In vista dell’annuale celebrazione della Via Crucis al Colosseo, nel 2002 Giovanni Paolo II chiese che i testi fossero composti da un gruppo di giornalisti. Tra i prescelti risultò anche Luigi Accattoli, cui venne affidata la stazione del buon ladrone. Quel seme si è poi sviluppato, spingendo il noto vaticanista a meditare per intero il viaggio di Gesù verso il Calvario.
In quel 2002 Giovanni Paolo II introdusse inoltre la novità della Via Crucis biblica, un itinerario da lui riproposto al Colosseo per ben cinque volte: alle stazioni tradizionali si preferiscono le tappe della Passione così come scandite dal racconto dei Vangeli. Ed è lo schema seguito in questa Via Crucis.
Sommario
Preghiera di inizio. Prima stazione: Gesù nell’orto del Getsemani. Seconda stazione: Gesù tradito da Giuda è arrestato. Terza stazione: Gesù è condannato dal Sinedrio. Quarta stazione: Gesù è rinnegato da Pietro. Quinta stazione: Gesù davanti al procuratore romano Ponzio Pilato. Sesta stazione: Gesù è flagellato e coronato di spine. Settima stazione: Gesù è condannato alla crocifissione. Ottava stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce. Nona stazione: Gesù incontra le donne di Gerusalemme. Decima stazione: Gesù viene crocifisso. Undicesima stazione: Gesù promette il suo Regno al buon ladrone. Dodicesima stazione: Gesù affida la madre al discepolo. Tredicesima stazione: Gesù muore sulla croce. Quattordicesima stazione: Gesù è deposto nel sepolcro.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004); in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi, Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002); Islam. Storie italiane di buona convivenza (2004); Il Padre nostro e il desiderio di essere figli. Vademecum di un giornalista per abitare a lungo nella preghiera di Gesù (2005).
«Il Padre nostro mi fa felice, anzi mi esalta perché raccoglie in sette domande la somma dei miei desideri. Perché mi autorizza a parlare a Dio chiamandolo “padre”, e con ciò mi chiama a diventare figlio e fratello d’ognuno. Perché mi garantisce che tutto questo non è un’illusione, dal momento che quelle parole ci furono dettate da Gesù, che mise in esse la sostanza della sua preghiera e la fece nostra».
L’intenzione dell’autore è mostrare come il Padre nostro possa riempire le giornate di un uomo del terzo millennio. L’esperienza della preghiera di Gesù è narrata con il linguaggio e gli strumenti del giornalista, tenendo d’occhio la vita quotidiana. «È in essa – scrive l’autore – che il Padre nostro mi fa la migliore compagnia e io qui provo a far girare la notizia».
Sommario
Introduzione. Osiamo dire: Padre nostro. Padre nostro che sei nei cieli. Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo Regno. Sia fatta la tua volontà come in cielo e così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Non ci indurre in tentazione. Ma liberaci dal Male. Per un uso sperimentale della preghiera di Gesù. Al Padre nostro ci arrivo per ultimo. Riscoprire il desiderio come categoria cristiana. Alla scuola di Tommaso e Teresa. Fargli compagnia sul monte. Seguirlo nella ricerca dei giusti. Fare propria la sua veduta generosa.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002); Islam. Storie italiane di buona convivenza (2004).
È ancora possibile, oggi come sempre, per un cristiano non fuggire dal mondo e al tempo stesso non mettervi radici? Come dovrà essere il suo rapporto con la casa, le ore della giornata, il lavoro, il denaro, il potere, l'amore, i figli, i mass media, il tempo libero e la domenica? L'autore si propone di mostrare l'attualità del distacco e della libertà evangelica nella nostra epoca, nonché la loro praticabilità concreta. Egli passa in rassegna dieci fondamentali aspetti della vita quotidiana nella città secolare e segnala le possibili scelte di vita che si offrono al cristiano comune. Tra racconto autobiografico e riflessione epocale, un invito all'ottimismo sulla possibilità di affrontare oggi la vita e la morte con i sentimenti che furono di Gesù.
«C’è in giro una grande paura dell’Islam e io, che un poco amo camminare contro il vento, vado raccogliendo piccole storie di buona convivenza. Quelle che metto qui sono più di 150, raccontate in breve e ambientate tutte nel nostro paese, o vissute da italiani in giro per il mondo. Mi sono ispirato all’idea che la buona convivenza è frequente, ma il suo racconto è raro. [...] Narro la buona convivenza, invece degli scontri, non perché io sia un ingenuo, come mi sono sentito obiettare da diversi cui avevo chiesto segnalazioni, ma perché gli scontri già sono veicolati – e anche ingranditi – dal normale circuito dei media. Puntando dunque sulle storie positive non temo di distorcere la realtà, ma spero di contribuire a raddrizzarne la percezione» (dalla Premessa).
Come per tutti i suoi scritti, Accattoli ci consegna pagine di grande freschezza e leggibilità: le sue storie vanno da eventi minimi, come un gesto o una parola occasionali di riconoscenza, a scelte di vita da parte di immigrati che hanno ricevuto aiuto e vogliono ricambiarlo. Egli intervista imam e scrittori affermati, ma interroga anche venditori ambulanti, operai, madri, ragazzi e ragazze della seconda generazione che lasciano intuire frutti di buona convivenza.
Frequente è l’incontro con storie impreviste: c’è un tunisino sacrestano a Milano e un senegalese portinaio in Santa Sede; un ingegnere di origine siriana è sindaco di un paesino dell’Abruzzo; molte famiglie osservanti mandano i figli a scuola dalle suore o scelgono nella scuola pubblica di frequentare l’ora di religione cattolica....
Un libro indispensabile per aiutare a comprendere la complessità del nostro presente e liberarsi dalla tentazione di fare di ogni erba un fascio.
Sommario
Premessa: la buona convivenza è frequente ma il suo racconto è raro. 1. Ora questo è il mio paese. 2. Vedo il mondo con doppio sguardo. 3. Sara il velo lo mette e lo toglie. 4. Cerco l’Islam che prega. 5. Sono stato aiutato e voglio aiutare. 6. Habib che fa il sacrestano a Milano. 7. Il cardinale Antonelli due volte in Moschea. 8. Bibbia e Corano alla Gregoriana. 9. Mille musulmani intorno al Focolare. 10. Contro chi macchia di sangue il Corano. Conclusione polemica: un Islam buono e un Islam cattivo.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002).
"Il vescovo parla a nome della Chiesa che vi incarica di insegnare ai ragazzi, io parlo dalla posizione delle famiglie che vi affidano i piccoli": così il papà Luigi Accattoli specifica con quale "competenza" si affianca a mons. Dante Lafranconi nello scrivere ai catechisti e agli educatori. Il vescovo e i genitori sono infatti i primi responsabili della trasmissione della fede: il vescovo nella grande Chiesa, i genitori nella piccola Chiesa che è la famiglia. Le dieci "lettere" rivolte agli educatori vanno ai contenuti essenziali del loro insegnamento e al tempo stesso intendono incoraggiarli nella fatica, per aiutarli a essere convinti, a essere appassionati, a essere testimoni ancor prima che maestri.
Note sull’autore
Dante Lafranconi (Mandello del Lario - CO, 1940) è stato ordinato sacerdote il 28 giugno1964 e dal 1992 è vescovo di Savona-Noli. Lo scorso maggio è stato nominato presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita della CEI.
Luigi Accattoli, giornalista del Corriere della Sera, collabora stabilmente con la rivista Il Regno dal 1973. Nato a Recanati (MC) nel 1943, ha cinque figli. Con le EDB ha pubblicato Io non mi vergogno del Vangelo (1999).
Pagine che tracciano una pista per ricercare la gioia, il segreto della vita, quel qualcosa di più bello da raccontare, attraverso l'incontro con la figura di Gesù e le sue parole. A partire dalle beatitudini, le parole più belle uscite dalla bocca di un uomo, gli autori presentano ai giovani un modo nuovo e accattivante di guardare alla realtà globale.
L’autore di Io non mi vergogno del Vangelo (sei ristampe in tre anni) continua la sua narrazione della vita quotidiana del cristiano comune. Quel primo contributo descriveva l’avventura cristiana nella dimensione familiare, questo la proietta sulla città mondiale, nella quale non ci sono zone protette, ma il nome di Gesù va fatto risuonare in campo aperto. "Qui non si fanno lamenti sulla sorte della fede e non si parla di tramonto del cristianesimo. Si afferma anzi che l’avventura cristiana è soltanto ai suoi inizi sulla terra e che oggi è arduo credere come lo fu sempre, e niente di più. Si dice anche che sono grandi – insieme alle prove – i doni dello Spirito alla nostra epoca".
Il titolo allude a una possibile regola di vita per il cristiano comune, che, oggi come oggi, può essere soltanto una regola di libertà. Essa si articola in cinque piste volte alla narrazione della vocazione cristiana, presentate secondo un ordine di urgenza per il nostro tempo. La domanda di una regola si pone per ricevere non precetti, ma idee, consigli ricavati dall’esperienza, un segnale sulla strada della vita e non un legaccio ai piedi, poiché la fede cristiana è grande scuola di libertà.
La conclusione del volume si presenta in forma di salmo e chiede a Dio di tornare a manifestarsi alle nostre generazioni. L’autore vorrebbe associare il lettore alla sua richiesta.
Note sull’autore
Luigi Accattoli, da 21 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora stabilmente con la rivista Il Regno dal 1973. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam) e la sposa Maria Luisa Cozzi. Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (1999) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (2000).
"Gesù che grida al Padre dalla croce: è questa l’immagine della passione per l’umanità del terzo millennio. […] È questa la nostra contemplazione di Gesù nazareno re dei Giudei, perché primaria per noi è l’esperienza del silenzio di Dio. Di quella esperienza sono consapevoli le immagini di Rouault e le parole di Martini che ci guidano in questa via della croce. […] Mai come oggi l’umanità credente - ammaestrata dalle tragedie della modernità - ha appreso a piangere su di sé prima che sul Cristo condannato a morte, avviandosi forse a comprendere che quanto accade a Gesù accade a ogni uomo e ciò che ogni uomo patisce lo patisce Dio" (dalla Presentazione).
L’approssimarsi della fine del mandato dell’arcivescovo di Milano è stata l’occasione che ha indotto a omaggiare il cardinale con questa Via Crucis ispirata ai suoi testi. Egli ci propone un Gesù che vive l'angoscia dell'umanità, la solitudine dell'uomo e rabbrividisce sentendo su di sé le violenze e le crudeltà che continuano a ripetersi, ma nel contempo offre risposte di significato all'inquietudine che accompagna i nostri giorni. Tutto il percorso è impreziosito dalle essenziali incisioni monocrome della serie "Miserere" di Georges Rouault, il maggior pittore di arte sacra dell’epoca moderna.
L’elegante confezione e la bellezza delle immagini fanno di questo testo un piccolo gioiello.
Note sul curatore
Rinaldo Paganelli, sacerdote dehoniano, licenziato in catechetica e pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana. Redattore di Settimana, insegna teologia pastorale e catechetica presso lo Studio teologico francescano S. Antonio di Bologna. Ha pubblicato, oltre a numerosi sussidi per la pastorale e la catechesi, il volume Formare alla fede adulta, EDB, Bologna 1996; in collaborazione con V. Giorgio, Il catechista incontra la Bibbia, EDB, Bologna 21996; in collaborazione con G. Barbon, Cammino per la formazione dei catechisti, EDB, Bologna 52000, "Io ho scelto voi" EDB, Bologna 21994, Annunciare a partire dal cuore, EDB, Bologna 1998 e con M. Lucchesi e G. Barbon, Verso l’unità, EDB, Bologna 1992.
"Nel nostro secolo sono ritornati i martiri" proclama Giovanni Paolo II che invita a fare memoria di coloro che hanno testimoniato con il sangue la fede lungo tutto il ventesimo secolo. Da una recente indagine statistica si calcola che i martiri del Novecento siano molto superiori a tutti quelli trucidati da Diocleziano o dalle prime persecuzioni contro i cristiani. Ne abbiamo avuti anche in Italia, tanti da configurare una folla straordinaria che questo libro prova a contare: martiri della missione, della carità, della giustizia.
Testimoni di umanità in guerra e in pace, in patria e nel mondo. Da Salvo D’Acquisto a Vittorio Bachelet, da don Minzoni al giudice Livatino, da Teresio Olivelli a don Graziano Muntoni, dai missionari Longo e Ramin a tutte le vittime innocenti dell’occupazione nazista, del terrorismo e della mafia, delle faide e di ogni violenza. Un volume straordinario e sorprendente che fotografa per la prima volta uno spaccato originale e prezioso della vita quotidiana del nostro paese nel secolo appena passato.
Per la quantità di documenti e testimonianze inedite, il volume di Accattoli rappresenta una novità assoluta e da molti attesa. È dedicato a tutti i cittadini italiani che vogliono rendersi consapevoli della profondità e della ricchezza della loro storia. La lettura è affascinante e scorrevole, capace di portare all’attenzione di tutti storie diffuse su tutto il territorio nazionale.