I frammenti esegetici pubblicati sono stati trasmessi anonimi in un codice della Biblioteca Ambrosiana di Milano, l'Ambrosianus I 101sup, proveniente da Bobbio, codice particolarmente prezioso per la storia del cristianesimo perché tramanda anche il cosiddetto Frammento Muratoriano. Essi contengono una interpretazione di alcune porzioni di testo del Vangelo secondo Matteo e precisamente: parte della pericope escatologica (Mt 24,20-42), letta in una prospettiva moderatamente millenarista, di stampo spirituale; la parabola del regno dei cieli paragonato al lievito (Mt 13,33); una argomentazione relativa all'apostolo Pietro incentrata sull'uso della spada che egli fece al momento della cattura di Gesù e sul suo successivo rinnegamento del Maestro (Mt 26,51-53.72-75). I frammenti fanno dunque emergere l'interesse dell'autore per gli ultimi tempi: lo sguardo rivolto alla parusia del Signore sollecita l'agire dell'uomo nell'oggi della storia, di fronte alle diverse circostanze che lo interpellano (rapporto con il potere politico, con le osservanze religiose, con le esigenze derivanti dall'adesione a Cristo). Il contesto storico e dottrinale che traspare dall'opera consente di ambientarla nella seconda metà del IV secolo. Essa manifesta significative corrispondenze con i Commentari paolini e le Quaestiones Veteris et Novi Testamenti dell'Ambrosiaster, tali da indurre a ritenere che sia uscita dalla sua mano.
Una ricchezza di argomenti che fa del commento, oltre che un ritratto a tinte vivissime di Paolo, una delle migliori esposizione del pensiero paolino.
Una ricchezza di argomenti che fa del commento, oltre che un ritratto a tinte vivaci di Paolo, una delle migliori esposizioni del pensiero paolino.
INTRODUZIONE
Premessa
Insieme con il Cronografo Anonimo del 354 e lo Ps-Dionigi Areopagita, l'Ambrosiaster, pur rimanendo nel più completo anonimato, ha avuto un considerevole influsso sull'evoluzione della dottrina teologica. Anzi questo anonimato resta ancor più sconcertante se s; considera l'ampiezza e completezza dell'opera rimastaci: il commento a tutto l'Epistolario paolino, eccezion fatta per la Lettera agli Ebrei. E ciò a confronto con la quasi totale perdita del commento di Caio Mario Vittorino e degli altri scritti analoghi più o meno coevi.
Il Cronografo del 354 costituisce in Occidente un momento di particolare interesse per la storiografia cristiana antica, giacché coniuga insieme l'esigenza cronachistica classica (centrata sui personaggi ed eventi di rilievo storico-politico-sociale ed etnologico, e finalizzata alla narratio, delectatio ed exhortatio) con quella cristiana emergente (centrata sui fatti della Chiesa nel mondo): in tal modo dà vita ad una cronaca sinottica nella quale si affiancano imperatori e vescovi di Roma, martiri e consoli.
Lo Ps-Dionigi, di incerta collocazione storica, costituisce a sua volta un punto di confluenza e cristallizzazione della teologia e della dottrina neoplatonica tale che le conseguenze si faranno lungamente sentire nel seguito della riflessione della Chiesa. E questo pur rimanendo anch'egli del tutto anonimo.
L'Ambrosiaster, con il suo Commentarius e le Quaestiones Veteris et Novi Testamenti, anonimo influirà sulla successiva speculazione teologica.
I. Contesto storico-dottrinale
L'Ambrosiaster — con il Cronografo — è contemporaneo di papa Damaso (364-383). Questa contemporaneità e la sua accertata presenza e attività in Roma lo collocano in un momento denso di avvenimenti per la storia della Chiesa. Lo scorcio finale del secolo IV vede volgere finalmente al termine la grande disputa ariana (almeno nella sua fase «trinitaria») e quella sorta intorno al Concilio di Nicea (325).
Quello che era stato voluto da Costantino I come il concilio della e per la pacificazione dell'Impero dal punto di vista religioso e dottrinale a coronamento della recente unificazione e pacificazione in seguito alla definitiva sconfitta di Licinio (324); quel concilio, dunque, si era rivelato ben presto come occasione di dispute e discordie tali da portare ad una separazione tanto politica quanto dottrinale all'interno dell'Impero stesso.
Commento sistematico alla Lettera ai Romani di Paolo.