Che cosa significa studiare la comunicazione da un punto di vista estetico? Da un lato significa considerarla non una semplice trasmissione di informazioni, ma una relazione coinvolgente che attiva sensibilità, emozione e intelligenza, facendo interagire immaginazione, gusto e intuizione. Dall'altro, significa riflettere su come i media, vale a dire tutti quei mezzi che danno forma alla comunicazione e la rendono condivisibile, finiscono per trasformare la nostra esperienza sensibile, e dunque estetica. Attraverso un'accurata selezione di testi dagli inizi del Novecento ai giorni nostri, il presente volume esplora questi due grandi versanti, contribuendo a definire l'identità, il perimetro e la genealogia di un campo di ricerca assai ricco e stimolante.
Roberto Diodato insegna Estetica, Etica ed estetica dei media, e Filosofia dell'esperienza estetica nell'Università Cattolica di Milano; Estetica generale ed Estetica applicata nella Facoltà di Teologia di Lugano. Tra i suoi libri "Estetica del virtuale" (Bruno Mondadori, 2005) e "Percorsi di estetica. Arte, bellezza, immaginazione" (con E. De Caro e G. Boffi, Morcelliana, 2009). Antonio Somaini insegna Cinema e arti visive e Storia delle teoriche del cinema nell'Università di Genova. Recentemente ha curato la nuova edizione italiana di "Pittura fotografia film" di L. Moholy-Nagy (Einaudi, 2010) e, con A. Pinotti, l'antologia "Teoria dell'immagine. Il dibattito contemporaneo" (Cortina, 2009).
Le scienze del cervello ci sorprendono ogni giorno con straordinarie scoperte, mettendo in discussione numerose idee correnti. Le nostre scelte morali sembrano non essere del tutto figlie di riflessioni e di ragioni; le nostre credenze sono influenzate non solo dalla cultura, ma anche - ci piaccia o no - dall'architettura della nostra mente, su cui non abbiamo alcun controllo. La nostra stessa autocoscienza e il concetto di persona vacillano sotto i colpi della ricerca sulle basi cerebrali della vita mentale. In questo volume, alcuni fra i maggiori esperti italiani della materia fanno il punto su una nuova disciplina, la neuroetica, chiamata a fare i conti con le acquisizioni delle neuroscienze e le loro ricadute sulla cultura e la vita pratica.
Andrea Lavazza è studioso di filosofia della mente e di scienze cognitive. Fra le sue pubblicazioni: "L'uomo a due dimensioni" (Bruno Mondadori, 2008) e "Siamo davvero liberi?" (curato con M. De Caro e G. Sartori, Codice, 2010). Giuseppe Sartori è professore ordinario di Neuroscienze cognitive presso l'Università di Padova, dove dirige anche il Master in Psicopatologia e neuropsicologia forense e la Scuola di specializzazione in Neuropsicologia.
La trasformazione dell'avversario politico in nemico, la contestazione della sua legittimità come competitore nella lotta per il potere: sono queste le dinamiche che hanno portato lo scontro politico in Italia a livelli sempre più aspri. Il carattere rissoso della politica italiana non è però solo un fenomeno nazionale, è anche la spia di processi di delegittimazione dell'avversario che rimandano alla stessa natura del conflitto politico nella società contemporanea. Regimi e partiti politici sono stati spesso al centro di un'opera di delegittimazione messa in atto da avversari a volte inconsapevoli degli effetti degenerativi prodotti dal ricorso a tale arma, e sono state proprio le democrazie a subire i danni maggiori per tali azioni. Il volume esplora i processi di delegittimazione nell'Europa dell'Otto e Novecento, con una chiave di lettura storico-comparata e con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sui meccanismi che la determinano.
Fulvio Cammarano insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna ed è direttore della rivista "Ricerche di Storia Politica". Tra i suoi libri: "Storia politica dell'Italia liberale. L'età del liberalismo classico 1861-1901" (Laterza, 1999) e "Storia contemporanea. Dal XIX al XXI secolo" (Le Monnier Mondadori, 2009, con G. Guazzaloca e M.S. Piretti). Stefano Cavazza insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Tra i suoi libri per il Mulino: "Piccole patrie" (II ed. 2003) e "Dimensione massa" (2004).
Del paesaggio si occupano ai giorni nostri molte discipline, dalla geografia all'ecologia, dall'architettura all'antropologia. Non c'è dubbio, però, che alla sua origine quella di paesaggio sia una nozione soprattutto "estetica", come sta del resto a dimostrare anche il linguaggio quotidiano: quando sentiamo parlare di paesaggio, pensiamo subito all'aspetto di un luogo, al suo essere bello, equilibrato, armonico o, viceversa, deturpato, disomogeneo, brutto. Questa antologia ripercorre le tappe salienti della discussione sul paesaggio condotta nella filosofia del Novecento, da Simmel a Ritter, da Rilke ad Assunto. Al tempo stesso, viene offerto un ampio panorama delle teorie più recenti, da quelle che riconducono il paesaggio reale alla pittura di paesaggio a quelle che lo equiparano all'ambiente fisico-naturale, da quelle che insistono sul suo carattere culturale a quelle che lo considerano una fonte di identificazione per le popolazioni che lo abitano.
Solo di recente i processi di ragionamento e presa di decisione in ambito economico sono divenuti oggetto di analisi da parte della psicologia e delle neuroscienze secondo una prospettiva integrata. Grazie all'approccio neuroeconomico è stata così evidenziata l'esistenza di elementi di congiunzione inattesi tra comportamento economico, meccanismi cognitivi e funzioni cerebrali, nonché tra processi di scelta, emozioni e motivazione. Il presente volume illustra le attuali linee di riflessione e ricerca in questo settore: dai diversi studi emerge come gli individui, di fronte a scelte economiche, adottino atteggiamenti e strategie di ragionamento assai più complesse del semplice calcolo utilitaristico.
L'etica kantiana è stata di frequente vista - e criticata - come un'etica dell'interiorità. Diversa la prospettiva adottata in questo libro che, avvalendosi del contributo di studiosi italiani e stranieri, mette in relazione la riflessione etica del filosofo di Königsberg con il "mondo". Il volume si articola intorno ad alcuni nuclei principali: il problema del rapporto tra la libertà del volere e il mondo naturale dominato dalla necessità meccanica; la questione etica in senso stretto, sia nel processo di deliberazione morale sia nella concretezza dei doveri e degli oggetti della volontà; il ruolo del "mondo", secondo Kant, nell'orizzonte morale; infine, la concezione kantiana del tempo storico come tempo del progresso e del perfezionamento che indica la direzione di una "politica morale".
È possibile definire l'arte? Che tipo di "cosa" è un'opera d'arte? Ha senso parlare di "proprietà estetiche"? Seguendo il filo rosso di queste tre domande, l'antologia si propone di contribuire al dialogo tra la riflessione estetica di tradizione continentale e quella di tradizione analitica. L'estetica e la filosofia dell'arte analitiche si sono sviluppate in Gran Bretagna e negli Stati Uniti a partire dal secondo dopoguerra, ma oggi sono diffuse ben oltre i confini del mondo anglosassone. Nella convinzione che mettere a disposizione alcuni testi fra i più rappresentativi di questa tradizione favorisca l'avvicinamento a un universo di pensiero di notevole ampiezza e complessità, il volume è articolato in tre parti che riflettono i tre luoghi intorno ai quali si sono raccolti i temi e le questioni presenti nelle opere degli autori considerati: il problema della definizione dell'arte, l'ontologia dell'arte e la questione delle proprietà estetiche.
Chi avrebbe mai pensato al momento della sottoscrizione dei Trattati di Roma, mezzo secolo fa, che le istituzioni europee si sarebbero occupate non solo della libera circolazione di lavoratori, merci e capitali ma anche della pretesa di due cittadini britannici di vedere riconosciuti diritti pensionistici conseguenti al mutamento della propria identità sessuale? In Europa si è andato sviluppando un complesso sistema di tutela multilivello da parte della Corte dei diritti dell'Uomo e della Corte di giustizia delle Comunità europee da Lussemburgo di cui il volume coglie dinamiche ed evoluzione.
Il libro tratta delle conseguenze e del trattamento dei traumi nelle relazioni genitore-bambino nella prima infanzia. Sin dal 1986, quando il concetto di "attaccamento disorganizzato" fu introdotto da Mary Main e Judith Solomon (qui curatrice) all'interno delle classificazioni della Teoria dell'attaccamento, tale costrutto ha riscosso un notevole interesse sia all'interno della comunità scientifica sia nel mondo della pratica clinica, per la sua capacità di fornire da un lato una spiegazione teorica dall'altro le linee guida di trattamento dei disturbi dovuti a relazioni traumatiche con le proprie figure di cura. Alla luce pertanto di questa sempre maggiore attenzione, il volume presenta, grazie al contributo dei maggiori studiosi in questo ambito di ricerca, un completo e approfondito quadro sulla natura, l'eziologia e il trattamento dell'attaccamento disorganizzato.
Disegnare un panorama geografico della filosofia italiana del Novecento è un modo relativamente nuovo per raccontarne la storia, collocandola nei centri di cultura nei quali essa si è sviluppata. Il volume prende in considerazione città che sono anche importanti centri universitari, come Torino, Milano, Padova, Genova, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli. Il lettore incontrerà nomi noti e meno noti tra coloro che hanno "fatto" la storia della filosofia italiana. Ma più che ai filosofi e ai loro itinerari di pensiero, l'attenzione è rivolta al diverso "clima" delle città in cui essi si sono formati e hanno insegnato, alle relazioni tra pensiero filosofico e ambiente intellettuale.
Il volume indaga il complesso universo islamico, con riferimento costante alla realtà dei musulmani in Italia, e con preziosi rinvii all'esperienza di altri paesi europei. Innanzitutto i temi di fondo, i più problematici per la cultura occidentale: rapporto fra religione e Stato; concetto della famiglia e del matrimonio, e la connessa posizione di globale inferiorità della donna. E ancora, tra tante, le questioni relative all'istruzione scolastica, la pretesa della macellazione rituale, di interruzioni dell'orario lavorativo per il riposo del venerdì e le preghiere quotidiane del credente.
I profondi cambiamenti dovuti alla fase più recente dell'urbanizzazione suscitano il problema della gestione sociale, economica e politica dei grandi complessi metropolitani che stanno emergendo. In Italia la comprensione dei mutamenti è ostacolata da definizioni obsolete dei confini amministrativi che riflettono un'organizzazione del territorio vecchia di secoli e ormai largamente superata. Il volume presenta i testi base per la comprensione del fenomeno urbano contemporaneo, quindi una serie di analisi empiriche della situazione italiana, infine un impegnativo contributo specifico sulla riforma istituzionale del governo metropolitano nel nostro paese.
Questo volume riunisce alcuni fra i più importanti studiosi dell'eta' dei Lumi ad approfondire tre grandi percorsi di ricerca: le scienze; la mente, il corpo, la medicina; la politica e il potere. Un volume teso a esplorare alcuni degli aspetti che in modo più rilevante hanno segnato quella grande stagione del pensiero e dell'operare umano.
Il volume presenta un saggio di Ciocca che offre in 10 schede di analisi la sua lettura dell'economia del secolo XX. Il progresso economico, la trasformazione delle fonti e degli usi delle risorse economiche, i diversi assetti del potere economico mondiale, la diseguaglianza, la politica economica sono solo alcuni punti messi in discussione nel saggio che costituisce il nucleo del libro e a questi si agganciano gli interventi del dibattito.