Con il "Paradiso" si completa l'edizione della "Commedia" di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese, uno fra i massimi studiosi del Poeta. Per la prima volta, novantanni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un'edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
Con il Paradiso si completa l’edizione della Commedia di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese. Per la prima volta, novant’anni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un’edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
Chiesa dei poveri: questa sintetica espressione illuminò, come una folgore, la discussione tra i cristiani, negli anni Sessanta del secolo scorso, risuonò nel Concilio Vaticano II e, nei decenni successivi, soprattutto in America latina, nella riflessione pastorale delle Chiese. Ma che significavano, quelle parole? Alcuni le intesero, in senso forte, per mettere in questione radicale la Chiesa da secoli vista mondanamente come "Società perfetta", per convertirla invece evangelicamente alla "convocazione" delle discepole e dei discepoli di Gesù di Nazaret, crocifisso dal potere sacro e dal potere politico. Altri, invece, le addomesticarono, sostenendo che sempre la Chiesa si era data da fare per aiutare la povera gente. Oggi, pur nelle mutate condizioni storiche ed ecclesiali, affermare la Chiesa dei poveri dovrebbe significare la volontà di spogliare di ogni radice di potere la mentalità e le strutture ecclesiastiche, allo scopo preciso di predisporre i cristiani ad impegnarsi, senza pretese di primogenitura, con tutte le persone, uomini e donne, di buona volontà, per favorire nel mondo pace e giustizia e salvaguardia del creato.
Questo quarto volume dell'Opera omnia di Giovanni Franzoni raccoglie due suoi libri su figure femminili della Bibbia, della letteratura o anche della vita quotidiana delle comunità: La donna e il cerchio (Com-Nuovi tempi, 2001) e Ofelia e le altre (Datanews, 2002) oltre ad una serie di articoli tratti dalla rivista Com-Nuovi tempi sul problema dell'aborto prima dell'approvazione della legge 194 e in occasione del referendum per la sua abrogazione conclusosi il 12 maggio del 1974 con la vittoria del no. Nell'introduzione, Giovanni Franzoni cerca di chiarire come, negli intendimenti dei cattolici democratici e nell'area del dissenso cattolico, non ci fu in queste occasioni un allineamento succube al supposto relativismo morale della società moderna ma un appello al principio di libertà di coscienza come fondamento della morale. Tutto è poi presentato da Giancarla Codrignani che come cattolica impegnata in politica e come femminista ha l'autorevolezza interpretativa per dire quanto certi temi siano ancora di attualità. Il volume prende le mosse dal noto episodio, narrato nel Vangelo di Giovanni, che vede una donna sorpresa in adulterio, accerchiata da accusatori e giudici che Gesù libera, spezzando il cerchio del controllo sociale e richiamandola alla sua responsabilità nell'esercizio della libertà. Altre riflessioni sul femminile, che nella parabola del samaritano si manifesta sotto forma di misericordia generatrice, allargano l'orizzonte.
"L'addio alla dannazione eterna" raccoglie due opere dell'autore sul tema del male e delle sue rappresentazioni simboliche e il saggio inedito "Il ritorno di Leviathan". L'autore sostiene che l'ipotesi dell'eternità dell'inferno è tutt'altro che condivisa e indiscussa, come vorrebbe un secolare e persistente insegnamento dei vertici della Chiesa cattolica romana. Il pensiero illuminista già aveva negato la compatibilità di tale concetto con la rappresentazione di Dio come essere amorevole e ontologicamente buono e il pensiero filosofico contemporaneo continua ad esprimere dubbi sulla possibilità che Dio voglia davvero condannare i peccatori per l'eternità e non invece esortarli ad uscire dalla via del peccato, esercitando così la giustizia in modo educativo piuttosto che vendicativo. Questo è il problema teologico della coerenza tra la misericordia e la giustizia del Creatore, tra la remunerazione e la condanna degli esseri umani da parte di Dio in una vita ultraterrena, un aspetto che si apre anche al dialogo interreligioso proponendo una riflessione su quali siano le considerazioni sul giudizio di Dio, sulla sua misericordia e sul male, nel pensiero ebraico, cristiano e islamico.
Il titolo del volume è tratto dal titolo di un articolo di Pier Paolo Pasolini pubblicato su "Tempo" che considerava la sospensione «a divinis» di Giovanni Franzoni, allora abate della Basilica di San Paolo fuori le mura, come insignificante rispetto alla missione di chi si occupa quotidianamente del divino. Questo volume raccoglie le omelie di San Paolo fuori le mura, pronunciate nel periodo che va dal 31 maggio 1970 al 2 settembre 1973, e «il posto della fede», pubblicato nel 1977 da Coines.
Presentiamo il nuovo volume degli scritti di Antonio Rosmini nell’edizione critica ideata e promossa dallo stesso autore secondo i criteri della “collezione”. Dopo il Concilio Vaticano II, in un clima di maggiore universalizzazione del pensiero, quest’opera è un indispensabile punto di riferimento per l’approfondimento dell’esistenza e della tematica della persona umana. Il rigore scientifico dell’edizione è garantito dall’Istituto di Studi Filosofici di Roma e dal Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa. Il volume è rilegato in tela di formato 14,5x23.
Promossa dall’Abbazia di Chiaravalle, è un lavoro di vasto respiro che mette a frutto un secolo di ricerca e che costituisce una nuova base di partenza per ogni indagine su san Bernardo. La teologia mistica di san Bernardo è una sintesi originale della patristica e del medioevo, espressa in un linguaggio folgorante e intrisa della sensibilità di un santo che rimane profondamente umano. Ma fu al contrario un realista con un’acuta percezione della condizione umana la cui opera ha affascitao gli spiriti più diversi della cultura europea, da Tommaso a Lutero, a Pascal. L’opera completa di san Bernardo è prevista in 10 volumi, tutti rilegati in tela, con cofanetto, di formato 16x24. Il presente volume è frutto di un accuratissimo lavoro che ha ricostruito il testo dopo aver appurato e “pesato” ben tre versioni meritevoli di fiducia in quanto, dopo la morte di Bernardo in mano a copisti e correttori, ha continuato ad evolversi. Quello che conosciamo ora, ormai accreditato dalla maggioranza dei manoscritti –Sermones super Cantica Canticorum- lo dobbiamo a Goffredo di Auxerre.