Il testo attraversa i disturbi specifici dell'apprendimento, in particolare la dislessia, con uno sguardo pedagogico, aperto, curioso e pensoso e con l'intento di esplorare sentieri, anche fuori schema, per abilitare la competenza di lettura e nutrire il desiderio di leggere e di farlo con piacere. Questo ambizioso obiettivo costruisce le basi - prima ancora dell'ingresso del bambino nella scuola primaria - nella scuola dell'infanzia. È la scuola dell'infanzia il luogo strategico per osservare e riconoscere indicatori di difficoltà e per avviare un tempestivo itinerario di potenziamento dei prerequisiti, in particolare delle abilità metafonologiche, di arricchimento del linguaggio, di esplorazione delle molteplici possibilità di espressione. In un ambiente affettivamente denso risvegliare - con le parole di Elias Canetti - "la sete inestinguibile di lettere dell'alfabeto" e rendere piacevole l'attesa dell'apprendimento della letto-scrittura.
I testi qui raccolti, riguardano la questione ornamentale - un tema che ha sempre affascinato Bloch. Che cosa è l'ornamento? Che differenza è riscontrabile tra l'ornamento e la decorazione? C'è ancora spazio per l'ornamento nell'epoca della riproducibilità tecnica? Sono queste solo alcune delle questioni che interessano queste pagine. Occuparsi di ciò significa tentare di restituire al concetto di "ornamento" tutto il suo spessore teoretico, emancipandolo da quella vulgata che lo vorrebbe assimilato al decorativismo posticcio, a un accessorio opzionale, a un suppellettile, a un vezzo.
"Nihil in intellectu quod non fuerit in opere et in dogmatica", così Rothacker sintetizza una teoria volta a dissociare il pluralismo relativistico. Infatti, se la verità e la significatività di una certa visione del mondo sono relative, scientifica e quindi oggettiva può invece essere la sua esplicitazione dogmatica. Tutt'altro che sinonimo di acriticità e intolleranza, la dogmatica illustra coerenza e sistematicità di una determinata prospettiva originaria, divenuta poi magari stile di vita e quindi cultura. Mostrando però la parzialità prospettica di ogni contenuto umano, essa rivela tanto il carattere solo ipotetico di ciò che si spaccia per assoluto, quanto ineludibile coinvolgimento del pensiero e dell'azione in una ragione che è sempre storica e concreta.
Tutto persiste e sembra conservare la propria identità attraverso il tempo, malgrado ogni cambiamento. L'analisi di Oaklander parte da interrogativi che attraversano l'intera storia della filosofia e che vengono riformulati nei termini della filosofia analitica contemporanea. Pur ammettendo che la metafisica non è in grado dì fornire risposte definitive a problemi di questo genere, Oaklander si impegna a fornire argomenti che non siano in contrasto con ciò che la scienza ci dice rispetto alla natura delle cose e al ruolo del tempo.