La storia dell'impero romano è fatta anche di personaggi più adatti alla commedia che alla storia. Tale fu Nerone, che sarebbe certamente divenuto un attore come tanti, se il destino non lo avesse voluto imperatore. I suoi eccentrici tentativi di coniugare le due carriere gli valsero aspre critiche e alla fine gli costarono la vita. Nella sua breve e vivace biografia Jürgen Malitz descrive vita e personalità di questo imperatore dalle malefatte leggendarie, che è entrato nella storia come archetipo del tiranno capriccioso e narcisista. Un capitolo finale ripercorre la fortuna di Nerone nella cultura successiva.
In questo volume Karl Christ riassume, in una efficace sintesi, la storia dell'impero romano da Augusto (63 a.C.-14 d.C.) a Diocleziano (243-316). L'opera si apre sul momento di passaggio dello stato romano dal regime repubblicano a quello monarchico, e offre un panorama dei maggiori avvenimenti storici che hanno segnato il periodo. Vengono poi descritti gli aspetti strutturali dell'impero, relativamente all'organizzazione del potere, alla stratificazione sociale, all'economia, al diritto, all'amministrazione, alla cultura, alla scienza e alla religione.
Il volume presenta un sintetico ritratto del regno di Filippo II (1527-1598), individuando gli ambiti essenziali nei quali l'azione di questo imperatore si esercitò. Dopo aver passato in rassegna le condizioni dei diversi possedimenti, dai regni spagnoli all'Italia, dalla Francia-Contea alle Fiandre, e le strutture amministrative e di governo di questo impero enorme, il volume si concentra sul problema delle finanze e dell'economia, sulla religione cattolica di cui Filippo fu difensore fanatico, da ultimo sulla politica estera e sulle rivolte interne che egli si trovò a fronteggiare.
La guerra di Corea, che si concluse con l'armistizio del luglio 1953, è stato il primo grande episodio di tensione internazionale nella guerra fredda, dove mondo occidentale e mondo comunista si sono affrontati. L'attacco della Corea del nord comunista a quella del sud nel giugno 1950 determinò l'intervento americano e un conflitto su cui aleggiava lo spettro di una guerra nucleare. Il volume esamina l'intera vicenda della guerra di Corea collocandola nel contesto degli equilibri mondiali del dopoguerra e vedendone le conseguenze, dall'ingresso della Germania nella Nato al trattato di pace con il Giappone, dall'ingresso della Cina sulla scena mondiale all'impiego anticomunista statunitense.
Lev Tolstoj è indubbiamente uno dei massimi romanzieri dell'Ottocento europeo, ma la sua fu una figura assai complessa e i suoi romanzi non sono che una delle espressioni di un'attività intellettuale più larga, che comprende un'incessante riflessione sulla morale, sulla religione, sull'arte, sull'educazione e la politica. Il profilo che viene messo in risalto nel volume è quello del Tolstoj pensatore: non è dunque la letteratura a tenere la scena, ma l'evoluzione delle sue posizioni quale si riflette non solo negli scritti ma anche nelle sue stesse scelte di vita, a partire dal radicamento nel villaggio natale e dalla decisione di fondarvi una scuola rurale.
Benché i sensi di insicurezza fossero diffusi già in epoca premoderna, oggi nutriamo paure diverse da quelle del passato e attribuiamo alle nostre ansie oggetti e cause differenti. Facciamo ricorso al pensiero razionale, incentiviamo analisi scientifiche e allestiamo sofisticati sistemi di prevenzione. Attorno al concetto di rischio ruota in sostanza l'intera organizzazione sociale. Almeno sei sono i tipi di rischio su cui convergono le preoccupazioni dei singoli e delle istituzioni: i rischi ambientali, i rischi legati allo stile di vita, i rischi sanitari, i rischi relazionali, i rischi economici, i rischi della criminalità.
Il testo tratta del periodo storico che va dalle origini alla distruzione del secondo Tempio nel 70 dopo Cristo, evento che diede inizio alla diaspora. Il volume riporta gli avvenimenti storici di cui parla l'Antico Testamento, le prime fasi dei regni di Giuda e di Israele e il tempo dei profeti, il periodo della cattività babilonese, la rivolta dei Maccabei ed Erode, terminando con la conquista di Gerusalemme da parte dei romani e la distruzione del secondo tempio. Il volume unisce alla narrazione dei fatti anche una esposizione delle strutture fondamentali della politica, della società, dell'economia e della religione che caratterizzarono la vita del popolo ebraico nell'età antica.
La guerra civile o guerra di secessione che si combatté fra il Nord e il Sud degli Stati Uniti dal 1861 al 1865 fu un conflitto che lasciò sul terreno oltre seicentomila morti e che ebbe conseguenze enormi sulla società e sull'economia del paese, a partire dall'emancipazione degli schiavi neri. Reid Mitchell ripercorre la storia della guerra di secessione, esponendone in primo luogo l'andamento dal punto di vista militare, e poi collocandola all'interno della politica dell'Unione e dei Confederati. Una particolare attenzione è data agli aspetti sociali della guerra e alle differenti conseguenze che essa ebbe su uomini e donne, sulla popolazione bianca e su quella nera.
Questo volume cerca di chiarire i diversi aspetti della fenomenologia trascendentale husserliana, ma anche di collocare la ricerca di Husserl sullo sfondo della sua personalità e della sua vita. Ciò è reso possibile dall'impiego del vasto epistolario husserliano. Dalle lettere emerge con chiarezza che le astratte costruzioni di pensiero dell'opera pubblicata si basavano su ansie e dubbi profondi. La filosofia razionale di Husserl è la risposta di un tormentato cercatore di senso a un mondo che egli vedeva caduto nel relativismo e nella irreligiosità.
La sua storia è un susseguirsi di popoli e stirpi che arrivano, prendono il potere e sono a loro volta scacciati: sumeri, assiri, aramei, persiani, greci, parti e sasanidi. Nella prima parte il volume ricapitola le vicende turbolente di questo 'giardino nel deserto' dalla prima documentazione risalente al terzo millennio a.C.; nella seconda parte vengono esposti i trattati generali di questa che con l'Egitto fu la maggiore civiltà dell'Oriente antico: dall'economia alla società, dalle conoscenze scientifiche alla lingua, alla scrittura e alla letteratura, dall'arte all'architettura e alla religione.
Sotto il regno di Enrico VIII (1491-1547) l'Inghilterra conobbe profondi mutamenti sia nell'organizzazione statale sia in quella della Chiesa, che egli rese indipendente dal papa istituendola in Chiesa anglicana. Il volume esamina il mezzo secolo del regno di Enrico VIII dalla prospettiva della trasformazione che introdusse nel paese e dell'importanza che questa ebbe nel porre le basi dello stato moderno. L'autore descrive inoltre le condizioni dell'Inghiletrra in cui Enrico VIII si trovò a operare, l'azione del Cardinale Wolsey nei primi decenni di vita del re; poi esamina l'articolazione e il funzionamento dell'amministrazione statale, il ruolo del Parlamento, il supporto teorico che Enrico trovò al distacco dalla Chiesa romana.
Il volume ricapitola gli aspetti essenziali della vicenda di Troia: vicenda che non è solo quella di una città reale, ma anche di un potente mito letterario, che perdura attraverso i secoli fino a noi. Storia di una città antica e storia di un mito letterario e anche storia di un'avventura dell'archeologia moderna, a partire dalla discutibile e famosa spedizione di un dilettante come Heinrich Schliemann.
I celti godono di una popolarità che non si è mai interrotta, ma che è cresciuta nel tempo. Non è facile dare una spiegazione di questa fortuna. In questa introduzione si troverà quanto occorre sapere sul mondo dei celti: le origini, la società, l'organizzazione politica, la cultura, la religione e la mitologia di uno dei popoli più importanti della storia europea.
Lo scontro fra la superpotenza americana e il piccolo nord-Vietnam comunista fu un drammatico banco di prova per gli equilibri del mondo bipolare e per l'opinione pubblica statunitense e occidentale. Il volume ripercorre la storia della guerra in Vietnam dalle sue lontane origini negli anni Quaranta sino al disimpegno americano nel 1973 e alla conquista di Saigon nel 1975, concentrandosi non solo sugli avvenimenti militari ma sul contesto internazionale dell'intervento e sulle ripercussioni interne agli Stati Uniti dove l'opposizione alla guerra fu uno degli elementi forti che coagularono la rivolta giovanile.
Dopo aver fornito i dati biografici essenziali, il volume tratta delle ricerche e delle conoscenze che consentirono a Darwin di formulare la sua originale teoria dell'evoluzione, mostrando come egli combinasse concetti già in circolazione, come quelli di specie, adattamento ed evoluzione. Si occupa poi degli altri concetti centrali nella teoria darwiniana: la selezione naturale, la riproduzione sessuale, la variazione, l'ereditarietà, il perfezionamento e il progresso. Howard sostiene che la vera rilevanza di Darwin si misura nell'ambito che gli era proprio, cioè la biologia.
La figura del legionario romano, il fante cittadino che domina i campi di battaglia dell'antichità è strettamente legata ad una serie di valori che nascono da un profondo senso del dovere nei confronti dello Stato. A partire dagli archetipi omerici del guerriero e dall'analisi delle battaglie e degli armamenti oplitici, il libro segue l'evoluzione della figura del soldato, nel contesto degli ordinamenti militari greci, per poi concentrarsi sullo studio dell'esercito romano, cogliendo le trasformazioni di età monarchica, repubblicana e imperiale. Vengono descritte tattiche, armi ed equipaggiamenti dei legionari, nonché il loro universo culturale, politico e sociale, attraverso l'evoluzione storica degli eserciti nel mondo classico.
Con questo libro, Claudio Azzara offre un'immagine sintetica dei secoli 'barbarici' dell'Italia, ossia di quel periodo che va dalla crisi dell'impero romano nel corso del quinto secolo all'assoggettamento dei longobardi da parte dei franchi di Carlo Magno alla fine dell'ottavo. È il periodo dei regni barbarici: degli ostrogoti di Teodorico prima, e dalla fine del sesto secolo dei longobardi. Il volume espone gli avvenimenti, discute le conseguenze politiche, sociali ed economiche del successivo insediamento delle due popolazioni sul territorio italiano, e mostra come la ricerca storica e archeologica più recente finisca per correggere l'immagine tenebrosa e tragica di quei secoli.
L'autore passa in rassegna le matrici culturali e le correnti di pensiero che, nel XIX secolo, hanno segnato la nascita e i primi sviluppi della psicologia. Viene presentato un panorama delle scuole psicologiche dell'Ottocento e del Novecento: le scuole di Lipsia, di Würburg e della Gestalt, la psicoanalisi, la psicologia analitica, il comportamentismo, la scuola storico-culturale. I percorsi invece della psicologia nel secolo appena concluso sono esaminati da un altro punto di vista, ossia quello delle sue discipline settoriali: psicodiagnostica e psicologia della personalità, psicologia dello sviluppo, psicologia sociale, psicologia del lavoro, psicologia clinica.
I partiti politici sono considerati attori fondamentali nelle democrazie rappresentative. E tuttavia da tempo l'evoluzione della loro struttura organizzativa e del loro funzionamento desta numerosi interrogativi. Dopo aver mostrato con efficacia come siano mutate storicamente strutture e funzioni dei partiti, l'autrice li sottopone a una sorta di check-up per quanto riguarda una costellazione di problemi: burocratizzazione, rappresentatività rispetto ad appartenenze ideologiche e fratture sociali, competizione nei diversi sistemi di partito, mediatizzazione della politica, governo di partito, costruzione delle identità collettive.
Che cosa significa essere ebrei? Nel rispondere a questa domanda il volume ricostruisce la storia del popolo ebraico, della sua religione e della sua cultura. Una vicenda iniziata 2000 anni prima della nascita di Cristo con l'insediamento di una tribù semitica nella terra di Canaan. L'esperienza dell'esilio, la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei romani, la diaspora, l'Olocausto, le sfide attuali: momenti fondamentali di un percorso che gli autori seguono con acume ed empatia, organizzando il racconto sul doppio registro degli eventi storici e delle correnti di pensiero teologico e filosofico mettendoci così in contatto con una delle tradizioni culturali che più hanno impregnato la nostra civiltà.