Il quarto Vangelo, comunemente attribuito a Giovanni, costituisce fin dalle origini un riferimento fondamentale per il discorso cristiano, ma basandosi solo su di esso può risultare difficile riuscire a dialogare con ebrei, musulmani, buddhisti o agnostici. Per questo, Benoît Standaert pone al testo tre domande: la prima è di natura letteraria e riguarda l'organizzazione del quarto Vangelo, la sua composizione e la sua finalità; la seconda ruota attorno alla sua storicità e all'affidabilità del suo autore; la terza cerca di indagare la possibilità di un dialogo con chi non è cristiano. Questo studio analizza dunque da vicino la forza e la debolezza, la bellezza ma anche i limiti del Vangelo di Giovanni proprio sul piano della relazione con chiunque pensi diversamente da esso o dalla tradizione che ha voluto trasmettere. La conclusione dovrebbe condurci a una maggiore ammirazione per ciò che l'editore giovanneo ha prodotto come opera letteraria e teologica, ma anche a una maggiore vigilanza riguardo ai rischi che può portare una lettura non critica del testo.
L'opera si contraddistingue per la sua struttura più concisa e il suo uso più divulgativo. In un unico libro sono stati racchiusi il testo sinottico dei quattro vangeli (nella sola versione italiana già apprezzata nei precedenti volumi con il loro ricco apparato critico) e un breve ma chiaro commento ai testi evangelici posto a fronte degli stessi. Il testo sinottico è ripetuto integralmente per ogni evangelista, rendendo più semplice la lettura e lo studio; le introduzioni aprono ogni sezione e i commenti seguono in parallelo i testi. Ottimo testo divulgativo e agile manuale per chi si voglia avvicinare con serietà all'approfondimento della pagina evangelica; valido sussidio per i presbiteri nella preparazione dell'omelia o nella formazione di gruppi parrocchiali di catechesi.
Nei due capitoli iniziali del Vangelo di Luca si assiste a un racconto di tipo haggadico, in cui gli eventi riguardanti le origini di Gesù sono narrati sulla base di racconti di nascite straordinarie della tradizione biblica e alla luce della fede pasquale delle comunità neotestamentarie che hanno lungamente riflettuto sul mistero di Cristo, elaborando, sotto l'influsso dello Spirito, fondamentali confessioni di fede. Nei racconti dell'infanzia, intrisi di tradizione biblica e caratterizzati da alta cristologia, Gesù è presentato come Messia davidico e Figlio di Dio, quale Salvatore-Cristo-Signore, salvezza di Dio, luce delle genti e gloria d'Israele suo popolo e, infine, Figlio del Padre.Degni di nota, all'interno del racconto lucano dell'infanzia, sono gli inni e i cantici - in particolare il Magnificat, il Benedictus e il Nunc dimittis - che riprendono il linguaggio e gli accenti della salmografia biblica e del Deuteroisaia, per celebrare una salvezza ormai realizzata. Le Scritture antiche sono messe al servizio della rivelazione neotestamentaria che le interpreta e le porta a compimento.
Santa Caterina è stata nel corso della sua vita un'interlocutrice privilegiata di Dio Padre, si pensi al Dialogo con la Divina Provvidenza, dove Caterina in estasi parla direttamente con il Padre. Il volume prende in considerazione e analizza questo rapporto straordinario.
L'opera ripercorre il mondo storico e l'universo letterario del Nuovo Testamento e offre un quadro su Gesù, il movimento cristiano e Paolo privilegiando la concisione e l'approccio pedagogico. Le schede di lavoro realizzate per ogni testo mirano a mostrarne le linee direttive, astenendosi volontariamente dall'entrare nei dettagli, ma insistendo a volte su aspetti particolarmente rilevanti sul piano storico o teologico. Le schede dedicate rispettivamente alla fonte Q, ai vangeli non canonici e a tradizioni antiche riprese nelle lettere di Paolo mirano, assieme all'appendice sull'istituzionalizzazione dei ministeri, a ricordare che il Nuovo Testamento non può essere in nessun caso considerato un corpus isolato, ma deve essere compreso in un universo letterario e in un'evoluzione storica.
Che cosa sappiamo del Nuovo Testamento e come possiamo avvicinare e comprendere i ventisette libri che lo compongono? Il volume presenta il testo integrale nella versione della Conferenza episcopale italiana accompagnato da uno straordinario commentario storico, letterario e teologico, frutto del lavoro di diciannove eminenti studiosi cattolici e protestanti. Dal Vangelo di Matteo all'Apocalisse, i libri del Nuovo Testamento sono proposti in versione integrale, preceduti da un'introduzione che li inquadra nel loro contesto storico e accompagnati da un riassunto del contenuto, annotazioni dettagliate e originali e schede su termini, espressioni o brani particolarmente significativi. In questo modo, il Commentario offre al lettore le conoscenze essenziali oggi disponibili su questi testi.
I testi dell'Antico Testamento sono spesso difficili da leggere e si prestano talvolta a fraintendimenti ed errate comprensioni. Tuttavia, non vi è un'opera che abbia influenzato la civiltà occidentale più della Bibbia e persino proverbi e modi di dire ancora oggi diffusi sono nati tra quelle pagine.
Il volume utilizza i risultati dell'esegesi storico-critica - con la sua analisi spesso precisa e puntuale dei processi di nascita, crescita e sviluppo del testo - per comprendere il contenuto di quella che è stata anche la Bibbia di Gesù e delle prime comunità cristiane. Dopo una prima parte di carattere introduttivo, l'autore prende in considerazione i libri del Pentateuco, quelli storici e sapienziali e, infine, quelli profetici descrivendo contenuto, storia e principali temi teologici. L'attenzione è principalmente rivolta a chi inizia gli studi teologici o è semplicemente interessato allo studio della Bibbia.
Sommario
Abbreviazioni. Presentazione (L. Mazzinghi). Introduzione. All'inizio di questo libro… I. L'ANTICO TESTAMENTO. LINGUE, AUTORI, TRADUZIONI: ALCUNE QUESTIONI INTRODUTTIVE. 1. Tra mito, storia e riflessione teologica: la Bibbia ebraica e i suoi autori. 2. Una Bibbia - tante Bibbie. 3. Gli dèi della Bibbia e i loro nomi. 4. La lingua originale della Bibbia e le sue particolarità. 5. Corretto e sbagliato nelle diverse traduzioni della Bibbia. II. IL PENTATEUCO. LA CREAZIONE, IL DIVENIRE DEL POPOLO E LA LEGGE DI DIO. 1. La nascita del Pentateuco. 2. I libri. 3. Temi. III. I LIBRI STORICI E SAPIENZIALI. DA UN POPOLO A UNA NAZIONE: ISRAELE, I SUOI NEMICI E LA SUA LETTERATURA. 1. Storia o storielle? La comprensione della storia nell'Antico Testamento. 2. I libri storici. 3. La Sapienza di Israele. 4. I libri della Sapienza. 5. Temi. IV. I LIBRI PROFETICI. CRITICA SOCIALE E RELIGIOSA, APOCALITTICA, ANNUNCIO DI GIUDIZIO E DI CONSOLAZIONE. 1. Il fenomeno della profezia in Israele e nelle culture confinanti. 2. I libri. 3. Temi. V. APPENDICI. 1. Tra storia inventata e storia reale. 2. L'Antico Testamento: una breve storia letteraria. 3. I più antichi manoscritti dell'Antico Testamento: i rotoli del Mar Morto. 4. La terra dell'Antico Testamento. 5. Una traduzione moderna «corretta»? 6. L'Antico Testamento e l'antico Oriente. Glossario. Per approfondire.
Note sull'autore
SIMONE PAGANINI è professore ordinario di Teologia biblica all'Università di Aquisgrana, in Germania. Dopo studi di Teologia, Filosofia e Orientalistica, è stato assistente alla facoltà di Teologia cattolica dell'Università di Vienna, ricercatore alla facoltà di Teologia evangelica all'Università di Monaco di Baviera, professore associato di Esegesi dell'Antico Testamento all'Università di Innsbruck, in Austria, e ricercatore associato all'Università di Pretoria, in Sudafrica. Per EDB ha pubblicato Qumran le rovine della luna. Il monastero e gli esseni, una certezza o un'ipotesi? (2011) e La capra di Qumran. Realtà e leggenda di una scoperta archeologica (2013). Con Georg Fischer ha curato il volume Conoscere la Bibbia. Una guida all'interpretazione (2013).
I primi due capitoli del Vangelo secondo Matteo sono strettamente legati alle Scritture antiche e alla letteratura d'Israele, ma al tempo stesso si riferiscono in modo peculiare agli eventi neotestamentari, in particolare alla Pasqua, e anticipano contestualmente il mistero della croce e del rifiuto di Cristo. In altri termini, l'evento pasquale nella sua integrità è già presente in questi testi iniziali e inclusivi dell'intera vicenda evangelica.
Per comprendere a fondo quella sorta di «vangelo in miniatura» rappresentato dai racconti dell'infanzia è necessario uno scavo linguistico, stilistico, letterario e tematico che consenta di approfondire la storia della formazione del testo e il difficile rapporto fra tradizione e redazione. Tale approfondimento lascia intendere che il «Vangelo d'infanzia» di Matteo è ben diverso da quello di Luca, perché diverse sono le due opere sul piano delle fonti, del linguaggio, della struttura e della teologia.
I racconti dell'infanzia, come ogni altro testo, dipendono da fonti orali e scritte e il dettato a noi pervenuto è frutto di tali tradizioni e del lavoro redazionale operato su di esse. Tradizione e redazione continuamente si intrecciano e in questo gioco si rivela l'abilità dello scriba nel trarre dal suo tesoro «cose nuove e cose antiche».
Sommario
Presentazione dell'autore. Abbreviazioni. Introduzione. I. PRIMA SEZIONE. MATTEO 1. 1. La genealogia (Mt 1,1-17). 2. L'annuncio a Giuseppe (Mt 1,18-25). II. SECONDA SEZIONE. MATTEO 2. 1. La pericope dei Magi (Mt 2,1-12). 2. Fuga in Egitto (Mt 13-15) - Strage dei bambini (Mt 16-18) - Ritorno e insediamento a Nazaret (Mt 19-23). APPENDICE. Tradizione-Redazione in Mt 1-2. Bibliografia. Indice biblico. Indice degli autori.
Note sull'autore
ALBERTO VALENTINI,monfortano, ha conseguito il dottorato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico con una ricerca sul Magnificat. È stato per anni docente presso la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia Facoltà Teologica Marianum. È socio fondatore e della direzione dell'Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI). Oltre a numerosi contributi di argomento mariano in riviste e opere scientifiche, ha pubblicato Esperienza cristiana con Maria, Monfortane, Roma 1980, e, per EDB, Il Magnificat. Genere letterario. Struttura. Esegesi (1987), Maria secondo le Scritture. Figlia di Sion e Madre del Signore (22009) e ha curato, insieme ad A. Serra, I Vangeli dell'infanzia, I-II. Atti della XXXI Settimana Biblica Nazionale, in Ricerche Storico-Bibliche 4 (1992).
"Comprendiamo a che cosa serviva questo testo nella comunità o nelle comunità che l'hanno visto nascere? Possiamo determinare il modo in cui questo testo giocava esattamente e funzionava nei riguardi dei primi ascoltatori?" (dalla Prefazione). Sono queste le grandi domande che p. Standaert pone sul Vangelo di Marco, in un commentario che è frutto di quindici anni di lavoro. A suo modo di vedere, sul piano letterario il testo contiene tutti i segni distintivi che ne fanno un discorso convenzionale e un'azione drammatica, che richiede di essere proclamata in una sola volta, d'un fiato. L'ipotesi guida della sua lettura è la seguente: Marco veniva letto durante la notte pasquale cristiana, nella veglia fra il sabato e la domenica. I suoi destinatari erano una comunità mista, a maggioranza di gentili. Per alcuni nuovi membri della comunità tale notte era il punto d'approdo della propria iniziazione: al termine della lettura integrale del racconto evangelico venivano battezzati e partecipavano per la prima volta al banchetto eucaristico. Il volume offre l'intero commentario inizialmente pubblicato in tre parti.
Frutto di un collaudato corso sui libri sapienziali, il volume costituisce una introduzione alla letteratura sapienziale biblica. Descrive le caratteristiche letterarie e storiche proprie di ognuno dei libri esaminati e focalizza i temi teologici che vi emergono. Pensato anzitutto per un pubblico di studenti, è adatto a chiunque desideri intraprendere un primo lavoro di approfondimento su testi biblici di grande interesse.
Descrizione dell'opera
Il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, il cosiddetto discorso nella sinagoga di Cafarnao o del pane di vita, si presenta in due parti ben distinte. La prima riferita più direttamente a Gesù e al credere in lui (la fede), la seconda al pane, con andamento sacramentale (l'eucaristia). Si tratta di un testo teologicamente complesso e letterariamente rilevante, tanto più considerando che Giovanni omette il racconto dell'ultima cena. Sia il tema sia la forma letteraria del testo pongono il problema della sua unità e quindi della sua origine.
Per l'autore siamo di fronte a un tipico esempio di «rilettura», cioè alla ripresa successiva di un tema in un altro testo, dilatandone il senso, come spesso accade nella Bibbia. In questa prospettiva l'attuale capitolo 6 vedrebbe confluire reminescenze e sfumature dei sinottici e costituirebbe un «ipertesto», con una elaborazione avvenuta all'interno del processo redazionale del Vangelo.
Sommario
Premessa. Introduzione. I. Il problema dell'autore. II. Gv 6 come fenomeno di rilettura. III. Gv 6 e i sinottici. IV. Gv 6 come palinsesto. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
DANIELE PEVARELLO (Moncalieri, 1974) ha studiato alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma, laureandosi in Nuovo Testamento, alla Kirchliche Hochschule di Bethel (Bielefeld, Germania) e all'Università di Cambridge (Inghilterra). A Cambridge si è specializzato in letteratura cristiana antica con una tesi di dottorato sulle origini dell'ascesi cristiana nelle Sentenze di Sesto Pitagorico. Membro del direttivo del gruppo internazionale di ricerca su «Moralità ellenistica e cristianesimo antico» della Society of Biblical Literature, attualmente insegna Nuovo Testamento presso la Facoltà di teologia e studi religiosi dell'Università di Cambridge, dove è bye-fellow del Fitzwilliam College.
Descrizione dell'opera
Numerosi sono gli esegeti che hanno rivolto la propria attenzione a due composizioni della letteratura giovannea, più rari quelli che si sono impegnati con tutte e tre. La tendenza dell'esegesi moderna, che fa dubitare dell'omogeneità di questo corpus, spiega tale fenomeno.
Il commento di Simoens cerca di rispettare ciò che si può sapere dell'evoluzione e della genesi delle tradizioni giovannee e valorizza soprattutto la sincronia nell'accertamento dei rapporti costitutivi dei testi in se stessi e fra di essi.
Il sottotitolo Credere per amare unisce i due assi della letteratura giovannea: «Credere è necessario per amare. Se l'agape è sortente e compimento, la fede-fiducia le è indispensabile» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione. I. UNA TRADUZIONE. Presentazione. DI GIOVANNI A. DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. II. UN'INTERPRETAZIONE. DI GIOVANNI A. 1. Il prologo (1,1-4). 2. Dio è luce (1,5-2,2). 3. I criteri del «rimanere» (2,3-17). 4. Ultima ora e Parusia (2,18-28). 5. La Prima lettera di Giovanni come testo di alleanza. 6. Il giusto e i figli di Dio (2,29-3,10). 7. I criteri dell'amore reciproco (3,11-24). 8. Il discernimento degli spiriti adesso (4,1-6). 9. Dio è amore (4,7-20). 10. I criteri dell'amore e della fede (4,21-5,12). 11. Preghiera e convinzione (5,13-21). DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. Bibliografia. Indice biblico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
YVES SIMOENS, nato nel 1942 a Kinshasa (Congo), sacerdote gesuita, insegna Sacra Scrittura al Centre Sèvres di Parigi e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Conduce la sua attività pastorale (ritiri ignaziani e accompagnamento spirituale) soprattutto in Belgio, Francia, nell'Africa centrale e ad Haiti. Nella sua attività, sia accademica sia pastorale, e nelle sue pubblicazioni traspare un'attenzione costante al rapporto tra l'Antico e il Nuovo Testamento, visto come atto di nascita del Cristo in ogni lettore o lettrice della Bibbia, e come fondamento di ogni relazione autentica. Presso le EDB ha pubblicato: Secondo Giovanni. Una traduzione e un'interpretazione (22002), Entrare nell'Alleanza. Un'introduzione al Nuovo Testamento (2003), Il Libro della Pienezza. Il Cantico dei Cantici. Una lettura antropologica e teologica (2005), Il corpo sofferente. Dall'uno all'altro Testamento (2007) e Apocalisse di Giovanni. Apocalisse di Gesù Cristo. Una traduzione e un'interpretazione (2010).
Descrizione dell'opera
«Comprendiamo a che cosa serviva questo testo nella comunità o nelle comunità che l'hanno visto nascere? Possiamo determinare il modo in cui questo testo giocava esattamente e funzionava nei riguardi dei primi ascoltatori?» (dalla Prefazione). Sono queste le grandi domande che p. Standaert pone sul Vangelo di Marco, in un commentario che è frutto di quindici anni di lavoro.
A suo modo di vedere, sul piano letterario il testo contiene tutti i segni distintivi che ne fanno un discorso convenzionale e un'azione drammatica, che richiede di essere proclamata in una sola volta, d'un fiato. L'ipotesi guida della sua lettura è la seguente: Marco veniva letto durante la notte pasquale cristiana, nella veglia fra il sabato e la domenica. I suoi destinatari erano una comunità mista, a maggioranza di gentili. Per alcuni nuovi membri della comunità tale notte era il punto d'approdo della propria iniziazione: al termine della lettura integrale del racconto evangelico venivano battezzati e partecipavano per la prima volta al banchetto eucaristico.
Nella terza parte del commentario Standaert tratta la sezione che va dal capitolo 11 fino alla fine del Vangelo: dall'entrata in Gerusalemme, l'ultima settimana di Gesù.
Sommario
LA SOLUZIONE: L'ULTIMA SETTIMANA: MARCO 11-16. Marco 11-12. Cinque controversie nel Tempio. Marco 13: Il discorso escatologico. Marco 14-15. Il racconto della passione. Marco 16. L'Epilogo. Perché aggiungere altro? Le altre finali di Marco. Postfazione: Marco, l'artista e il pensatore. Indici.
Note sull'autore
BENOÎT STANDAERT osb, monaco benedettino di St. André di Bruges, è attualmente uno dei massimi esegeti del Nuovo Testamento. Unisce grande acume spirituale a una profonda conoscenza delle lingue e degli ambienti biblici.
"Comprendiamo a che cosa serviva questo testo nella comunità o nelle comunità che l'hanno visto nascere? Possiamo determinare il modo in cui questo testo giocava esattamente e funzionava nei riguardi dei primi ascoltatori?" (dalla Prefazione). Sono queste le grandi domande che p. Standaert pone sul Vangelo di Marco, in un commentario che è frutto di quindici anni di lavoro. A suo modo di vedere, sul piano letterario il testo contiene tutti i segni distintivi che ne fanno un discorso convenzionale e un'azione drammatica, che richiede di essere proclamata in una sola volta, d'un fiato. L'ipotesi guida della sua lettura è la seguente: Marco veniva letto durante la notte pasquale cristiana, nella veglia fra il sabato e la domenica. I suoi destinatari erano una comunità mista, a maggioranza di gentili. Per alcuni nuovi membri della comunità tale notte era il punto d'approdo della propria iniziazione: al termine della lettura integrale del racconto evangelico venivano battezzati e partecipavano per la prima volta al banchetto eucaristico. Nella seconda parte del commentario, Standaert tratta la sezione che va da 6,14 fino alla fine del capitolo 10, in cui Marco introduce il suo lettore alla vera comprensione di chi è Gesù e alle conseguenze pratiche derivanti da tale corretta comprensione dell'identità riconosciuta.
Il racconto di ciascun evangelista è un meraviglioso ritratto di Gesù che si integra con quello degli altri vangeli. Il commento offerto dal volume facilita la comprensione dell'unità del messaggio divino.
Raccolta delle frequentissime rivelazioni, trascritte dal Brentano, che la veggente tedesca nata nel 1774 ebbe durante tutto l'arco della vita piena di sofferenza e sacrifici sopportati per amore di Gesu Cristo e nell'imitazione della sua Passione. Anna Katharina Emmerick (1774-1824), suora agostiniana tedesca, grande mistica e veggente cui Dio ha dato in dono le Stimmate, ha lasciato un segno profondo nella storia della cristianita. Le presenti Rivelazioni sono una testimonianza della sua straordinaria esistenza e della vasta portata delle s ue visioni.
Il volume raccoglie le visioni (sugli Angeli custodi, sulla Chiesa e sulle anime del Purgatorio) di Anna Katharina Emmerick (1774-1824). Le piu importanti visioni della Emmerick trascritte dal poeta Clemens Brentano sono qui commentate da uno dei maggiori esperti italiani della mistica agostiniana. Un classico della letteratura spirituale dell'Ottocento che si mantiene sempre attuale e che assume un valore ancora maggiore con la beatficazione di Anna Caterina Emmerich.
La traduzione interconfessionale in lingua corrente è un'edizione ormai ben conosciuta e diffusa in tutta Italia per la sua praticità e immediatezza. Questo volume la riproduce in una veste editoriale accattivante, ricca di illustrazioni storico-geografiche ed artistiche, che commentano gli episodi evangelici e gli scritti apostolici. Brevi commenti esegetici, posti a lato del testo neotestamentario permettono un facile approfondimento e una migliore comprensione del messaggio di salvezza annunciato da Gesù, da lui offerto a tutti mediante la sua morte e risurrezione e continuato nella chiesa.
Destinatari
Indicato per la lettura personale, ma anche come ottima ed apprezzata idea-regalo.
Autore
Un'équipe di biblisti italiani ha curato i commenti e tutto il progetto editoriale è stato curato da don Bruno Ferrero. Il volume è una coedizione ABU-Elledici-Il Capitello e Messaggero di sant'Antonio.
La traduzione interconfessionale in lingua corrente è un'edizione ormai ben conosciuta e diffusa in tutta Italia per la sua praticità e immediatezza.Questo volume la riproduce in una veste editoriale accattivante, ricca di illustrazioni storico-geografiche ed artistiche, che commentano gli episodi evangelici e gli scritti apostolici. Brevi commenti esegetici, posti a lato del testo neotestamentario permettono un facile approfondimento e una migliore comprensione del messaggio di salvezza annunciato da Gesù, da lui offerto a tutti mediante la sua morte e risurrezione e continuato nella chiesa.
Destinatari
Indicato per la lettura personale, ma anche come come ottima ed apprezzata idea-regalo.
Autore
Un'équipe di biblisti italiani ha curato i commenti e tutto il progetto editoriale è stato curato da don Bruno Ferrero. Il volume è una coedizione ABU-Elledici-Il Capitello e Messaggero di sant'Antonio.
Gli scritti di Santa Caterina da Siena che trattano il tema del Sangue Redentore di Cristo il presente lavoro vuol essere un rifacimento, con la speranza che ne sia anche un miglioramento, di un precedente studio dal titolo il sangue di cristo negli scritti di santa caterina da siena" pubblicato a roma nel 1984 per le edizioni pia unione preziosissimo sangue. Uno studio che consta tava quanto il tema del sangue redentore di cristo sia un tema totccato da tutti gli scrittori cristiani a cominciare da quelli canonici. In questo libro si ritrova tale tema trattato da santa caterina da siena in numerosi su"
"Dal 1955, anno in cui G. Castellino pubblicava il suo commento ai salmi per la collana La Sacra Bibbia diretta da mons. Garofalo, in Italia non era più apparso nessun commento esegeticamente completo a questa monumentale raccolta di preghiere, Parola di Dio e parola dell'uomo. Ora con l'opera di Ravasi si potrà in modo nuovo e completo scoprire in pienezza questo libro mistico e terrestre, divino ed umano che a differenza degli altri scritti biblici abbraccia nella sua universalità la materia di tutta la teologia." (dalla Prefazione di C. M. Martini)
Santa Caterina offre nei suoi scritti uno dei più fulgidi modelli di quei carismi di esortazione, di parola di sapienza e di parola di scienza, che S. Paolo mostrò operanti in alcuni fedeli presso le prime comunità cristiane. Un attenta lettura di queste lettere ci fa riflettere sul dono di cui Santa Caterina era beneficiata e di quale forza fosse dotata in virtù di questa grazia.
L'Autore ha utilizzato mirabilmente i Quattro Vangeli, offrendo una storia di Gesu completa ed esauriente. Come traduttore, egli ha cercato al massimo di rispettare le varie e talvolta sottili esigenze dell'italiano. Quest'opera e`stata realizzat a incastonando minuziosamente in un unico racconto tutti i particolari dei quattro vanglei secondo la successione dei fatti fornita anzitutto da giovanni e da luca, poi marco e infine da matteo. Percir ogni episodio ha mantenuto il suo originale contesto risultante da almeno uno dei vangeli, e ogni frase e`riconducibile sempre al relativo narratore. I quattro racconti si rincorrono in una sublime armonia di concordanze, di complimenti e di accostamenti senza perr mai fondersi, mantenendo intatta la loro peculiarita di essere cronache fatte a viva voce, in nimati dallo spirito santo. Questa storia di gesu, du nque, che e`tutto e solo vangelo, si presenta come un coro a quattro voci che canta quella vita che si e`resa visibile" a noi nell unico, eterno discorso d amore. "