Convinto che la Bibbia dichiari l’imminente fine del mondo, il diciottenne americano Charles Taze Russell organizza, verso il 1870, un gruppo di studenti che oltre mezzo secolo dopo assume il nome di Testimoni di Geova.
Per molti anni i seguaci utilizzano Bibbie protestanti. Poi, a cominciare dagli anni Cinquanta, pubblicano, in volumi separati, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, riunita in un solo volume nel 1967 e in seguito rivista. Nel 2017 esce una versione un po’ rivoluzionaria rispetto alle precedenti, quella attualmente in uso.
L’ambizione di Battista Cadei è di presentare, proprio a partire da un confronto sulla Bibbia, alcuni aspetti della fede cattolica messi a confronto con la dottrina e le prassi dei Testimoni di Geova. «Quando si avvia un dialogo, non si sa dove condurrà», precisa l’autore. «Potrebbe smarrirsi tra le nebbie del sincretismo, incagliarsi nelle secche dello scetticismo o finire in rovinose collisioni. Ma la realistica considerazione dei rischi non giustifica l’ancorarsi sulle proprie sicurezze ignorando i travagli e le eventuali grida di aiuto dei nostri fratelli in umanità».
Attraverso numerose testimonianze, questo libro propone una riflessione sulla difficoltà di essere cattolici e omosessuali. Le storie vere qui raccolte sono state elaborate nell'ambito dell'associazione francese «Devenir un en Christ», un'organizzazione cristiana di accoglienza e di dialogo per le persone omosessuali e i loro cari. Fondata nel 1986, essa consente a ciascuno, in un clima di rispetto e fiducia, di vivere un'esperienza di fede e di fraternità.
«Ma lei non ha mai ascoltato una delle sue omelie? Ha mai avuto qualche dubbio sulla loro qualità, formale e sostanziale? Sulla loro reale capacità di "comunicare", di entrare in relazione con quanti le stanno davanti, di raggiungere, insieme, la loro intelligenza e il loro cuore?». Sono le domande che un esperto di comunicazione potrebbe rivolgere a un predicatore e che, anche alla luce dei recenti documenti del magistero, non si possono archiviare come quesiti pedanti e accademici. Tuttavia, secondo l'autore, le antiche regole della retorica o le più moderne tecniche di public speaking possono essere utili, ma non risolutive, e il predicatore non può essere considerato un «professionista» che eroga il «servizio della Parola» in modo efficace ed efficiente in virtù delle sue competenze tecniche. L'omelia, infatti, è un'esperienza nella quale, chi parla, entra quasi in punta di piedi in un dialogo già in corso tra Dio e i fedeli. Ciò richiede una predicazione «simbolica», che cioè sappia propiziare un incontro capace di coinvolgere e ricondurre a unità le dimensioni della persona, all'interno di un'esperienza di trascendenza.
Il volume affronta il rapporto tra fede e sacramento del matrimonio dal punto di vista teologico-pastorale. Il tema viene indagato partendo da due dati macroscopicamente in contraddizione tra loro: da un lato, la coscienza diffusa tra le persone, cattoliche o no, che per «sposarsi in Chiesa» bisogna credere - e dunque aver fede - in ciò che la comunità dei credenti professa; dall'altro, l'attuale normativa e prassi ecclesiastica che non considerano la fede un elemento indispensabile alla valida celebrazione del matrimonio.
Il volume, ispirato a criteri di chiarezza sia nei contenuti che nello stile, propone una riflessione provocatoria sul sacramento del matrimonio in cui anche i non «addetti ai lavori» possono ritrovarsi.
Sommario
A lezione di teologia in treno. I. Due mondi separati. II. Al cuore del problema. III. Ripartire dal Concilio. IV. Dal punto di vista di Dio e del mondo. V. L'amore al tempo del nichilismo. A lezione di teologia in treno (Epilogo).
Note sull'autore
NICOLA REALI è professore di Teologia pastorale dei sacramenti al Pontificio Istituto Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense. Tra le sue pubblicazioni: La ragione e la forma. Il sacramento nella teologia di H.U. von Balthasar (Pontificia Università Lateranense - Mursia 1999); Fino all'abbandono. L'Eucaristia nella fenomenologia di Jean-Luc Marion (Città Nuova 2001); Scegliere di essere scelti. Riflessioni sul sacramento del matrimonio (Cantagalli 2008).
Il cimitero è un luogo fisico che conserva le spoglie dei defunti e ne perpetua la memoria, ma anche un luogo simbolico costruito per consentire ai viventi di esprimere il dolore e di coltivare la speranza. Oggi relegato quasi esclusivamente alla competenza civile e amministrativa, questo spazio richiede una particolare attenzione pastorale capace di rievocare la tomba vuota che si trova al principio della narrazione cristiana. Il libro delinea le caratteristiche del cimitero a partire dall'Antico e dal Nuovo Testamento, ripercorre le trasformazioni che ha subìto in epoca medievale e moderna, ricorda riti e preghiere, si sofferma sulla cremazione e la dispersione delle ceneri. Inoltre, esamina le concezioni del cimitero nelle grandi culture religiose e le tradizioni funerarie di alcune comunità europee emigrate negli Stati Uniti.
Il volume raccoglie l'eco delle lamentazioni che da tempo si riversano sull'omelia, comprese quelle ai più alti livelli, ma intende collocarsi su un piano pratico e realistico. L'autore è un semplice fedele che ha ascoltato migliaia di prediche in grandi cattedrali, in chiese cittadine, in piccole pievi di campagna e ha messo a frutto la sua esperienza di "ascoltatore" e di studioso dei problemi della comunicazione. La riflessione si suddivide in tre parti. La prima individua le "piaghe" della predicazione e cerca di comprenderne le cause; la seconda è dedicata ai testi ufficiali della Chiesa e si propone di delineare l'identità dell'omelia e la sua funzione; la terza, infine, si interroga sulla possibilità di predicare meglio, richiamandosi ai suggerimenti del public speaking e, più in generale, agli studi sulla comunicazione. Vengono posti in evidenza i pericoli dell'improvvisazione e della mancata costruzione del discorso, si denuncia una diffusa presunzione comunicativa e si individuano gli elementi indispensabili per la formulazione di una proposta omiletica concreta che aiuti la riflessione sul valore della liturgia.
Descrizione dell'opera
Nella società occidentale cresce l'indifferenza nei confronti di Dio e della religione, ma è contemporaneamente in atto un risveglio religioso imprevisto e sorprendente, seppure carico di soggettività e privo di riferimenti veritativi. Alla comunità cristiana si pone la questione di riproporre il messaggio evangelico in maniera comprensibile, credibile e fruibile, non solo come una preziosa eredità del passato, ma come una convincente risposta ai desideri, alle aspirazioni dell'uomo d'oggi e ai gravi problemi che l'assillano.
Quale figura di Chiesa e, più in particolare, di parrocchia si va delineando e come è necessario operare perché si realizzi una risposta socialmente rilevante alle attese dei nostri contemporanei? A partire da questa domanda si sviluppano le tre parti del volume, che prendono il via da un'attenta disamina della situazione attuale per passare a un invito a ridire Dio in modo chiaro e persuasivo e infine concludere concentrandosi più esplicitamente sulla parrocchia, luogo reale dell'evangelizzazione.
Sommario
Introduzione. I. Cultura ed evangelizzazione. 1. L'antropologia cristiana a confronto con lo scientismo, il neopositivismo e il neopaganesimo contemporanei. 2. L'uomo di oggi e le domande religiose. 3. La crisi e la rinascita del cristianesimo in prospettiva culturale. 4. La rievangelizzazione è improrogabile. II. Il primato di Dio (Prima di tutto Dio). 5. Ritornare a Dio. Un invito, un progetto. 6. Gesù Cristo e il presbitero. Chi dite che io sia? 7. Il cristiano al servizio della parola di Dio. 8. La religiosità popolare nella Chiesa cattolica. III. La comunità cristiana. 9. La parrocchia domani. Brevi considerazioni teologiche. 10. La Chiesa è soggetto indispensabile del «primo annuncio». 11. I laici e la costruzione della comunità ecclesiale. 12. La politica e i cristiani. È possibile dare un'anima alla politica? Fonti.
Note sull'autore
Paolo Selvadagi, sacerdote della diocesi di Roma, è parroco e docente alla Pontificia Università Lateranense (corsi di Critica della religione nel pensiero moderno e contemporaneo, Introduzione alla filosofia, Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso), consultore della Congregazione per l'Educazione Cattolica, dei Seminari e degli Istituti di Studi, del Pontificio Consiglio del Dialogo interreligioso. Ha pubblicato: Il giovane Schleiermacher. Individualità e religione, Roma 1984; Cristianesimo e religioni. Saggi teologici, Roma 1998; Teologia, religioni, dialogo, Roma 2009. Collabora con il Centro di Orientamento Pastorale (COP) e con la redazione della rivista «Orientamenti Pastorali».
I matrimoni di religione mista, tra cui quelli cristiano-islamici, sono in costante aumento, malgrado le culture dei rispettivi paesi di appartenenza dei potenziali coniugi - soprattutto nei loro aspetti dottrinali, giuridico-religiosi, antropologici - costituiscano difficoltà importanti per la buona riuscita del progetto di coppia.
Le Indicazioni elaborate dalla Presidenza della CEI su I matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia (2005) invitano a non incoraggiare queste unioni, «secondo una linea di pensiero condivisa anche dai musulmani». I problemi che vi possono insorgere sono di così grande rilevanza che «far acquisire consapevolezza riguardo a queste difficoltà è un primo, fondamentale servizio da rendere a chi chiede un tale matrimonio».
Il volume mira propriamente a far acquisire tale consapevolezza sia in chi chiede il matrimonio, sia in quanti devono rispondere alla richiesta attraverso la preparazione e la celebrazione. La prima parte è dedicata agli aspetti giuridici e di costume del matrimonio islamico: il contratto, gli effetti, la situazione della donna e il rapporto tra i coniugi, il diritto di proprietà e la successione ereditaria. Un capitolo è riservato a illustrare come il diritto canonico considera e quale forma contempla per il matrimonio di mista religione. La seconda parte descrive il vissuto dei matrimoni cristiano-islamici in base alle statistiche e all'esperienza pastorale degli ultimi decenni.
La parrocchia è la Chiesa che vive tra le case degli uomini, il fulcro dell'azione pastorale, il luogo concreto in cui la gente incontra Cristo. Le inchieste sociologiche dimostrano che quest'istituzione gode, tutto sommato, di discreta salute. Tuttavia sono innegabili anche i segni di crisi e la necessità di ripensarla "attraverso il coinvolgimento di tutti, intendendo per tutti anche coloro che la frequentano marginalmente". L'autore descrive i possibili modelli di parrocchia, ritenendo anzitutto che quest'ultima debba riappropriarsi della consapevolezza di essere una comunità evangelizzata ed evangelizzante. Nel suo testo sollecita a un impegno pastorale che, attraverso un percorso di comunione tra presbiteri e laici, sappia rinnovarsi individuando nuove prospettive di missionarietà. Prefazione di Gennaro Matino.
«Non so se ci avete mai fatto caso che il luogo più sacro della cristianità in Occidente è conosciuto come basilica del Santo Sepolcro, mentre in Oriente è chiamato basilica della Risurrezione. Probabilmente gran parte del nostro linguaggio è condizionato più dalla sofferenza che dalla speranza, mentre per operare una reale conversione è necessario che la Chiesa ritrovi il tempo della gioia. Troppo spesso preoccupata di organizzarsi come struttura, essa ha dimenticato di annunciare il mistero, quasi lasciando in ombra il fulcro della nostra fede: la risurrezione di Cristo e con essa la speranza che nasce dalla certezza dell’eternità» (dalle Conclusioni).
Tenendo come punto di riferimento gli interrogativi sulla parrocchia che la CEI ha posto all’attenzione della Chiesa italiana, la riflessione dell’autore ripercorre le motivazioni bibliche, teologiche e storiche che hanno determinato la nascita della Chiesa locale e l’evoluzione della pastorale del XX secolo, per meglio comprendere la realtà odierna della parrocchia e lanciare una possibile sfida. Nelle sue conclusioni Matino individua come problema primo cui mettere mano quello del linguaggio, nel senso più ampio del termine: non sempre infatti la Chiesa ha insegnato a vivere la realtà concreta della letizia come testimonianza dell’essere cristiani, ottenendo spesso il compiacimento in un atteggiamento di tristezza consono agli aspetti negativi della natura umana e insieme la fuga di coloro che hanno giustamente voglia di vivere. Eppure la storia di Gesù inizia con l’annuncio al mondo della lieta notizia: «Oggi è nato il Salvatore!».
Sommario
Introduzione. 1. La Chiesa nel XX secolo. 2. La parrocchia come popolo di Dio. 3. La parrocchia: comunità o Chiesa locale?. 4. Decanato e parrocchia. Conclusioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Gennaro Matino (Napoli 1956) è parroco nella sua città. Teologo pastoralista, è docente presso la Facoltà teologica dell’Italia meridionale e insegna etica d’impresa all’Università “Federico II” di Napoli. Da sempre sensibile ai problemi dei paesi in via di sviluppo, è impegnato, soprattutto in India, con progetti di solidarietà in favore dei bambini più poveri. Presso le EDB ha pubblicato La tenerezza di un Dio diverso (32004) e Nostalgia di cielo (2003).
Ogni anno in Italia ci sono parecchie migliaia di persone che scelgono di abbandonare i Testimoni di Geova. È di costoro che il volume si occupa. Aborriti ed evitati dagli ex "fratelli di fede", considerati estranei e strani dagli altri che non capiscono la loro problematica, delusi del proprio passato, confusi sul presente, essi sperimentano una condizione di solitudine e disorientamento.
Il testo, indirizzato a familiari e amici, a pastori e catechisti, come pure agli ex Testimoni di Geova, vuole essere un contributo a capire e aiutare chi, fuoriuscito da quella esperienza, cerca di dare un senso alla propria vita.
La prima sezione, curata da P. Santovecchi, getta luce sui meccanismi psico-sociali che stanno dietro a quella perfetta macchina organizzativa che è la "Società Torre di Guardia". La seconda, ad opera di don B. Cadei, si addentra maggiormente negli aspetti religiosi.
Note sull’autore
Battista Cadei (1937), sacerdote dal 1963, è laureato in lettere classiche. Da circa 20 anni si interessa di problemi pastorali legati alla realtà dei Testimoni di Geova e delle nuove religioni in genere. Per questo settore pastorale è attualmente incaricato della diocesi di Bergamo, e segretario della Consulta regionale lombarda. Presso le EDB ha pubblicato: Testimone di Geova mio fratello. Confronti biblici alla ricerca della volontà di Dio (1996); Testimoni di Geova a confronto (1997); Sètte e nuove religioni: che fare? Un'introduzione pratica (1998); Testimoni di Geova: che fare? Un'introduzione pratica (1999).
Patrizia Santovecchi (Firenze 1957) è consulente nel campo della "nuova religiosità" nell’arcidiocesi di Firenze, dove svolge anche un servizio di ricerca e informazione socio-religiosa. Sta per concludere il corso di studi in Scienze religiose della Facoltà teologica dell’Italia centrale.
Il testo presenta, in maniera chiara e rispettosa, alcuni aspetti della fede cattolica a confronto con la dottrina e la prassi dei Testimoni di Geova. A otto anni dalla I edizione, il successo conseguito dal volume e l’esperienza ulteriormente accumulata dall’autore lo hanno stimolato a rielaborare completamente la materia, curando in special modo i più recenti aggiornamenti circa la dottrina e la prassi dei Testimoni di Geova, l’ampliamento o l’inserimento di tanti piccoli temi e notazioni psicologico-esperienziali, un indice degli argomenti.
Non è cambiato invece lo spirito rispettoso e dialogico: la franchezza nel rilevare e motivare le differenze dottrinali non toglie nulla alla stima per i seguaci di tale credo religioso.
Il volume è pensato per i semplici cristiani, i catechisti, i simpatizzanti dei Testimoni di Geova, i familiari o amici di persone che sono diventate Testimoni di Geova e vorrebbero comprendere meglio questa realtà anche per sapere come comportarsi.
Note sull’autore
BATTISTA CADEI, nato nel 1937, sacerdote dal 1963, laureato in lettere classiche. Da circa 20 anni si interessa di problemi pastorali legati alla realtà dei Testimoni di Geova e delle nuove religioni in genere. Per questo settore pastorale è attualmente incaricato per la diocesi di Bergamo, e segretario della Consulta regionale lombarda. Presso le EDB ha pubblicato: Testimone di Geova mio fratello. Confronti biblici alla ricerca della volontà di Dio (1996); Testimoni di Geova a confronto (1997); Sètte e nuove religioni: che fare? Un'introduzione pratica (1998); Testimoni di Geova: che fare? Un'introduzione pratica (1999) e, insieme a Patrizia Santovecchi, Da Testimone di Geova a...? Un aiuto per chi vuole uscire (2002).