Il volume raccoglie l'eco delle lamentazioni che da tempo si riversano sull'omelia, comprese quelle ai più alti livelli, ma intende collocarsi su un piano pratico e realistico. L'autore è un semplice fedele che ha ascoltato migliaia di prediche in grandi cattedrali, in chiese cittadine, in piccole pievi di campagna e ha messo a frutto la sua esperienza di "ascoltatore" e di studioso dei problemi della comunicazione. La riflessione si suddivide in tre parti. La prima individua le "piaghe" della predicazione e cerca di comprenderne le cause; la seconda è dedicata ai testi ufficiali della Chiesa e si propone di delineare l'identità dell'omelia e la sua funzione; la terza, infine, si interroga sulla possibilità di predicare meglio, richiamandosi ai suggerimenti del public speaking e, più in generale, agli studi sulla comunicazione. Vengono posti in evidenza i pericoli dell'improvvisazione e della mancata costruzione del discorso, si denuncia una diffusa presunzione comunicativa e si individuano gli elementi indispensabili per la formulazione di una proposta omiletica concreta che aiuti la riflessione sul valore della liturgia.
La pubblicità è troppa. E' invadente. E' fastidiosa. E' ingannevole, molte volte occulta. E' banale, ripetitiva, spesso stupida, volgare, anche violenta. Condiziona i mezzi di comunicazione. Corrompe i bambini... Accuse frequenti: tutte vere? Questo libro mette a nudo uno dei fenomeni più pervasivi e influenti del mondo moderno, estremamente complesso, che coinvolge enormi interessi economici, culturali, educativi, politici. Ricco di casi e di dati, racconta e documenta tutto ciò che è stato detto e scritto contro la pubblicità: la sua tirannia, la sua tendenza a coglierci di sopresa, a catturare con ogni sotterfugio possibile la nostra attenzione, a sollecitare artificiosamente i nostri desideri, a condizionare pesantemente i mezzi di comunicazione, a imporre una visione della vita che presenta come valori supremi il consumo, il possesso, l'emulazione, l'edonismo. E' rivolto naturalmente ai consumatori, ai genitori, ai politici. Ma anche a chi commissiona e a chi realizza la pubblicità. Soprattutto a coloro che, volenti o nolenti, sono raggiunti quotidianamente da una miriade di messaggi carichi di suggestione, sfacciatamente intrusivi, spesso portatori di sollecitazioni pericolose. La cattura dell'attenzione, la promozione di prodotti "a rischio", la deformazione della realtà, la degradazione della donna e altre volgarità, l'influenza su bambini e adolescenti, il condizionamento dei media. Ma anche l'esperienza dell'autoregolamentazione, gli interventi dello Stato, i compiti dell'educatore.
Adriano Zanacchi
ha lavorato per quasi 40 anni alla Rai, occupadosi in particolare di pubblicità. Ha fatto parte per molti anni del Consiglio direttivo dell'Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. Ha fondato e diretto la collana Quaderni di documentazione pubblicitaria edita dalla Sacis ed è autore di numerose opere in materia di comunicazione, tra le quali: La Pubblicità. Potere di mercato. Responsabilità sociali (1999); Convivere con la pubblicità (1999); Pubblicità: effetti collaterali (2004); Relazioni pubbliche (2004); Opinione pubblica, mass media, propaganda (2006); Carosello Story. La via italiana alla pubblicità televisiva in collaborazione con Laura Ballio (nuova edizione con dvd 2009).
Il problema degli effetti voluti e non voluti della pubblicità così come, più in generale, della comunicazione di massa, è controverso e destinato a non avere soluzioni fondate su elementi certi e tanto meno definitivi. Vari fattori di mediazione e gli stessi tempi di esposizione assumono un ruolo rilevante. Di fronte al dominio culturale, politico ed economico esercitato dai mass media, questo libro analizza il ruolo del loro propellente fondamentale, la pubblicità: un fenomeno che, con il suo impatto diretto e indiretto, commerciale e socioculturale, è diventato centrale nel sistema della comunicazione di massa.
Il volume fornisce una serie di elementi sufficienti per valutare senza preconcetti e pregiudizi un fenomeno dalle dimensioni imponenti che riguarda tutti, con un occhio di riguardo alle esigenze educative che ne scaturiscono per la scuola e la famiglia.