio per portare i Sacramenti alle famiglie rimaste cattoliche durante la persecuzione di uno Stato ingiusto, e offrirono un fulgido esempio a chi la fede l’aveva persa.
In poche parole:
Dall’Autore del capolavoro bestseller Il Padrone del mondo, un romanzo che celebra l’eroismo di tanti sacerdoti cattolici che sfidarono la tortura e il supplizio all’epoca della persecuzione di Elisabetta I d’Inghilterra e della congiura per mettere al suo posto la regina di Scozia Maria Stuarda.
Alla notizia che il cugino Hans verrà a Vienna dal Tirolo per vivere in casa sua, il sedicenne Fritz non è per niente felice: lo considera un rozzo montanaro un po' bigotto, che gli rovinerà senz'altro la reputazione di fronte ai compagni di scuola. E il comportamento di Hans non fa che confermare i suoi peggiori sospetti: il cugino sembra infatti interessato solo a seguire in tutto gli insegnamenti di Cristo per divenire un giovane forte ed eroico, capace di portare avanti le sue convinzioni religiose a ogni costo e mantenersi puro senza cedere alle tentazioni dell'adolescenza. Così facendo, non solo Hans resiste alle terribili insidie architettate dai malvagi compagni di classe, ma fornisce una testimonianza fondamentale per ricondurre Fritz alla fede. "Luce delle montagne" è un romanzo di formazione e di fede che riesce a parlare agli adolescenti nella loro realtà concreta, in famiglia e a scuola, con stupefacente attualità e senza scendere a compromessi con il mondo. Età di lettura: da 10 anni.
Dall'autore de 'I giorni della diossina', una raccolta di racconti di varia natura, dalla ricostruzione storica all'amore, dalla devozione al sogno, con il filo comune del mistero della vita e dell'uomo. Sono storie vissute nel vivere quotidiano dell'autore. Lasciano intravedere sotto un velo quello che si agita in tutto ciò che vive, visibile e invisibile, e parlano dell'Onnipotente, di Gesù Cristo e sua Madre, di angeli e demoni, di fatti belli belli di amore e orribili di odio, cioè del mistero della vita e dell'uomo...
Dall'autore de 'Il seme sepolto' e 'La pioggia di fuoco', una raccolta di racconti spudoratamente cattolici. Il primo di questi racconti, che dà il titolo alla serie, narra una storia d'amore nell'intricato periodo rinascimentale: quella fra la Santissima Vergina Maria e la città di Rapallo. Anche gli altri racconti, in gran parte ambientati in Liguria (Genova e Savona), oltre che, occasionalmente a Milano, in Germania e Inghilterra, sono svergognatamente cattolici e offensivi per il sacro laicismo e per la rampante tirannia relativista.
Nel tamburo della cattedrale di Santa Maria del Fiore vengono imbucate con allegra ferocia lettere anonime, su misfatti e casi di cronaca nera. Tra queste, alcune denunciano lo scandalo di Calima, una conturbante figura dall'ambigua identità sessuale, ex monaca e prostituta, dotata di facoltà profetiche, oggetto di culto da parte di un'élite di iniziati. A lei fanno capo un misterioso pittore, che si firma Astrologus, e uno sconvolgente Libro delle Rivelazioni, che apre squarci sulle future morti dei politici e dei potenti. A chi tocca? Chi e quando sarà tirato per i piedi sottoterra? Indaga, nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, un Ufficiale di Notte, Caradossi il Rosso. Sergio Campailla racconta un tornante epocale della storia d'Italia e dell'Occidente, dal 1491, vigilia della scoperta del Nuovo Mondo e della calata degli eserciti stranieri nella penisola, sino al 1512, anno della mattanza del Sacco di Prato. Gli eccessi di papa Borgia, il fantasma del duca Valentino, l'ossessione ascetica di Savonarola, il dominio delle banche nella società moderna, la pancia e la violenza della Storia, la competizione e l'invidia degli artisti che culminano nella gara tra Leonardo e Michelangelo, nella sfida tra la Battaglia di Anghiari e la Battaglia di Cascina: grandi eventi, follia quotidiana e verità nascoste alimentano la corrente narrativa di "Divorati dal dragone".
Un romanzo apocalittico che, con ironia e leggerezza, sbeffeggia la sindrome millenaristica e getta uno sguardo inquietante sulle conseguenze dell’apostasia dalla Chiesa di Roma.
L’avvento dell’anticristo e la fine del mondo: che temi allegri. Roba dell’altro mondo, proprio. Roba da fare scongiuri o da sbellicarsi dal ridere? La sindrome millenaristica, che di quando in quando attanaglia molta gente, è giustamente motivo di ilarità, specie quando deriva da fisime neopagane, come i calcoli basati sui calendari Maya, le elucubrazioni New Age e altre ciarlatanerie. Ma spaventare la gente rende, ed ecco perché tanti ne scrivono. Bisogna allora dire due cose. Primo: non ci sono dubbi, succederà; tutte le religioni monoteistiche dicono chiaramente che il mondo è destinato a finire; lo stesso, con linguaggio diverso, dice la scienza. Secondo: non sappiamo quando avverrà, ma non è affatto imminente; non vedranno niente di simile né i nostri bisnipoti né i bisnipoti dei nostri bisnipoti, e via di generazione in generazione. Perciò riponete i cornetti e i ferri di cavallo e godetevi questo racconto.
Lo scontro tra due fratelli, uno cattolico e l'altro protestante, nell'Inghilterra del XVI secolo all'epoca della graduale distruzione e spoliazione dei monasteri per opera della Riforma di Enrico VIII. Scritto due anni dopo la conversione al cattolicesimo dell'autore e ambientato nel XVI secolo inglese all'epoca della Riforma operata da Enrico VIII e dal suo potente Cancelliere Cromwell, artefici della graduale distruzione e spoliazione dei monasteri cattolici in nome di una pretesa 'purificazione' della religione, il 'trionfo del re' è un romanzo storico che mescola saga familiare, amore, intrigo, vocazione e martirio.
Da uno dei massimi neotomisti del secolo scorso una breve esposizione dei pilastri della sintesi filosofico-teologica di San Tommaso d'Aquino. Spesso regna parecchia confusione nel mondo filosofico e teologico riguardo quali siano i principi reggitori dell'impianto tomista. Questa riedizione, completamente revisionata e ripristinata, si impone come una guida sicura, elaborata dal genio di un indiscusso maestro quale padre Reginald Garrigou-Lagrange, alla scoperta dei pilastri della sintesi filosofico-teologica di san Tommaso d'Aquino, qui condensati nella diade atto-potenza e nel concetto ontologico di essenza.
La nuova terra, dove cessino le sofferenze e sia possibile trovare la serenità, è raggiungibile? Quello che appare essere un male può rivelarsi un bene? Esiste una prospettiva superiore che dà senso alla vita? Questo romanzo, ambientato nel Sudafrica dell'apartheid e poi nella multietnica Londra, offre una risposta positiva a tutte queste domande.
Nel 1567 l’Abbazia Lateranense delle isole Tremiti subì un furioso attacco da un’imponente flotta del Sultano Selim Secondo. Uno dei badiali ricorda la sua vocazione, il suo arrivo nella comunità, l’impegno sacerdotale e la strenua difesa contro i turchi per salvare un faro della presenza cristiana nel mare Adriatico. La luce sul mare è la gloriosa abbazia nel suo ruolo di evangelizzatrice nei secoli. Il mare, ponte fra le terre, è l’altro protagonista di questa vibrante narrazione, paesaggio naturale e metafora dello spirito contemplativo.
“In mezzo al mare, il silenzio può anche essere un impercettibile sciacquio, un’onda ovattata o tremenda, una delicata carezza sugli scogli, o un fragore come di tuono lontano. È il passaggio di un gabbiano stridulo. In mezzo al mare il silenzio è solo apparente immaginazione. Il silenzio del mare è un compagno vociferante della solitudine. In quella prima notte a Sant’Agata il silenzio era la perfetta assenza delle cose, l’assenza del vento, di un uccello, di un fruscio casuale, di un latrato. Appoggiavo la testa al cuscino e ascoltavo il battito del cuore nelle tempie e un debole ronzio nelle orecchie. Ma appena mi alzavo, e quella notte fu insonne, tutto taceva. Il mio cuore sembrava scomparso, inghiottito nella quiete più assoluta”.
L'Autore
Angelo Maurizio Mapelli è docente in un liceo di Bergamo. Ha al suo attivo conferenze, collaborazioni con giornali e riviste anche a tiratura nazionale ed esperienze di conduzione televisiva e radiofonica. Per anni, alle Isole Tremiti, ha collaborato con un’importante società di viaggi e vacanze in qualità di responsabile delle escursioni. Dall’assidua frequentazione di quei luoghi nasce questo appassionato romanzo, omaggio a una terra amatissima. Mapelli ha recentemente pubblicato Diomede di Argo, Sestante Editore, 2006, Il viaggio dei Magi, Il Cerchio, Rimini, 2007. Ha curato due antologie di giovani autori: Banchi di fantasia, Sestante, 2008 e Giovani in cammino, Mariano Spina Editore, 2011 (a cura di A. M. Mapelli/O. Talarico). Ha nel cassetto molte pagine che attendono la luce.
Romanzo thriller: un Papa coraggioso, una congiura interna alla Chiesa. La risposta cattolica all’omonimo film di Nanni Moretti che sminuisce la figura del nostro Papa.
Un papa che non vuole assumere la carica… ma poi accetta e compie cose straordinarie... Un romanzo fatto di abile narrazione, di suspense, di sana teologia e di tanta buona dottrina cattolica. Per raccontare che cosa? L’eterna guerra che il Nemico muove contro la Chiesa, fino a portarla sulla soglia degli inferi senza riuscire a vincerla. Nulla di nuovo, perché questo è il motore della storia da duemila anni a questa parte. Ma c’è modo e modo di raccontarlo, e l’Autore di queste pagine è uno che sa farlo conquistando anche il lettore distratto. E, soprattutto, c’è modo e modo di esserne consapevoli, e l’Autore di queste pagine è uno che mostra di aver colto fin nelle sue pieghe più intime la crisi nella quale si dibatte la Chiesa. Habemus Papam è, insieme, una storia di grande coinvolgimento e un compendio inossidabile della fede cattolica che, in certi punti, pare quasi uno Iota unum messo in prosa.
Walter Martìn è lo pseudonimo di don Giuseppe Pace (1911-2000). Sacerdote salesiano, don Pace fu un fiero oppositore della deriva che investì la Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Si rifiutò di accettare la rivoluzione liturgica e dottrinale imposta a partire da quegli anni e per questo venne emarginato e ridotto a celebrare la Santa Messa tradizionale in clandestinità.
Quarantasei testi, uno al giorno per un mese e mezzo. Per ridere delle miserie del potere ottuso, che pretende tutto decidere, giudicare e governare; per farsi beffe del darwinismo, che pretende l'uomo "discendente" da "antenati" comuni alle scimmie e non si rende conto che alle scimmie sta tornando. In questo volume si possono trovare spassosi esempi di poesia moderna e delle molte idiosincrasie che rendono ridicola l'umanità; ma non solo, la lettura di quest'opera serve anche a far sorridere e commuovere pensando alla figura di Padre Pio e ai ricordi delle proprie radici.
Entrare in Vaticano è un po’ come inginocchiarsi al confessionale. L’importante è mettersi dalla parte giusta. Allora è possibile raccontare quanto vi accade: di quelli che si incontrano lungo le sue strade e nei cortili, che poi sono le piazze; di quelli che porgono la mano tesa alla stretta e di altri che allungano mollemente il braccio verso il basso o che si accomiatano con il gesto di ritirare le dita per mostrare una apparente umiltà. Ma non solo di preti, anche di uomini laici, soprattutto di gente che sa sorridere di se stessa e dell’ambiente. Ed è di questo Vaticano, soprattutto degli anni passati, quando ancora non avevano preso il potere freddi amministratori con divieti e imposizioni, che io racconto alcune storie. Le quali contengono un poco di verità, solo un nocciolino. Anche per dare ragione a quel famoso cardinale che ha lasciato scritto: “Secretum regis ascondere bonum est”.
Paolo VI si fece leggere la lettera più volte, lacrime di dolore e di sconcerto gli rigarono il volto: “Mi hanno tradito! Mi hanno tradito! Oh mio Dio, aiutami! Il fumo di Satana si è infiltrato nella Tua Chiesa!”…
Da quella che è passata alla storia come la “notte oscura di Paolo VI”, nasce e si sviluppa l’ultimo romanzo di Rosa Alberoni: un avvincente e affascinante thriller ambientato all’interno delle mura vaticane, nel bel mezzo del Concilio Vaticano II. Tra eresie mal celate, incontri segreti, progetti minacciosi, sofismi, trucchi e continui colpi di scena, Rosa Alberoni racconta in maniera mirabile il complotto di una minoranza organizzata che aveva l’obiettivo di scardinare il primato di Pietro, di respingere la Madonna come Madre di Cristo, di negare l’esistenza dei Santi e, ancor peggio, l’esistenza del diavolo, e di condurre la Chiesa Cattolica alla deriva protestante. Ma proprio quando la battaglia sembra ormai perduta, in modo misterioso e Provvidenziale, la congiura viene scoperta.
Rosa Alberoni, vive a Milano. Scrittrice, professoressa universitaria di Sociologia Generale, giornalista, ha collaborato con molti quotidiani, l’ultimo dei quali è il “Corriere della Sera”, e ha tenuto una rubrica su “Sette” e “Corriere Magazine”. Ha scritto numerosi saggi e romanzi pubblicati da Rusconi, Mondadori e Rizzoli. Ricordiamo solo alcune delle opere edite da Rizzoli: il più recente romanzo La prigioniera dell’Abbazia e gli ultimi fortunati saggi La cacciata di Cristo e Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin.
Siamo nel 1911. Benson, che col suo Lord of the World aveva inorridito i lettori con la profezia di un mondo completamente scristianizzato (oggi rivelatasi per molti aspetti spaventosamente reale), si diverte ora ad immaginare lo scenario opposto: che succede se vincono i nostri? L’avvento del Regno di Dio sulla Terra si va a delineare sullo sfondo di un'Europa futuribile e sorprendente, che l'autore dipinge con geniali intuizioni tecnologiche (i collegamenti satellitari, il pc, la guerra aerea) e profetiche (le due Guerre Mondiali, il pericolo del Nazionalismo tedesco, l'esperimento del Socialismo Reale e il suo fallimento...). Attraverso gli occhi sconcertati del protagonista, in tutto e per tutto un uomo dei nostri tempi, il lettore imparerà ad orientarsi in un mondo nuovo, dove Fede e Scienza non sono in contrasto, il concetto di democrazia è superato, e il latino è parlato comunemente in ogni nazione.
“All’improvviso, un pensiero una sensazione
compaiono in voi e, con o senza una ragione,
cominciate a credere che da qualche parte laggiù
ci sia un luogo pieno di luce che vi attende.
Se riuscirete a raggiungerlo, ogni cosa sarà perfetta
e troverete la felicita.”
Quando la vita si illumina è un romanzo sulla speranza, sull’amore senza condizioni e sul miracolo della vita qualunque essa sia. È la storia di un bambino unico, un po’ speciale, Omero, che trascorre lunghe giornate in mare con la madre e il nonno sul Safa, e che ha un forte desiderio: parlare con il suo Angelo. Il desiderio di Omero sembra però nato a non realizzarsi quando l'incredibile amicizia con un delfino, tenuta debitamente nascosta per evitare la derisione di compagni e maestri, schiuderà al piccolo le porte del Mondo della Luce. Da adulto, in piena crisi, Omero sarà poi costretto a riandare ai tempi della sua infanzia, all’innocenza e alle delusioni di quegli anni, alla sua amicizia interrotta col delfino con cui parlava e a un misterioso libro della Speranza lasciato in custodia dagli Immortali. Dopo il successo mondiale di La timidezza delle rose, tradotto in ventotto paesi, Serdan Ozkan ritorna con un viaggio meraviglioso nel regno della fantasia, dove la speranza ritrovata è in grado di illuminare all’improvviso ogni vita.
L’amore è l’essenza della vita.
Una raccolta imperdibile delle citazioni d’amore di uno degli scrittori più amati e conosciuti dei nostri tempi.
CATALINA ESTRADA, quando era bambina, si meravigliava davanti ai lussureggianti giardini e alla natura vibrante del suo paese natale, la Colombia. Ora che è diventata un’illustratrice di successo a livello internazionale e vive a Barcellona, Catalina non ha dimenticato le sue radici.
La sua capacità di meravigliarsi come una bambina è ancora evidente nel suo lavoro, attraverso esplosioni di colore e vivida eleganza.
Mi sono resa conto
che esisteva una domanda,
anzi un vero e proprio bisogno, sì,
che a volte la gente
ha bisogno di un po’ di respiro,
ossia di un po’ di sogno.
Delphine sa che le persone hanno bisogno di illusioni, perfino di bugie, purché rendano la vita migliore. Lo ha capito quando ha incontrato l’anziana signora Derovitski che, dando da leggere alla giovane e povera ma già scaltra Delphine avvincenti romanzi rosa, la educa alla difficile arte della finzione. Così, quando madame Derovitski muore, lasciandole una cospicua eredità, Delphine, trentacinque anni, decide di fare della sua capacità di ascolto dei bisogni altrui una professione. Apre così una agenzia dei desideri, dal nome inequivocabile: “Per voi”. Nell’agenzia “Per voi” Delphine mette pienamente a frutto il suo senso degli affari e la sua capacità di finzione appresi dai romanzi rosa della signora Derovitski. La giovane vende felicità a chi la chiede: si finge di volta in volta madre, amante, badante. Offre a tutti la realizzazione di un sogno. Ma un sogno a tempo. E a pagamento. In una galleria di personaggi, vicende e desideri bizzarri da cui la nostra protagonista riesce a sgusciare fuori con l’abilità di un gatto, Delphine incontrerà un solo nemico capace di minare il suo cinismo: l’amore, che si offrirà a lei, proprio a lei che non ne ha mai avuto, senza volere nulla in cambio. Un romanzo divertente e commovente; una favola moderna che ha conquistato i lettori e che i librai francesi hanno decretato miglior romanzo del 2009.
“Ricordi come cercavi di trattenermi?
Ritenevi che si debba restare là dove si è stati messi.
Può anche darsi che tu abbia ragione,
ma ho la certezza che il mio posto sia proprio in Israele,
e la dimostrazione è che fin dal primo minuto
di questo viaggio tutto mi è stato propizio.
Uno lo sente, se va contro la provvidenza o se, invece,
segue la propria vocazione.”
Non poteva che essere una grande scrittrice russa, già direttrice letteraria del Teatro Ebraico di Mosca, a narrare la tragica ma anche avventurosa e mistica vicenda – ispirata a una storia vera – di Daniel Stein, l’eroe di questo romanzo fatto di decine di testimonianze diverse: lettere, interviste, diari, articoli di giornale, atti giudiziari, dai quali i vari personaggi si affacciano per far udire la propria voce, la propria “verità”. E la figura di Daniel Stein, il ragazzo ebreo che lavorando come traduttore per la Gestapo riesce a far fuggire trecento ebrei dal ghetto di Emsk, s’impone su tutte. Il suo è lo stesso dono delle lingue che fu fatto agli apostoli nella Pentecoste, è la capacità di mettere in comunicazione gli uomini e le culture. Lo confermano le tappe del suo cammino: l’arresto, una fuga avventurosa, l’attività fra i partigiani, l’approdo in un convento femminile, la conversione al cattolicesimo, la scelta di diventare frate carmelitano e infine, dopo la conclusione della guerra, il trasferimento in Israele. Qui, a Haifa, Stein fonda una comunità ispirata alla primissima chiesa, la “chiesa di Giacomo”, dove la messa si celebra in ebraico e si tenta una sintesi di ebraismo e cristianesimo. Ma al di là dei fatti, è il magnetismo di Stein a tenere insieme questo puzzle narrativo, un’avvincente polifonia di storie che si dispiegano fra l’Europa orientale dell’Olocausto e l’Israele del dopoguerra, la terra dove, come dice un personaggio, “ogni vita è un romanzo”. Una vecchia comunista irriducibile, finita in un ospizio israeliano; sua figlia emigrata in America e perseguitata dal passato; una monaca dalla tormentata vita interiore; un medico salvatore di ebrei e affascinato dalla millenaria sapienza ebraica; un ex dissidente russo, diventato fanatico ultrareligioso a Hebron, che partecipa a un attentato terroristico e vede il figlio sedicenne morire suicida... Una carrellata epica nella storia vicina-lontana, sulle orme di un maestro di ecumenismo, quel Daniel Stein in cui l’autrice vede forse uno dei trentasei giusti sui quali, secondo una leggenda ebraica, si regge il mondo.