L'Avvento è apertura del cuore, perenne inizio di un tempo che ci è promesso, sguardo che si inoltra al di là del presente e penetra il futuro. Si può vivere l'Avvento come ricerca della linea d'orizzonte: la vediamo là in fondo, ma mentre camminiamo quella linea si allontana. Solo alla fine ci accorgeremo di aver fatto strada, di aver incontrato compagni di viaggio che hanno dato gusto e colore al cammino: abbiamo vissuto pienamente, raggiungendo lo scopo. Il libro è diviso in quattro parti per le quattro settimane di Avvento. Ogni singola parte contiene una riflessione spirituale sulla settimana e tre capitoli. Ciascun capitolo comprende: un'antifona, un brano biblico, un commento esegetico e spirituale, un'attualizzazione con un testimone del nostro tempo e una preghiera.
Un pellegrinaggio quotidiano, quello di don Gianluca, cappellano di un ospedale di Brescia, fatto di incontri con persone che vivono un momento duro della loro vita, in cui emergono energie inattese che fanno sbocciare in loro motivi di speranza. La corsia diventa così "il santuario della speranza" e il malato il "pellegrino" capace di trasfigurare le sue difficoltà in opportunità. Ecco che le storie ordinarie di vita richiamano le vite di alcuni santi, creando una sorta di "gemellaggio" tra i santi del cielo e i "santi della terra". Da ogni incontro scaturisce un breve, ma intenso messaggio rivolto al lettore, per gettare nuova luce sul suo "cammino" nella "corsia della vita".
Un discorso immediato, incisivo e provocatorio, ma al tempo stesso cordiale: è lo stile che l'Autore sceglie per commentare i Vangeli festivi dell'anno C. Espressi con semplicità e carichi di esperienza, queste pagine sollecitano il lettore ad accogliere la Scrittura nella propria vita, a rispecchiarsi nella parola di Dio, a ritrovare sé stessi, perché solo nella Parola sì può diventare autenticamente cristiani. Don Sandro commenta i Vangeli della domenica, delle solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, per accompagnare il cammino di fede dei credenti attraverso la liturgia. Utile per uso personale di ogni credente, questo volume è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola preparandosi alla liturgia della domenica.
L'autore, ripercorrendo in modo integrale il Vangelo di Luca, attiva una sorta di dialogo intimo con i Vangeli. Un dialogo in cui anche il lettore è invitato a operare constanti esercizi di cambiamento della propria idea di Dio, per farsi sorprendere da quella di Luca. Il testo narra di Gesù, dei suoi gesti e delle sue parole, dei suoi amici e delle sue amiche, con un'attenzione particolare all'economia: l'oikonomia della salvezza si intreccia spesso con l'economia degli interessi umani. Il Vangelo di Luca parla anche a noi, credenti di ogni epoca, perché desidera rafforzare la fede: l'evangelista stesso ci parla come un discepolo di Cristo, è dentro la buona novella che ci trasmette.
Giovanni XXIII si abbandonò nelle mani di Dio e si rese disponibile allo Spirito per essere strumento della sua azione. Con la convocazione del concilio Vaticano II è stato in grado di avviare un processo di riforma e rivitalizzazione della Chiesa. Nella sua figura troviamo, allora, ancora oggi un compagno di cammino, che ci incoraggia e ci conforta nel processo di rinnovamento sinodale che stiamo vivendo. Luis Marín de San Martín in questo libro, omaggio alla memoria del "Papa buono", ripercorre la vita di Angelo Roncalli ed espone dieci parole chiave della sua spiritualità attraverso le sue stesse parole, che parlano direttamente al nostro cuore. Arricchiscono l'opera tre testi fondamentali: il discorso di inaugurazione del Concilio, il discorso alla luna e il testamento.
Il volume raccoglie una serie di meditazioni (1996-2020) rivolte a chiunque desideri intraprendere un cammino di fede alla luce dello spirito del Bell'Amore. I testi sono chiamati «Punti luce» perché, messi l'uno accanto all'altro e armonizzati fra loro, rappresentano tanti punti di un unico itinerario di luce, che vuole condurre a Dio personalmente e comunitariamente. Oggetto delle meditazioni sono passi del Nuovo Testamento, ricorrenze dell'anno liturgico e temi o concetti fondamentali per la vita cristiana. Ogni Punto luce è preceduto da una breve lettera di presentazione e si chiude con uno slogan che costituisce il proposito pratico da vivere.
Non è un trattato sulla preghiera, ma piuttosto una narrazione su di essa. L'Autore ne parla a partire da figure, immagini, passi dell'Antico e del Nuovo Testamento e ne "racconta" i vari aspetti (silenzio, ascolto, tipi di preghiera...) attingendo ai Salmi, al Padre nostro, al Magnificat e ad altri versetti famosi, citando spesso anche maestri spirituali di ieri e di oggi. Il titolo si riferisce all'episodio della Genesi (cap. 24) in cui Rebecca dà da bere al servo di Abramo - giunto a cercare una moglie per Isacco - e ai suoi dieci cammelli. Un libro indispensabile, capace di coinvolgere e suscitare nuove consapevolezze
Nella vita tutti attraversiamo, prima o poi, momenti in cui ci sentiamo bloccati, scoraggiati. E arrendersi sembra essere la diretta conseguenza di motivazioni lasciate andare... Quando si perdono le motivazioni si volatilizza anche l'entusiasmo per andare avanti, magari perché siamo delusi o perché non ci sentiamo capiti. Il profeta Elia ha vissuto e affrontato queste dinamiche, cercando di recuperare, con fatica, lo slancio per portare a compimento la propria vita e annunciare la parola di Dio. In questo tempo, confrontarci con questa figura può essere un esercizio spirituale per ritrovare coraggio. Ogni capitolo del libro comprende un commento a un testo del ciclo di Elia, un approfondimento su una tematica specifica emersa dal racconto e si conclude con alcune domande per aiutare la meditazione.
L'esperienza del distacco segna la nostra vita fin dall'inizio, quando si lascia il grembo materno per entrare nel mondo, e poi la contraddistingue fino alla fine: i figli divenuti adulti che lasciano i genitori; il cambiamento di lavoro o di città; la fine di una relazione, e così via fino al distacco irreversibile della morte. Nel congedo è sempre racchiusa la promessa di qualcosa di nuovo. Esaminando le diverse esperienze di distacco da qualcosa o da qualcuno, queste pagine invitano a riflettere su come i momenti di perdita possano trasformarsi in opportunità per sviluppare nuove capacità per una vita buona: il dolore della separazione può rinnovare l'esistenza e aprirla a una nuova prospettiva.
È soprattutto il Vangelo di Marco a caratterizzare il ciclo liturgico dell'anno B. I commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno accompagnano il cammino di fede dei credenti attraverso la liturgia. In questo anno del ciclo liturgico emerge in modo del tutto particolare la figura di Gesù. Un discorso immediato, ma incisivo e provocatorio, quello che fa l'autore, aiutando così il lettore ad accogliere la scrittura nella propria vita come lo specchio su cui ci si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Il libro, utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la parola.
Vangelo è ogni "buona notizia", è Gesù stesso che desidera salvare l'umanità di ciascuno da un fallimento. La Chiesa, comunità dei credenti in Cristo, ha ricevuto la missione di trasmettere il suo messaggio rivoluzionario lungo i secoli. Lo ha fatto come ha saputo e potuto, anche, a volte, travisando l'annuncio di salvezza; perché in alcuni casi è meglio addomesticare il Vangelo, meglio fare sconti sulle sue chiamate. Il libro mette in luce alcuni testi evangelici dei quattro evangelisti che, attraverso interpretazioni di compromesso, hanno perduto nella vita quotidiana la loro incisività. Ogni lettore dovrà chiedersi: il mio incontro con la Parola ha fatto nascere la persona nuova, capace di rendere più umana la vita di tutti e possibile la pace?
L'autore ci accompagna nel libro di Giona. È novella? Forse! Una favola esemplare, necessaria per la crescita. E il valore principe è guardare l'altro con occhio amichevole. È una parabola? Perché no! È capace di mostrare verità essenziali che richiedono un giudizio da parte del lettore. È una caricatura? Vuol ridere e far ridere; sorridendo si dicono verità troppo penose per essere dette seriamente. È una parodia satirica? Precisamente! Riconosce, in mezzo alla fiera delle debolezze umane, una velata amabilità. La storia di Giona è tutto insieme, una tavola psicologica della condizione umana. Giona assomiglia a tutti: trascina alla luce anche quello che nessuno vorrebbe fosse visto, soprattutto la nostra durezza e rigidità, il nostro risentimento. Giona ci serve per l'autoconsapevolezza: è qualcosa di noi che resta indigesto persino a noi stessi.
La vita quotidiana, pur nella sua routine, nasconde una particolare bellezza che si offre però ha chi ha occhi capaci di scrutare in profondità. Queste pagine ci invitano a entrare delicatamente in quella terra fertile che è la nostra esistenza di tutti i giorni, per scoprire in essa i segni inconfondibili del Regno. Margarita Saldaña è convinta che i trent'anni di Gesù a Nazaret costituiscono un luogo privilegiato dove il divino e l'umano si danno uno speciale appuntamento. Se Dio ha scelto di sporcarsi le mani con il nostro fango, ciò significa che la nostra terra è il vero luogo di chiamata e invio. Attraverso un linguaggio vivace e una narrazione ricca di riferimenti alla vita quotidiana, il testo offre pennellate accurate per rivisitare la storia stessa come terra fertile in cui trovano posto angeli e demoni, scandali e miracoli, esodo e utopia.
A chi consigliare Il profumo del Natale? Chi potrebbe valorizzare le sue pagine? Una famiglia che volesse prepararsi al Natale mettendo insieme spiritualità e tradizioni. Dai canti, ai piatti tradizionali italiani ed europei, l'Autore propone un itinerario lungo 25 giorni perché ognuno possa riscoprire il senso del Natale, il grande dono dell'Incarnazione, e vivere così la pienezza di una festa che può riunire insieme grandi e piccini. In famiglia, durante l'Avvento, si può leggere la riflessione quotidiana, poi si può recitare la preghiera conclusiva. Vengono suggeriti dei canti, di cui viene spiegato il senso e l'origine, con cui arricchire il momento di incontro insieme. Seguono poi di giorno in giorno alcune curiosità, riti, simboli e tradizioni culinarie, che di solito arricchiscono case, strade, comunità.
Comincia il nuovo ciclo di commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, per accompagnare il cammino di fede dei credenti attraverso la liturgia. Un discorso immediato, ma incisivo e provocatorio - che esprime la cordialità del rapporto che l'Autore riesce a stabilire con i suoi interlocutori (studenti, parrocchiani o amici) dà alla sua esperienza fascino nella semplicità, aiutando così il lettore ad accogliere la Sacra Scrittura nella propria vita come lo specchio su cui ci si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola.
«Di tutte le Scritture sacre - diceva Origene - i Vangeli sono le primizie, e tra i Vangeli la primizia delle primizie è il Vangelo di Giovanni», un Vangelo che si rivolge in modo specifico a coloro che già credono, perché possano continuare a credere, a prendere posizione all'interno di quel grande processo contro Gesù, che l'evangelista racconta e che continua a ripetersi nella storia. Queste pagine accompagnano il lettore a prendere in mano la sua risposta di fede, il suo decidere in profondità da che parte stare, il suo passare interiormente dal desiderio al dono, dalla ricerca alla consegna, dalle tenebre alla luce. Il commento spirituale all'intero Vangelo di Giovanni si chiude, per ogni brano, con L'ora sesta: uno spazio fatto di domande grazie alle quali, ognuno, sostando sulla Parola, può conoscere meglio anche se stesso.
Il testo, molto semplice nello stile e linguaggio, ma profondo e ben documentato, ci propone un esercizio di «memoria» di quanto ci hanno comunicato i quattro evangelisti per vivere e testimoniare l'appartenenza a Gesù. Questa esperienza nasce dalla contemplazione della Parola e dalla fede. Ripercorrendo le parole di Gesù traspaiono: «il primato dell'azione buona» che coinvolge il pensare, il sentire, il volere e il pregare e «il primato del dono», poiché nulla ha senso se non nella totale gratuità e dedizione. Il libro termina con un capitoletto dedicato alle Parole di Gesù che vengono costantemente riproposte oggi e in ogni tempo attraverso l'Eucaristia.
L'autore entra nel Vangelo di Marco con lo stesso stupore dei primi discepoli; come chi un giorno torna in una chiesa solo con la speranza che, improvvisamente, Qualcuno arrivi e lo sorprenda. Il libro ripercorre tutto il Vangelo di Marco, dall'inizio alla fine. Il primo Vangelo racconta una buona notizia (evangelo), perché è il racconto di un incontro con il Figlio di Dio e il suo annuncio. La fede di Marco è sorella gemella di fiducia: per iniziare a leggere e conoscere questa storia bisogna credere, fidarci di chi ce la racconta. Per questo il commento, che accompagna tutto il testo, racchiude in sé sollecitazioni provenienti da tutta la Bibbia, ma anche dalla storia, dalla cultura e soprattutto dalla vita.
Gli autori scoprono un Vangelo nascosto e restano affascinati da ciò che rivela loro. La Parola che da sempre abbiamo tra le mani, ha bisogno di essere letta in una nuova prospettiva per farne scaturire tutta la carica di novità e di trasformazione della vita. Ripercorrendo alcuni aspetti dell'Antico Testamento e della vita e parole di Gesù, si evidenziano gli aspetti di liberazione dalle abitudini, da un certo modo di intendere la religione. L'importanza della lettura e della pratica comunitaria, sociale e attenta ai poveri che il Vangelo suggerisce, è data dal fatto che gli uomini, immagine di Dio, hanno la possibilità di trasformare la realtà e vivere in terra come in cielo.
Attraverso i commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, il testo accompagna il cammino di fede del credente. Lo stile discorsivo, ma incisivo e provocatorio, di don Alberto Vitali - unito alla profondità con cui accosta la Scrittura - aiuta il lettore ad accoglierla nella propria vita come lo specchio su cui si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Tipico di don Alberto è l'apertura al popolo delle periferie: gli emarginati, gli immigrati, i «non considerati» dalla società, gli esclusi, secondo lo spirito di papa Francesco Utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola.