In questo agile volume, il grande fisico Stephen Hawking delinea una breve storia dell'Universo "dal Big Bang ai buchi neri" (per citare il titolo italiano della sua opera più famosa). Per farlo, presenta le principali teorie cosmologiche da Aristotele fino ad Einstein, passando da Tolomeo, Copernico, Galileo e Newton; quindi espone le conoscenze attuali sulle leggi fisiche alle quali obbedisce il nostro Universo; infine, avanza alcune ipotesi in direzione di quella "teoria del tutto" capace di unificare la meccanica quantistica, la gravità e le altre interazioni della fisica. Solo una "teoria del tutto", infatti, ci consentirebbe di rispondere alla vera questione ultima: perché esiste l'Universo?
"Che cosa sappiamo sull'universo, e come lo sappiamo? Da dove è venuto, e dove sta andando? L'universo ebbe un inizio e, in tal caso cosa c'era prima? Il tempo avrà mai una fine?" Con questi quesiti Stephen Hawking ci introduce in una straordinaria avventura: un'emozionante cavalcata nel tempo. L'espansione dell'universo, il principio di indeterminazione, le particelle elementari e le forze della natura, l'origine e la sorte dell'universo, l'unificazione della fisica sono le grandi tappe di questo viaggio indimenticabile. Ma oltre a riassumere le conoscenze tradizionali Hawking illustra le ultime teorie sulla fisica dei buchi neri, il principio antropico, la teoria dell'universo inflazionario, l'universo contenuto in una bolla. Introduzione di Carl Sagan.
La scarsa considerazione che la nostra classe politica riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della maggioranza dei parlamentari. Margherita Hack
In Italia la ricerca sembra non voler proprio funzionare: siamo agli ultimi posti d’Europa negli studi scientifici, mentre i giovani talentuosi fuggono all’estero cercando condizioni migliori. A rallentarci ci sono problemi culturali e strutturali. Da un lato battaglie come quella sulle staminali dimostrano l’influenza della Chiesa nella gestione di un Paese che si professa laico. Dall’altro lato ci si mette lo Stato: i governi – di destra come di sinistra – hanno tagliato i fondi, sprecato le risorse, ingarbugliato le carriere accademiche senza trovare soluzioni. Tutti decantano l’importanza dell’innovazione, ma chi dovrebbe garantirci il progresso viene quotidianamente ostacolato: concorsi macchinosi, stipendi da fame, precariato a vita.
Margherita Hack affronta con competenza una questione delicata, di cui tanti parlano senza conoscenze: le riforme di diversi governi, gli errori ricorrenti, le molte incongruenze. Ma non tralascia quanto di buono è stato fatto, e propone idee concrete per camminare verso il miglioramento. La speranza è di evitare che i troppi medici al capezzale dell’università malata finiscano con l’ammazzarla.
Péter ci insegna non solo a non aver paura
dell’infinito, ma persino a “giocare” con esso.
Giulio Giorello
LA MATEMATICA È UNO DEGLI INCUBI peggiori degli studenti, molti anche da adulti continuano a odiarla e a non capirci nulla, a perdersi tra algoritmi, limiti, equazioni, numeri negativi, geometria euclidea... Eppure la matematica non è solo calcoli, definizioni e teoremi, può anche essere un gioco divertente e appassionante. Rózsa Péter, in questo saggio scritto appositamente “per coloro che hanno interessi intellettuali ma non sono matematici, per letterati, artisti, cultori di scienze umanistiche”, ci invita a “giocare” con l’infinito, a prendere (o riprendere) confidenza con i numeri. Nel giro di poche pagine ci guida dai conti “con le dita” a concetti complessi, fino all’infinito. Ci svela le scoperte, i ripensamenti, le crisi che hanno fatto la storia di questa disciplina. Il tutto però senza l’uso di alcuna “tecnica” o formula, ma procedendo per punti essenziali un passo alla volta, e costruendo mattone su mattone i meccanismi di questa materia ci fa riconoscere in essa “lo stampo della creatività dell’uomo”. Un classico della divulgazione matematica, limpido e intelligente, che con competenza e leggerezza incanterà anche i più scettici e li porterà a scoprire la bellezza dei numeri.
In questo saggio Philip Ball racconta la storia dei colori, dai pigmenti minerali ai coloranti organici all'artificio dei prodotti della chimica. Grazie alla sua interpretazione del linguaggio cromatico, scopriamo che un particolare pigmento "parla" di sangue e clorofilla, mentre un altro rievoca lo zolfo e il mercurio degli alchimisti; impariamo le ragioni fisico-chimiche per cui il tempo ridipinge le tele; ci rendiamo conto di come spesso sia stata la quantità dei colori sulla tavolozza a limitare la creatività dei pittori, tanto che è possibile collegare la rivoluzione del Rinascimento veneziano alla disponibilità di nuovi pigmenti, e la comparsa dei prodotti chimici applicati all'industria alla nascita dell'Impressionismo.