Armida Barelli (1882-1952) parla ai giovani, alle donne e agli uomini del nostro tempo con intuizioni profetiche e una spiritualità profonda, mistica. Nata a Milano in una famiglia indifferente alla fede, da giovane scopre Gesù e dedica la sua vita all'annuncio cristiano precorrendo il protagonismo laicale, che verrà poi evidenziato dal concilio Vaticano II. Terziaria francescana, fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e sua prima presidente, insieme a padre Agostino Gemelli getta le basi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, del primo istituto secolare (le Missionarie della Regalità di Cristo, in cui si consacra) e dell'Opera della Regalità (per favorire la partecipazione dei fedeli alla liturgia). Dal carattere riservato ma determinato, dotata di grandi capacità organizzative, si prodiga instancabilmente per le donne del suo tempo, le persone in difficoltà, la Chiesa universale e particolare. Contribuisce così alla promozione della presenza femminile nella società, diventando una delle protagoniste della prima metà del Novecento.
Quattordici interviste a donne protagoniste del cattolicesimo contemporaneo. Voci molto diverse fra loro: religiose, studiose, docenti universitarie, economiste, giornaliste, scrittrici, madri. Donne che parlano di fede ma anche delle loro vite, delle loro esperienze, del loro impegno nella società. Un puzzle variegato che aiuta a scoprire e capire un altro punto di vista – spesso nascosto e poco valorizzato, ma prezioso e a tratti inedito, sorprendente – nella compagine ecclesiale: quello delle donne.
“C’è la teologa accanto alla matematica, la mamma vicino all’abadessa la missionaria a fianco della storica. Sentirle parlare è un arricchimento, a prescindere da come ci si collochi rispetto a quello snodo cruciale dell’esistenza che si chiama ricerca di Dio”.
Dalla Prefazione di Myriam Defilippi
Nel corso dei secoli a Roma sono vissuti molti santi che hanno incarnato il Vangelo della misericordia. Di questo passaggio o della venerazione nei loro confronti restano tracce in chiese, tombe, musei, stanze da scoprire o riscoprire. Il volume suggerisce percorsi alternativi ai pellegrini nella Città eterna e dintorni, arricchiti da foto e spunti di meditazione sulla spiritualità di san Francesco d'Assisi e sant'Ignazio di Loyola, santa Faustina Kowalska e la venerabile Antonietta Meo, san Filippo Neri e san Camillo de Lellis, san Giuseppe santa Brigida, sant'Agostino e sant'Alfonso Maria de' Liguori, i martiri Lorenzo, Agnese, Cecilia, Cristina e molti altri... I diritti d'autore di Laura Badaracchi saranno devoluti alle case alloggio per migranti della Caritas di Roma, al Centro Astalli (Servizio dei gesuiti per i rifugiati), al Progetto Ripa e alle missioni di san Camillo De Lellis.
Il testo, agile e sintetico, dallo stile giornalistico, vuole essere uno spunto per approfondire alcune tematiche di attualità al femminile, che attraversano rapidamente le cronache per poi cadere nell’oblio, una volta spenti i riflettori.
Le bambine, le adolescenti e le donne del Sud del mondo, restano spesso invisibili, poco note o addirittura ignorate.
L’autrice dà voce e volti ad alcune di queste storie, perché non restino solo numeri, statistiche, dati. Perché i ricordi di una ex bambina soldato o di spose forzate diventino patrimonio comune, che riguarda tutti. Perché le lotte delle donne che cercano di dare un futuro ad altre donne, garantendo istruzione e salute, diventino condivise. Perché le persone disabili possano coltivare sogni e speranze. E i femminicidi vengano finalmente archiviati.
Le «invisibili» aiutano a confrontarsi con la propria identità, ponendo interrogativi, richiamando all’autenticità e al senso profondo di ogni esistenza. Valori che si somigliano a ogni latitudine.
Punti Forti
• Testimonianze di bambine, adolescenti e donne del Sud del mondo, che vengono ridotte in schiavitù. Queste storie compaiono raramente nell’informazione mainstream.
• Il libro è stato scritto con la collaborazione di ong e associazioni che si occupano delle donne del Sud del mondo, anche delle immigrate in Italia.
Autrice
Laura Badaracchi, giornalista free-lance, collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Avvenire, i mensili Jesus e Mondo e Missione. Ha scritto, per le Paoline, la biografia Luigi Di Liegro. Profeta di carità e giustizia (2007), ha curato la revisione di Nel mondo di Karol Wojtyla. Incontri, tracce e ricordi (2012).
In questo lavoro, che è sia manuale che inchiesta, ci si chiede: quello del prete è un mestiere? O una vocazione? E come si intrecciano tra loro questi due aspetti, nella vita concreta di ogni sacerdote? Ogni professione dovrebbe avere un'anima, nascondere in sé una chiamata... ma può esistere il mestiere di prete senza la chiamata, la vocazione? E se si tratta anche di un mestiere, come lo si apprende? Cosa è cambiato nella Chiesa nel percorso di formazione per chi chiede di diventare ministro del Vangelo e dei sacramenti? Quali sono le sfide a cui i nuovi sacerdoti devono rispondere?